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Babi : 21/12/2007 20:44


LAVORO, MORIRE IN ITINERE
06/12/07 - GLI INCIDENTI STRADALI SUL PERCORSO CASA-LAVORO.

Nel 1996 – secondo i dati Istat -ci sono stati 6.193 morti, nel 2005 i morti sono stati 5.426. In 10 anni sulle strade italiane ci sono stati 767 morti in meno con una diminuzione del 10% circa. Dei 767 morti in meno, ben 440 (dati Istat 2004) sono dovuti all’azione della Patente a punti (1 luglio-31dicembre 2003)! Il 17 DICEMBRE 2007, ALLE ORE 16 NEL SALONE DI RAPPRESENTANZA DEL COMUNE DI COSENZA abbiamo organizzato un incontro – dibattito sul grave fenomeno dell’incidentalità stradale sul percorso casa-lavoro, lavoro-casa.

Oltre la metà dei 1300 morti sui luoghi di lavoro avviene in realtà sulle strade
: e RAPPRESENTANO OLTRE IL 12% DEI MORTI TOTALI DEGLI INCIDENTI STRADALI (più di 600 sui 5.426 del 2005: secondo i dati dell’Istat). Ma secondo stime prudenziali possono arrivare fino ad oltre 2000. Sono infatti quelli per i quali non è riconosciuto l’incidente in itinere ma che comunque riguardano persone che ritornavano o andavano a lavoro. Hanno un’età media di 37 anni, muoiono per lo più in area urbana ed a bordo di una “due ruote”, ad una velocità inferiore ai 50 Km/h. Non sono quindi giovani, “sballati” -come si tende a raffigurare il fenomeno di solito - bensì persone adulte e mature, padri di famiglia spesso persone agiate economicamente, “normali”.

Un fenomeno questo degli infortuni in itinera molto “sconosciuto”, dunque, colpevolmente rimosso.
Ecco perché invitiamo a Cosenza - in un incontro nazionale - tutti quegli attori pubblici e privati (Governo, parlamento, enti locali, media, Inail, Istat, Istituto Superiore di Sanità, ecc.) che hanno delle cose da dire e da fare per porre mano seriamente e fattivamente al contrasto di questa piaga sociale. In particolare sul versante:
- dell’informazione e formazione, della prevenzione nei luoghi di lavoro e sulle strade (applicare le 626 alle infrastrutture), del potenziamento del Trasporto Pubblico, dei risarcimenti e del ristoro alle vittime decedute e sopravvissute, dell’organizzazione socio-sanitaria dei servizi di assistenza psicologica e psichiatrica in particolare ma anche attività di cura per interventi di recupero dei danni all’apparato stomatognatico e maxillo-facciale che sono anche una delle cause di funzionalità ed inestetismi “residuali” importanti per molte persone ogni anno sotto i 40 anni, dell’organizzazione della raccolta dei dati al momento degli incidenti: sul modello Istat – ad esempio ma non è il solo dato importante mancante - non è previsto e non si evince se un incidente avviene sul percorso casa-lavoro.

PER CONCERTARE AZIONI CONDIVISE CHE INDIVIDUINO CAUSE E INDICHINO SOLUZIONI DA PROPORRE CON FORTE SPIRITO DI COESIONE SOCIALE E POLITICA PER RECUPERARE I RITARDI ACCUMULATI NEI MOLTI ANNI PASSATI. Per questo chiamiamo in causa -oltre al Ministro del Lavoro, al Viceministro dei Trasporti con delega alla sicurezza stradale, ai parlamentari -anche il Presidente del Consiglio dei Ministri perché questo fenomeno riguarda 9 Ministeri ed il Capo dell’Esecutivo deve fare la sua parte chiedendo a tutti i Ministri che hanno competenze un loro più forte impegno in ordine alla strage stradale. Ma anche imprese, sindacati, Inail, Istat, Istituto Superiore di Sanità, Enti Locali.


FONDAZIONE LUIGI GUCCIONE, ONLUS, Ente Morale
LINK: www.agenziastrade.org

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