Ciao a tutti,
pongo questo quesito agli amici competenti in materia ma anche a tutti quelli che hanno avuto esperienze di questo tipo.
Ormai un anno fa ebbi un incidente. Una caduta in pieno rettilineo a circa 100km/h causata da uno scalino secco di asfalto rovinato (qualche centimetro) in piena corsia su una strada provinciale dove tra l'altro:
- la segnaletica orizzontale era del tutto ormai cancellata
- l'asfalto vecchio di qualche decennio
- i segnali erano posti in maniera errata o non aggiornati. Lampante quello di banchina friabile quando era stata rifatta in cemento armato e quindi totalmente transitabile. Un limite di 50 all'ora era messo prima di un incrocio, un km prima del luogo dell'incidente
Nel totale i danni alla moto furono circa (ormai) di 1500 euro, i miei sono stati:
-Trauma cranico non commotivo
-Trauma indiretto del rachide cervicale
-Lieve trauma toracico
-Frattura 5 metacarpo piede dx
-Frattura tallone piede sx
-Ferite lacero contuse al braccio e alla gamba sinistra e sulla bassa schiena, sulle quali ormai ho delle cicatrici permanenti estese (quella della gamba copre dal ginocchio in giu')
- 40gg a letto con impossibilitā di muovermi
Boh, dopo 4 mesi dalla visita medico legale per l'accertamento dei danni permanenti, l'assicurazione che copre l'ente preposto a tenere in ordine la strada mi propone circa 5000 euro di risarcimento totale.
Secondo voi cosa conviene fare?
Prendere i soldi che hanno calcolato e lasciar perdere tutto?
Intentare una causa contro l'ente?
Quello che non riesco a capire č quanto in realtā dovrebbero risarcire se dovessero calcolare un risarcimento completo e poi mi da fastidio sopratutto una cosa: quella strada rimarrā cosi' anche dopo questa storia, e sopratutto la provincia se la cava continuando a mettere dei cartelli inutili. Ma questi cartelli di limite di velocita' esulano un ente dall'obbligo di tenere una strada come non insidiosa e quindi di ripararla? Possibile che la legge offra questa scappatoia?
Ciao a tutti e grazie
pongo questo quesito agli amici competenti in materia ma anche a tutti quelli che hanno avuto esperienze di questo tipo.
Ormai un anno fa ebbi un incidente. Una caduta in pieno rettilineo a circa 100km/h causata da uno scalino secco di asfalto rovinato (qualche centimetro) in piena corsia su una strada provinciale dove tra l'altro:
- la segnaletica orizzontale era del tutto ormai cancellata
- l'asfalto vecchio di qualche decennio
- i segnali erano posti in maniera errata o non aggiornati. Lampante quello di banchina friabile quando era stata rifatta in cemento armato e quindi totalmente transitabile. Un limite di 50 all'ora era messo prima di un incrocio, un km prima del luogo dell'incidente
Nel totale i danni alla moto furono circa (ormai) di 1500 euro, i miei sono stati:
-Trauma cranico non commotivo
-Trauma indiretto del rachide cervicale
-Lieve trauma toracico
-Frattura 5 metacarpo piede dx
-Frattura tallone piede sx
-Ferite lacero contuse al braccio e alla gamba sinistra e sulla bassa schiena, sulle quali ormai ho delle cicatrici permanenti estese (quella della gamba copre dal ginocchio in giu')
- 40gg a letto con impossibilitā di muovermi
Boh, dopo 4 mesi dalla visita medico legale per l'accertamento dei danni permanenti, l'assicurazione che copre l'ente preposto a tenere in ordine la strada mi propone circa 5000 euro di risarcimento totale.
Secondo voi cosa conviene fare?
Prendere i soldi che hanno calcolato e lasciar perdere tutto?
Intentare una causa contro l'ente?
Quello che non riesco a capire č quanto in realtā dovrebbero risarcire se dovessero calcolare un risarcimento completo e poi mi da fastidio sopratutto una cosa: quella strada rimarrā cosi' anche dopo questa storia, e sopratutto la provincia se la cava continuando a mettere dei cartelli inutili. Ma questi cartelli di limite di velocita' esulano un ente dall'obbligo di tenere una strada come non insidiosa e quindi di ripararla? Possibile che la legge offra questa scappatoia?
Ciao a tutti e grazie
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