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Urania : 6/10/2010 23:38


Tatto dal romanzo 'L'isola della paura' di Dennis Lehane

Genere: Thriller, Drammatico ______________ Data di uscita: 05 Marzo 2010

Regia: Martin Scorsese

Cast: Leonardo Di Caprio (Teddy Daniels) - Mark Ruffalo (Chuck Aule) Ben Kingsley (Dottor John Cawley) - Max von Sydow (Dottor Jeremiah Naehring)

Trama: Stati Uniti, 1954. Il capo della polizia Teddy Daniels e il suo nuovo compagno di squadra Chuck Aule vengono convocati sull' isola-fortezza Shutter Island, sede del manicomio criminale Ashecliffe, per indagare sulla misteriosa scomparsa di una detenuta pluriomicida fuggita da una cella blindata. I due poliziotti, circondati da psichiatri inquisitori e da pazienti psicopatici e pericolosi, si troveranno immersi in un'atmosfera imprevedibile dove nulla è in realtà come appare, costretti nel frattempo a dover fare anche i conti con alcune delle loro più profonde e devastanti paure...

Nota: presentato in Concorso al 60 Festival di Berlino (2010).

La Critica: (...) "Il cinema si è mangiato Martin Scorsese. E non è una bella notizia. (...) Escludendo ogni analisi della recitazione binaria di Di Caprio , è inutile proporre a Scorsese di fare un film alla Scorsese vecchia maniera imponendo sciatti codici e strutture di genere perché il mercato lo vuole. Se un neofìta si avvicinasse al suo cinema vedendo per primo 'Shutter Island', sarebbe come spiegare ad un forestiero la politica italiana odierna senza insegnargli cos'è successo dal 1943 al 1992. Meglio una serata in dvd con 'America 1929', 'Taxi driver', 'Quei bravi ragazzi'. E a proposito di incubi o allucinazioni scorsesiane su borderline americani: 'Al di là della vita'. (Davide Turrini 'Liberazione', 5 marzo 2010) -- (...) "Crimini di guerra e di pace; illusione d'esser migliori e scoperta d'esser peggiori; violenza e potere; delitto e castigo; follia e droga. Ecco le coppie complementari di 'Shutter lsland' ('Isola isolata') di Martin Scorsese (...) Scorsese si diverte a dire (per due ore) e a fingere di negare (per un quarto d'ora) che gli Stati Uniti valgano tanto quanto altri sistemi politici che hanno processato nei loro capi e nei loro militanti, da Norimberga a Guantanamo. Lo fa citando mezza storia del cinema, specie quello psichiatrico e carcerario, ma anche 'La donna che visse due volte', 'La scala a chiocciola', 'Le ali della libertà', ecc. Potrebbe rendersi ridicolo. Se invece - specie all'inizio - la storia è avvincente, è per la bravura degli attori e del costumista. Due gli anacronismi lessicali, forse da attribuire al doppiaggio: parlare di Gulag, quando in Occidente nessuno usava ancora quel termine e dire 'resettare' quando ancora i calcolatori erano a schede perforate. (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 5 marzo 2010) -- (...) Siamo stati felici del Polanski [L'uomo nell'ombra in uscita ad aprile! ] ritrovato l'altro ieri, ma amareggiati dello Scorsese perduto ieri. Eppure i due film non si discostano troppo, sono due opere di genere, quasi un esercizio di stile di entrambi. (...) Ma Polanski era in declino, e la sua inversione di tendenza ci rende felici, mentre Scorsese la vecchiaia sembra non averla vista arrivare, basti pensare al meraviglioso The departed . (...) Inoltre, va detto, Martin Scorsese si è prodotto forse nel film meno riuscito della sua carriera, cercando atmosfere gotiche, tempi e suoni da thriller con sfumature appena accennate di horror, scopiazzature svogliate di sè e di altri. La struttura (...) un plot così ovvio che fino alla fine ci si augura un guizzo che, a dir tutta la verità, non è presente neanche nel romanzo che ha ispirato il film. E così un lungometraggio che normalmente, con queste premesse, dura massimo 90 minuti, si protrae fino a 138 (!) anche perchè Scorsese, non sicuro che lo spettatore possa capire, la svolta finale ce la ripropone tre volte. Spiegata dal mefitico direttore Ben Kingsley e dal collega Mark Ruffalo e ripetuta diligentemente in un'altra scena da Di Caprio. E per chi non le avesse comprese, in mezzo ci ha messo un didascalico flash-back, peraltro bruttino (con Michelle Rodriguez, almeno, non più fantasma rompiscatole). E l'ultimo "Teddy!" nella scena finale sembra quasi un colpo di coda a voler scusarsi, troppo timido e sbrigativo per essere accettato. L'impressione è che persino zio Marty voglia tornare a incassare. E sapendo che il genere paga, ha giocato la sua carta. Male. A consolarci solo il suo talento, che si scatena nei flash-back a Dachau, dove Leo libera il lager e imprigiona se stesso in ricordi che lo tormentano. L'esecuzione dei nazisti per reazione è un pezzo di cinema straordinario.( Boris Sollazzo, 'Liberazione', 14 febbraio 2010)
Urania : 6/10/2010 23:44
E' stato una grandissima delusione...mi aspettavo molto molto meglio e di più. L'idea di partenza era ottima, intrigante.... peccato però che il gioco di specchi , rincorso x tutti e 140 minuti di film non riesca x niente e ne venga fuori una lungaggine inutile, soffocante ed a tratti noiosa quasi del tutto priva di tensione, che diventa difficile da seguire non per l'intrigo della trama piuttosto per la distrazione che sopraggiunge....Che che se ne voglia dire non sono una fan di Di Caprio e stavolta meno del solito....... mi è sembrato quasi fuori luogo rispetto al personaggio....inespressivo...freddo...asettico.
Forse avevo caricato questo film di troppe aspettative .... ma non mi sembra il capolavoro tanto osannato....qualcun altro l'ha visto????
Clicky : 9/10/2010 19:34
visto l'altra sera.
non è il primo film sulla pazzia umana ma di sicuro è quello più complesso che abbia mai visto.
mi è piaciuto tutto nel suo complesso e Di Caprio ha fatto un buon lavoro nonostante non sia il mio attore preferito.

che dire, Carmen, siamo molto discordanti come pareri, quindi la deduzione è che il film deve piacere oppure no, non c'è una via di mezzo.

da parte mia, ve lo consiglio. non è un colossal, ma merita una visione ;-)
Urania : 9/10/2010 19:38
Clicky,
Citazione:

siamo molto discordanti come pareri, quindi la deduzione è che il film deve piacere oppure no, non c'è una via di mezzo.


è vero anche la critica si è divisa su questo film come ho riportato...manco a me fa impazzire Di Caprio.....eppure a me il genere tuttavia non mi ha coinvolto... :-)
Clicky : 27/10/2010 12:45
durante la visione ho notato una cosa alla quale non ho saputo dare una spiegazione logica inerente al film e nemmeno si può dire che sia un errore di montaggio. la spiego

il protagonista (l'agente dell'FBI, non ricordo il nome del personaggio, comunque Di Caprio) sta interrogando tutti i malati dell'isola ma quando arriva una signora capita la cosa strana. l'interrogata chiede a Di Caprio un bicchiere d'acqua per rimanere sola con lui e, di fatti, il secondo agente viene incaricato di reperire l'acqua. al ritorno di quest'ultimo succede questo:
-l'agente mette davanti alla signora il bicchiere d'acqua
-la signora prende il bicchiere con la mano sinistra (inquadratura soggettiva)
-la signora beve con la mano destra ma in realtà in mano non ha nulla (inquadratura frontale in terza persona)
-la signora appoggia il bicchiere sul tavolo con la mano sinistra (inquadratura soggettiva e bicchiere visibile)
:-o

come ve lo spiegate?
G-Spot : 27/10/2010 15:27
Clicky,
Citazione:

-la signora beve con la mano destra ma in realtà in mano non ha nulla (inquadratura frontale in terza persona)


al cinema o blu-ray, dvd o "dvd-rip" in mkv/xvid/avi ?
Urania : 27/10/2010 15:32
:-o :incredibbile:

io non l'ho notata sta cosa ....o forse non ricordo mi abbia colpito.....
lobietore : 27/10/2010 15:54
ciao,
io non avevo letto ne libro, ho altri generi per la testa, ne recensioni prima di vedere il film,
però devo dire che fino al momento topico durante la scena del Faro, il film mi annoiava, poi le rivelazioni mi hanno fatto cambiare interesse e considerazione dell'insieme.
Molto diretto, molto incentrato sull'impegno collettivo e gli sforzi per recuperare anche solo una testa, molto positivo.

...peccato per la solita recitazione di Di Caprio, il cui atteggiamento recitativo mi sembra sempre un po' falso...ho come l'impressione che non riesca mai a calarsi al 100% nella parte...al cinema ho visto Inception, e limitandomi a descrivere Di Caprio, devo dire che anche in quest'occasione non mi ha convinto...quando deve mostrare la tristezza, a prescindere delal causa che lo porta allo sconforto, la reazione recitativa è sempre la stessa..un po'...monotona.....mah!
Clicky : 29/10/2010 11:56
G-Spot,
Citazione:

al cinema o blu-ray, dvd o "dvd-rip" in mkv/xvid/avi ?

fa differenza? comunque a casa in dvd ;-)
G-Spot : 29/10/2010 13:34
OT
Clicky,
Citazione:

G-Spot,
Citazione:

al cinema o blu-ray, dvd o "dvd-rip" in mkv/xvid/avi ?

fa differenza? comunque a casa in dvd ;-)


la mia era una domanda da precisino, supponendo, magari, un backup(...) malformato, dato che film "riprocessati" attraverso codec e programmi vari possono acquisire abberrazioni che magari si notano solo in alcune situazioni.
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