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topesio : 16/4/2012 12:20
Titolo: Italiani, brava gente?
Autore: Angelo Del Boca
Anno: 2005, 318 p., brossura
Editore: Neri Pozza (collana I colibrì)

Un viaggio nell'Italia nera, anzi nerissima (e non per colore politico).
Abituati da sempre ad indulgere verso noi stessi, abbiamo seppellito nella nostra coscienza una miriade di atrocita' commesse nel corso degli anni, specie nelle infauste campagne militari che hanno caratterizzato la nostra storia.

Il viaggio di Del Boca e' una vera e propria discesa all'inferno che demolisce ogni stereotipo mentale sulla nostra condotta umanitaria nel corso dei conflitti del secolo scorso.

La verita' storica, ineccepibile ed inoppugnabile, colpisce come il lettore come un cazzotto nello stomaco a leggere interminabili elenchi costellati di morti, brutailita' e genocidi.

E non c'e' n'e' per nessuno, dai grandi condottieri (sic...) della prima grande guerra, alle dure repressioni dell'avventura coloniale, via via piu' giu' sino alle purghe rosse del dopo fascismo.

E se altri testi hanno avviato l'opera di redenzione storica delle coscienza (uno tra tutti "Il sangue dei vinti" che tanto clamore ha destato), l'opera di Del Boca e' l'unica che, con spietata organicita', ci mette di fronte all'ineluttabile: gli italiani non sono affatto brava gente.

Ne' quelli di destra, e nemmeno quelli di sinistra.

Ovviamente una tale materia esigerebbe una trattazione quasi enciclopedia, visto che parte dalle prime sfortunate spedizioni in Africa degli inizi del secolo, prosegue con gli eccidi in Cina durante la rivolta dei boxer per poi atterrare nella seconda guerra, quella dove il generale Robotti, di stanza nei Balcani, scriveva piccato alle sue truppe "qui si ammazza troppo poco", mirabile sintesi del pensiero distorto delle nostre forze armate al soldo fascista.

Del Boca ha tracciato un sentiero di verita' e qualche timido tentativo si vede. Gianni Oliva nel suo "Si ammazza troppo poco" (Mondadori 2007), ottimo complemento al lavoro di Del Boca, si concentra sui crimini di guerra italiani del secondo conflitto mondiale, specie nel teatro balcanico.

Ma, purtroppo, siamo ancora lontani da un'organica e sincera riscrittura della verita' storica.

Troppo vivo il ricordo, troppo stringenti i condizionamenti politici, ancora troppo manipolabile e poco veritiera, la storiografia nostrana ne ha ancora molta di strada da fare....

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