In una bella domenica di Marzo approfittando degli open day della concessionaria Rima Yamaha Napoli, vedo da vicino e provo su strada la moto in questione.
Da ferma, apprezzo la qualità costruttiva generale, la forcella a steli rovesciati regolabile, la presenza del cavalletto centrale, l’aspetto filante del retrotreno (qualche perplessità estetica sul fanale posteriore) e l’imponenza del serbatoio che ad occhio sembra addirittura più grande di quello della bandit.
In sella, si nota la compattezza della seduta e la rigidità dell’imbottitura, che per una moto che promette molti Km non è il massimo. Il pilota è ben inserito, grazie all’ottimo rapporto pedane-manubrio-sella, con busto eretto e non caricato in avanti; appena salito noto la rigidità delle sospensioni che sotto il mio peso (80Kg) non affondano minimamente e la certa difficoltà a toccare terra benché sia alto 1,80m. Scivolato un po’ in avanti, trovo la giusta posizione ed inizio ad esaminare la strumentazione ed i blocchetti dei comandi: tutto ben realizzato! La strumentazione è leggibile anche in pieno sole e riporta tutti i dati necessari compreso l’indicatore della marcia inserita; i blocchetti sono ben realizzati e di design moderno (il pulsante di avviamento è inserito nel pulsante rosso di stop motore
), a dx troviamo anche un pulsantino con la scritta “mode” che non ho avuto modo di premere (presumibilmente cambiava le diverse mappature).
Avviata la tracer, resto orribilmente sorpreso … il suono che esce dallo scarico è simile a quello di una ducati con il raffreddore (ovattato) ed un frullatore che gira a vuoto, che per uno che guida da 10 anni una 4 cilindri con scarico originale (dove il rombo ed il sibilo sono belli presenti) è tutto un dire!!
Inserita la prima marcia si nota la morbidezza della frizione, non idraulica, e la fluidità del cambio che non manifesta nessuna incertezza anche se strapazzato un pochino; il piccolo plexiglass montato di serie, protegge fino ai 60 km/h, superati i quali si inizia ad avvertire la pressione del vento sul tronco e sul casco che resta comunque nei limiti accettabili (normalmente guido una naked dove il vento si sente tutto ).
La cosa fastidiosa, registrata durante i 10 minuti di test drive, sono le vibrazioni, non eccessive, ma comunque avvertibili a tutti i regimi, sia sulle manopole che sulle pedane, queste ultime prive dei gommini.
Il motore di questa MT-09 di ben 115 CV (tant’è che il gentilissimo impiegato della concessionaria mi ha raccomandato di andarci piano) gira in maniera fluida, molto elastico riprendendo anche a regimi bassi, non mi ha entusiasmato più di tanto (probabilmente per la mappatura standard inserita ed il controllo di trazione) che non mi ha fatto avvertire il classico “calcio nel sedere” all’apertura del gas.
La ciclistica di questa Yamaha è da riferimento!! A dispetto dei 210 Kg in ordine di marcia, per la centralizzazione delle masse e per telaio e forcellone, sembra di guidare una bicicletta per come è leggera e manovrabile; in curve lente e tornanti, la moto e precisa e non si avverte mai la sensazione di cadere.
I freni che sulla carta mi sembravano sottodimensionati per una moto di tale cavalleria, sono potenti al punto giusto e con una buona modularità; ovviamente con abs (che fortunatamente non ho dovuto testare) la sicurezza è al top.
Nel complesso una buona moto; non da prendere in considerazione se si fanno molti Km al giorno per via delle vibrazioni e della sella poco imbottita, ma comunque divertente e sicura in ogni situazione.
Da ferma, apprezzo la qualità costruttiva generale, la forcella a steli rovesciati regolabile, la presenza del cavalletto centrale, l’aspetto filante del retrotreno (qualche perplessità estetica sul fanale posteriore) e l’imponenza del serbatoio che ad occhio sembra addirittura più grande di quello della bandit.
In sella, si nota la compattezza della seduta e la rigidità dell’imbottitura, che per una moto che promette molti Km non è il massimo. Il pilota è ben inserito, grazie all’ottimo rapporto pedane-manubrio-sella, con busto eretto e non caricato in avanti; appena salito noto la rigidità delle sospensioni che sotto il mio peso (80Kg) non affondano minimamente e la certa difficoltà a toccare terra benché sia alto 1,80m. Scivolato un po’ in avanti, trovo la giusta posizione ed inizio ad esaminare la strumentazione ed i blocchetti dei comandi: tutto ben realizzato! La strumentazione è leggibile anche in pieno sole e riporta tutti i dati necessari compreso l’indicatore della marcia inserita; i blocchetti sono ben realizzati e di design moderno (il pulsante di avviamento è inserito nel pulsante rosso di stop motore
), a dx troviamo anche un pulsantino con la scritta “mode” che non ho avuto modo di premere (presumibilmente cambiava le diverse mappature). Avviata la tracer, resto orribilmente sorpreso … il suono che esce dallo scarico è simile a quello di una ducati con il raffreddore (ovattato) ed un frullatore che gira a vuoto, che per uno che guida da 10 anni una 4 cilindri con scarico originale (dove il rombo ed il sibilo sono belli presenti) è tutto un dire!!
Inserita la prima marcia si nota la morbidezza della frizione, non idraulica, e la fluidità del cambio che non manifesta nessuna incertezza anche se strapazzato un pochino; il piccolo plexiglass montato di serie, protegge fino ai 60 km/h, superati i quali si inizia ad avvertire la pressione del vento sul tronco e sul casco che resta comunque nei limiti accettabili (normalmente guido una naked dove il vento si sente tutto
).La cosa fastidiosa, registrata durante i 10 minuti di test drive, sono le vibrazioni, non eccessive, ma comunque avvertibili a tutti i regimi, sia sulle manopole che sulle pedane, queste ultime prive dei gommini.
Il motore di questa MT-09 di ben 115 CV (tant’è che il gentilissimo impiegato della concessionaria mi ha raccomandato di andarci piano) gira in maniera fluida, molto elastico riprendendo anche a regimi bassi, non mi ha entusiasmato più di tanto (probabilmente per la mappatura standard inserita ed il controllo di trazione) che non mi ha fatto avvertire il classico “calcio nel sedere” all’apertura del gas.
La ciclistica di questa Yamaha è da riferimento!! A dispetto dei 210 Kg in ordine di marcia, per la centralizzazione delle masse e per telaio e forcellone, sembra di guidare una bicicletta per come è leggera e manovrabile; in curve lente e tornanti, la moto e precisa e non si avverte mai la sensazione di cadere.
I freni che sulla carta mi sembravano sottodimensionati per una moto di tale cavalleria, sono potenti al punto giusto e con una buona modularità; ovviamente con abs (che fortunatamente non ho dovuto testare) la sicurezza è al top.
Nel complesso una buona moto; non da prendere in considerazione se si fanno molti Km al giorno per via delle vibrazioni e della sella poco imbottita, ma comunque divertente e sicura in ogni situazione.
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