Forum: NonSoloMoto -> l'amletica fazerite di Paolo69

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© Zel :

12/7/2010 12:45
 Lasciabbi paolo69 con una fazer che, a dirla tutta, pareva per molti aspetti una gondola motorizzata R1, ma con le gomme bolse.
Lo ricordebbi sulla SR439 (nel tratto "il Dio delle Moto was Here", fra Castelnuovo e la deviazione per Montieri) con la sua splendida donzella sul sellino a un ritmo notevole in coppia (produrremo videismo: l'antologia del "Resto del Chiantella" arriva, sarà per pochi intimi ma arriva) e molto notevole considerato gomme e gondolismo.

Me lo ritrovo al caffè arabo a raccontarmi di Clinton e delle pizze. Poi farsi serio quasi grave circa il lavoro fatto sul Fazer, sottopormi trabocchetti su sfilamenti a avancorse, eccetera. Io notoriamente so una sega di ste cose, e poi mi viene in mente il nocciolo della questione che fu ben espresso dal Nat tempo addietro: sì, a ridurre l'avancorsa sul primo tratto aumenta l'agilità, ma a continuare a ridurla (che poi anche la compressione la riduce ulteriormente), va a finire che la moto la gira no, anzi la gira pù.

Domenica mattina lo vedo attento, sul pezzo. Ci precede all'appuntamento successivo con Carloni, però Carloni è al nostro, di appuntamento.

Sul Matese l'ho davanti, c'è un traffico della miseria, sorpassi da suicidio uno in fila all'altro, io sento derivare il posteriore e quindi guido veramente sottotono rispetto al ritmo che il Matese merita. Non avendo altro da fare, lo osservo e non so, mi sembra anche lui contrariato. Dire che annaspi sarebbe sbagliato - in un certo senso con quel traffico s'annaspa tutti quanti - ma, ecco, c'è una discontinuità intrinseca e ricorrente nel suo procedere.

Si arriva su e si provvede alla prima pausa rinfresco. Poi lo sento che parla con Giuspe, e non riesco a inserirla, mi sembra difficile inserirla con i freni ancora un po' tirati, non va giù... Io gli dico se vuoi ce le scambiamo, anche se adesso da Campitello non è gran terreno per prove (smerda di vacca tour).
E allora lui ci pensa, beviamo, chiacchieriamo, Carloni mitraglia di gomitate il bancone rovesciando tutto il rovesciabile e si beve il lemonsoda io, le red bull da drogati lui e Giuspe, e un frullato di zuppa di cozze con cotiche e porchetta Carloni :rotfl:

Bene, a un certo punto torno alla carica che sono curioso e dico che magari faccio un giretto prima che ripartiamo, tornando giù nella parte bella da guidare. E lui ci s'appoggia: sì, ecco.
In realtà lo cerco per dargli le chiavi della mia ma non lo trovo perché è già lì che sposta giacche e casco, e mette le chiavi nella sua. Dice no no, lascia stare la tu non la prendo, vai tu e dimmi.

Vo. Ziukent la moto è completamente trasformata, in discesa è vero è un filino brusca e grossolana nelle discese in piega (forse andrebbe tenuto un filo di gas in più, mi dico dopo), ma è reattivissima e precisa. In salita invece è una vera e propria poesia, fermo restando che il motore dell'R1 lo detesto proprio, ormai è dimostrato scientificamente. Riesce ad avere quasi un secondo di latenza in riapertura di SECONDA dai 35 all'ora (presorpasso macchina). Non accetto di dover mettere la prima per sorpassare un'auto lenta, in salita non ripidissima, con un mille da 150 cavalli e 260 all'ora. FIne digressione.
Rimane dove la metti, ferma che pare una mano di neurochirurgo, è ad appena un soffio da una ciclistica realmente sportiva, ma più semplice. Le M5 sono una sinfonia, il mono prende gas senza fare un plisset, la moto si ferma in un istante (oltre i 160 sul semi dritto in mezzo alle serpentine non è il caso di andare),;è solo preferibile tenerla appena un filo lunga di rapporto (con la seconda dove metteresti la prima e la terza dove la seconda: si guida per il gusto e non per il tempo, e poi è molto meno il tempo che perdi di motore quando riapri che quello che perderesti a controllarne i beccheggi da gas in un metro e novanta di corsia tra fuoristrada contromano e ciclisti a file parallele) per farla entrare morbida in curva e scorrere a gas parzializzato, e a quel punto è na vera spada, prende le correzioni al volo e tra l'altro più pieghi e più ne vuole.

Torno al baretto del Miralago col sorriso a sessantessette denti, con Giuspe e Carloni che, prima ancora che parli, stanno ridendo nei baffi e che quando emetto il mio sommario verdetto scoppiano proprio. Con certi amici non c'è bisogno di nemici :-P
Alle osservazioni di Paolo sull'inserimento frenati difficoltoso, non capisco bene perché si debba andare a mettere in una situazione simile. La moto, da dritta, si ferma in un fazzoletto senza sembrare un cavallo ubriaco come prima; da piegata, è precisa come una lama senza dover sopportare dondolii e pompaggi continui al posteriore anche a ritmi tutto sommato blandi. Morale: non mischiare le due cose e vai in fiducia, la moto ORA fa precisamente quello che manina e spalluccia "interne" dicono, anche a bassa voce, senza ritardi eco e frastuono. Come tutte le moto precise, se ti poni il dubbio che non vada da una certa parte, lei tranquillamente non ci va: questo è il (non) problema.

Bene. Si riparte.
E questo pazzo scatenato riprende sta moto e che fa? Dopo un primo ri-apprendistato già vivace, ci passa a mano a mano tutti, in mezzo a un "veloce" sabbioso e pieno di merda di vacca e poi su un discesone in cui ogni curva è, sistematicamente, su almeno tre superfici di grip differente (spalmate a macchia, non regolari di traverso) e su almeno tre strati plano-altimetrici, distanti a stima circa 4 mm. Io me lo guardo da un dietro sempre più distante (l'asfalto vetroso a riflesso liscio su di me è un cementatore universale, dopo l'esperienza ospedaliera dovutalgi l'anno scorso proprio da quelle parti), tra l'ammirato e il preoccupato, e mi domando: "ma non avrò esagerato con l'entusiasmo? forse la prossima volta metto qualche asterisco in più nelle frasi e preciso che le osservazioni fatte si riferiscono a condizioni stradali idonee" :-P

E bravo Paolo69!

© Rollyzan :

12/7/2010 13:12
 :-o

© Paolo_69 :

12/7/2010 22:30
 Zel,
Citazione:

Alle osservazioni di Paolo sull'inserimento frenati difficoltoso, non capisco bene perché si debba andare a mettere in una situazione simile. La moto, da dritta, si ferma in un fazzoletto senza sembrare un cavallo ubriaco come prima; da piegata, è precisa come una lama senza dover sopportare dondolii e pompaggi continui al posteriore anche a ritmi tutto sommato blandi.

Boh, misteri della mente...
Forse mi ero troppo abituato alla moto dondolante e soprattutto "seduta", che mi permetteva di entrare in curva ancora con il freno tirato e col peso del corpo molto avanti, soprattutto nel misto stretto come il Matese.
Con questo assetto, che è un'altra cosa anche rispetto alla moto da nuova, mi sono trovato completamente spiazzato: la moto puntata in avanti senza bisogno del mio peso, io che provavo a guidarla come l'ho sempre guidata, con il risultato di non riuscire ad imbroccarne una.
E più andavo avanti, più non la riconoscevo e più mi chiedevo cosa caxxo avesse combinato il meccanico, cos'è che non andava e di quante gliene avrei dette il giorno dopo.
Vederti tornare con quel caxxo di sorriso (che bastardi che siete tu e quegli altri due :-P) ha avuto l'effetto di un reset.
Ok, mi sono detto, la moto va bene, è perfetta così com'è, sei tu che ti stai inceppando. E così sono risalito pensando che stessi guidando un'altra moto, ed è cominciata a piacermi :-)
Zel,
Citazione:

Io me lo guardo da un dietro sempre più distante, tra l'ammirato e il preoccupato...

Vabbè, forse ho un pò esagerato :-P, però sentivo che le gomme tenevano, curve cieche non ce n'erano e si vedeva decine di metri prima dove mettere le gomme, a me fa molta più paura entrare a cannone in curve di cui non vedo la fine...
Peccato che ieri ero un pò stanco, le strade dopo il pranzo meritavano ben altri ritmi :-)

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