Forum: NonSoloMoto -> Suzuki GSF 1250 "Bandit" S - le mie impressioni di guida(c) www.bandit.it http://www.bandit.it/public
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Zel : |
5/11/2011 17:26 |
La quattro giorni nell'appennino centro meridionale, svoltasi dal primo al 4 ottobre, nel secondo weekend più luminoso e nitido dell'anno, mi ha dato modo, oltre che di godere dei sublimi panorami e della sincera e gustosa tradizione gastronomica del cuore della dorsale appenninica, anche di provare le due moto dei miei compari venuti da Bologna per il ponte del patrono (festivo per l'ultimo anno, grazie alla manovra) e affidatisi in tutto e per tutto alla mia guida e alle mie cure per quel che riguarda tappe, mete, percorsi, pernotti e pasti. Le due prove non hanno superato i 12 km ciascuna, anche meno per la Bmw, ma svolti in tratti di strada dove le caratteristiche dinamiche sono messe subito alla prova senza perdite di tempo autostradali o urbane.
La prima in ordine di tempo è la GSF 1250 Bandit S di Ale (una vostra conoscenza, qui) di cui vado a parlarvi.
La moto è gommata con le (secondo me) eccelse Michelin Pilot Road 3, ben gonfie. Mi viene consegnata (la rapisco) in corrispondenza del punto panoramico sul monte Peglia, tra Poggio Spaccato e San Venanzo, sulla SS 317, una delle mie strade preferite in senso assoluto. Mi fermo già premeditando una mascalzonata, col pretesto di dare un attimo di ristoro agli amici sballottati dopo le tre ore di autostrada per il primo tratto della Millecurve (Orvieto-Colonnetta) e per i primi km del Peglia, facendo loro ammirare il Subasio e il Terminillo.
Chiedo con nonchalance la moto in prova e mi viene fornita senza battere ciglio - Ale se ne pentirà, forse, al mio coreografico passaggio con un terza seconda a tre cifre con periglioso accorciamento della distanza longitudinale tra i perni ruota, che mi è assolutamente estraneo ma che mi si rende obbligatorio per far simpaticamente disperare il proprietario quando vo a inserire nell'unica curva sotto il suo sguardo, al secondo passaggio, poco prima della riconsegna.
A maggio provai l'ultimissima serie di 1200 S S.A.C.S.: in base alle caratteristiche dichiarate, le due moto dovrebbero essere geometricamente identiche, salvo forse per la lunghezza del forcellone. È pur vero che la SACS la provai su un altro dei miei parchi giochi preferiti, Piancastagnaio-Santa Fiora-Arcidosso, però con montati tre bauletti belli pieni. In compenso, aveva una ciclistica completamente WP con un mono identico a quello della mia GS, uno di quelli delle serie ancora "pregiate". Questa è invece in tutto di serie, e con il precarico posteriore completamente chiuso (anche Alessandro è un peso abbondante). Le due moto, come detto simili o quasi uguali per quote sulla carta, denotano immediatamente un'indole dinamica che mi appare parecchio diversa: la 1200 va accompagnata con decisione nei suoi movimenti "angolari", inserendola con il solito discreto anticipo, mentre la 1250 è una moto meno fisica, che si tuffa in curva rapida ed "entusiasta" per la sua mole anche mantenendo uno stile prettamente enduristico, al punto che potrebbe anche imbarazzare l'utente meno impavido, sorpreso di essere lanciato in pieghe discretamente pronunciate senza potersi granché opporre salvo che con goffe manovre per ritirarla su.
Dopo un inserimento piuttosto rapido e intuitivo - direi anche molto, considerando la sua "galleria di antenate" - la moto conserva una buona coerenza tra anteriore e posteriore nella percorrenza di curva, turbata solo da una lieve tendenza ad allargare la traiettoria quando il conducente, una volta assestatosi in modo soddisfacente in piega, volesse incrementare la percorrenza residua con un filo di gas e qualche graduccio di piega in più, e prepararsi a un'uscita che valorizzi l'ottima trazione e lo straordinario motore della Suzuki. In questo contesto, la moto evidenzia un allargamento progressivo e "onesto", che si annuncia in tempo per consentire a chiunque di correre ai ripari e desistere, rimanendo sulla linea senza sforzi; se chi guida non se ne dà per inteso e invece insiste a pretendere qualcosina in più di una linea pulita e neutralmente seguita, la 1250 richiede qualche astuzia di corpo e di manubrio per non far puntare l'anteriore un po' esterno.
Per quanto riguarda le sospensioni, il giudizio è per forza di cose duplice a seconda che si tenga o meno conto del costo del veicolo e della sua vocazione globale, o che invece lo si valuti in base al potenziale che il suo motore e le sue quote ciclistiche teoricamente consentirebbero. Realisticamente, io trovo il mix predisposto da Suzuki eccellente per l'uso turistico e passistico-veloce sulle strade italiane. In questo, il tratto tormentato del Peglia, con un manto non regolare e un po' sporco tra Ospedaletto e San Venanzo, è un terreno ideale ed eccitante di test. La moto ingoia sconnessioni in serie con una placidità e una fedeltà alla linea impostata degne di un'Africa Twin. Per capirci, in condizioni "da campo sminato", nelle quali una Honda Crossrunner saltabeccherebbe nervosamente tra linee parallele di 5 in 5 cm in qua e in là, la Bandit scava la sua traiettoria (anche parecchio piegata) con una costanza incrollabile, e davvero commovente se ci si sofferma in particolare sulla forcella. Il tutto non avviene a prezzo di una percorrenza sporcata da beccheggi ripetuti nemmeno sul veloce, dove il mono non pompa assolutamente nemmeno alle massime inclinazioni, a condizione di non mungere né (ovviamente) di stritolare il gas. D'altronde, per andare al bicchiere mezzo vuoto, oltre a un mono molto onesto ma francamente non idoneo allo smorzamento idraulico della compressione che un motore di quel livello richiederebbe, la forcella conserva quella flaccidità che rende un pochino laborioso l'assestamento in assetto quando si mette la moto in piega, e che sconsiglia movimenti troppo bruschi in ogni fase della guida. Vale anche per questa versione di Bandit la regola generale che ispira la guida stradale di una moto pesante e morbida di ciclistica: evitare se possibile sempre di tenere tutto il gas chiuso (e se possibile mai nemmeno tutto il freno tirato). Evitando di portare all'estremo le sospensioni, si elimina quel di più di beccheggi che danno l'impressione di guida sportiva facendo in realtà girare pericolosamente a vuoto, cioè perdendo tempo, piacere e sicurezza. Tuttavia questo artificio non basta, come richiamato sopra, a ottenere una perfetta pulizia di comportamento nell'assestarsi in percorrenza di curva: il tentativo di contenere la escursione della forcella mantenendo il freno anteriore pelato mentre si inserisce la moto in curva fornisce un vantaggio tangibile ma non commisurato alla complessità della manovra, che risulta in definitiva inutile soprattutto nelle serpentine di curve in successione improvvisata. Ciò si deve sia alla pessima modulabilità dei freni (a cui arriveremo poi) sia al fatto che una eventuale inopinata chiusura totale e improvvisa del gas scarica tutta la moto sull'anteriore, facendolo "impastare" leggermente (avete presente i gatti?) e risultando in un lieve quanto sgradevole ondeggiamento, che compromette leggermente anche la sincerità delle reazioni. Potendo spendere in idrauliche più raffinate, vi sarebbe da lavorare su una frenatura del ritorno della forcella nello smorzamento dei piccoli carichi, mantenendola invece correttamente libera e progressiva per quel che riguarda il primo tratto di ritorno veloce dalle asperità, che è ottimo e rappresenta il maggiore valore aggiunto di questa moto sulle strade realmente esistenti (e comunque non basterebbe una forcella "corta" a farne mai una moto da staccate assassine).
Intendiamoci, nei misti questa moto anche così com'è ha un motore talmente perfetto e prestante da rendere la vita agra a moltissime concorrenti se si ha pazienza di lasciarla scorrere senza colpi d'ingegno sulla sua linea, nelle pause curvose tra una spremuta di motore e l'altra. Rimane piuttosto corta, ha una luce a terra non clamorosa ma nemmeno patetica come talune dirette rivali, corre sulla sua traiettoria anche sopra importanti asperità prolungate e ravvicinate, ha una trazione ineccepibile e quindi una ottima propensione a cucire le distanze tra le curve senza dare alcun effetto collaterale spiacevole. Il tutto sfiorerebbe la perfezione se ... avesse pure dei freni.
E veniamo al punto davvero critico di questo veicolo. Diciamo subito che la frenata posteriore è abbastanza potente, discretamente modulabile e molto ben azionabile, grazie a una leva correttamente posizionata e distanziata. Siamo ancora discretamente lontani dall'eccellenza raggiunta a tal proposito da moto come la Fazer o la Superteneré, ma certamente le cose vanno molto bene da questo punto di vista, e ricordiamo sempre che un freno posteriore efficace e azionabile con precisione è sempre l'arma in più quando si tratta di alzare al massimo il ritmo nelle curve su percorsi stradali improvvisati. Sulla bandit 1250, quando si aziona il freno posteriore in curva, la moto subisce all'occorrenza un rallentamento netto e deciso, senza scompensi di sorta; oppure, con una pressione più modesta, va a chiudere un po' la traiettoria se necessario. Fa ciò che deve anche se la sua azione rende l'avantreno un tantino "stopposo" e inerziale, se avviene in un punto in cui è necessario ridirigere la moto perché si interviene subito prima di un cambio di direzione secco.
Le note dolenti arrivano dal freno anteriore. La modulabilità è del tutto inesistente. Il freno corre completamente a vuoto fino ad incontrare una breve zona di blandissimo rallentamento, equivalente a poco più che una mera chiusura del gas ai mediobassi regimi. Dopo di che, arriva quasi tutta la potenza praticamente di colpo. Potenza non certo terrorizzante, anzi direi appena accettabile: però averla tutta concentrata in un tratto di corsa della leva veramente microscopico con intorno un vuoto oceanico, è fastidiosissimo. C'è da aggiungere un ulteriore fatto veramente inqualificabile, che potrebbe però essere dovuto non al normale funzionamento, ma ad un malfunzionamento dell'impianto: la non uniformità della risposta alla pressione. Mi spiego: se nella quasi totalità dei casi la reazione è quella descritta pocanzi, ogni tanto (senza preavviso) l'impianto anteriore arriva praticamente subito alla fase del "tutto frenato", senza la corsa a vuoto solita a precederlo: come se ci fosse un momentaneo precarico della pompa. Il risultato può essere particolarmente calamitoso su di un impianto per solito pigrissimo. E così è stato: essendosi presentato in occasione di un tratto già curvo di immissione in una curva più stretta nel senso opposto (chi conosce il Peglia non avrà difficoltà a visualizzare la situazione), l'effetto è stato quello solito del prebloccaggio di anteriore in piega: ruota anteriore che si torce interna avvinghiandosi all'asfalto, moto che per conseguenza giroscopica tende a sbalzarsi invece in fuori e tirarsi su, grossa imprecisione e grosso spavento.
È davvero increscioso come una moto così pesante e così facilmente propensa a prendere velocità con estrema prontezza, almeno fino ai 200 km/h, possa uscire sul mercato dotata di un impianto frenante che fa immediatamente pensare, alla prima frenata, non tanto a una carenza di mordente ma a un guasto in corso. E non dico altro.
Ho suggerito al mio amico di sottoporre il problema dell'irregolarità di risposta in assistenza: se ci saranno risposte, aggiornerò.
Chiudiamo con l'ergonomia: il solito eccellente lavoro giapponese, la moto va bene per spilungoni, taglie medie e anche piccoletti: si sta comodi staticamente e si è a buon agio nei movimenti collegati a un'eventuale guida "fisica", giusto un po' sacrificati sull'angolo di ginocchia ma entro limiti ancora accettabili pure per taglie forti. Il posto per il passeggero sembra di riguardo.
In definitiva, un motorone gustoso come pochi che spinge un mezzo equilibratissimo, facile da guidare, discretamente maneggevole e molto onesto, capace di gratificare e fruttare parecchio (in monomarcia) su lunghissime distanze, e, con qualche ritocco soprattutto ai freni, anche in grado di dare qualcosina in più nei momenti di vena chiusa senza richiedere un manico impossibile. Le moto di riferimento per la precisione di guida sono altre, certo: ma devo dire che non sono tante le turistiche stradali tradizionali e multitasking che preferirei a questa. In particolare a questo prezzo non c'è nessuna che possa avvicinarlesi, secondo me.
Il vostro umile servo,
* by courtesy of “i Fermissimi” | |
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nikon : |
5/11/2011 19:08 |
è una tua personale opinione la scarsa frenata all anteriore,la mia frena bene,leva morbida fino a meta corsa della leva poi frena benissimo....
tu l hai provata x un giro io c è l ho da tre anni e ho fatto 25 mila km fatti sopratutto nel misto e mai in autostrada...
magari l esemplare da te provato aveva bisogno di uno spurgo o aveva la pastiglie quasi a zero | |
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Barone : |
5/11/2011 20:01 |
già letto di là, grande zel!
nikon, abbiamo capito che per te é la moto migliore del mondo, e il coppione, e il bandit all'estero e no in italia, e i frullini, e bla bla bla, ma é lecito anche che qualcuno ci trovi degli aspetti negativi, eh vedi anche qua, ad esempio... chissà quali e quanti difetti ci troverebbe Zel nel mio kappone...... | |
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nikon : |
5/11/2011 20:24 |
non è la migliore del mondo,ma se leggo qualcosa che non quadra dico la mia impressione....un forum serve a confrontarsi
anche iakka60 ha avuto lo stesso problema,ha montato i tubi in treccia e pompa radiale....
la mia ai freni ant va' bene per ora
quasi quasi gli faccio provare il power 2
[ Modificato da nikon 05.11.2011 - 20:26 ] | |
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JLynne : |
5/11/2011 23:11 |
concordo su tutto e mi fa piacere che hai confermato quello che ho sempre sostenuto e scritto in molti post (un po' meno del Nikon). Il freno anteriore non è malaccio come lo descrivi, almeno a me non ha mai dato la sensazione di nulla e poi tutto come il modello che hai pravato. E' vero comunque che ci sono moto che frenano di più e meglio specie posteriormente. Hai confermato "la lieve tendenza ad allargare la traiettoria..." (un po' + di lieve certe volte dipende dal gas), per questo mi piacerebbe un giorno farti provare la mia dove sono state sostituite le sospensioni ant e post. Una modifica per quel modello azzeccata e molto più utile degli scarichi rumorosi che non servono ad una mazza. | |
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fispo : |
6/11/2011 6:52 |
Zel,
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Zel : |
6/11/2011 7:22 |
magari l'impianto senza ABS è un filo più omogeneo, nikon. magari la moto provata da me ha un guasto. o forse tu non hai mai provato seriamente una moto che frena non dico tanto, ma già solo bene (tipo TDM o GS), quindi hai un diverso parametro. devo dire che a mio avviso, tolte gsr 600 e gsx-r varie, nessuna suzuki si può dire che propriamente freni (con riserva sull'sv 1000 che forse mi compro a breve, ma non ho mai provato).
Barone, Citazione:chissà quali e quanti difetti ci troverebbe Zel nel mio kappone......
quali e quanti difetti? veramente io pensavo di averne parlato bene, della bandit, in questo pezzetto altrimenti non avrei avuto il cattivo gusto di pubblicarla qui, sapete che avete sempre un posto speciale nel mio cuor.
quanto alla tua, l'amica che sai ha preso una 990 2010 in sostituzione della 950 arrubbata.
mo parte per la missione di bike4africa e torna a fine mese, quindi stagione kaputt: ma l'altra primavera la provo per benino spero | |
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Barone : |
6/11/2011 9:17 |
Zel, Citazione: veramente io pensavo di averne parlato bene, della bandit, in questo pezzetto
assolutamente si, una valutazione più che buona; era proprio questo il senso del mio intervento... un giudizio obiettivo e veritiero non può essere positivo in tutto, ed il quadro generale che hai fatto é ottimo mi ero semplicemente rivolto a nikon scrivendogli che non é necessario, ogni volta che qualcuno solleva perplessità o difetti sempre di secondaria importanza per una moto già buona come il B12.5, smentire negando che non possa non esserci la perfezione. chi dà e chiede pareri su una moto, qualunque essa sia, si aspetta obiettività.
Zel, Citazione: quanto alla tua, l'amica che sai ha preso una 990 2010 in sostituzione della 950 arrubbata
sono davvero interessato e curioso di sapere il giudizio che ne darà, in particolare in un confronto col 950 che conosce molto bene. se mai scriverà un report, segnalamelo! | |
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Stufo76 : |
6/11/2011 9:18 |
Zel, concordo pienamente su tutto, tranne che sui freni; mi viene da pensare che l'impianto della moto di Ale non fosse a posto!
La mia in particolare ha un freno posteriore molto modulabile ma scarsuccio come potenza, che però per me va bene così, perché lo uso molto raramente e soltanto per correggere la traiettoria.
L'anteriore invece è perfetto per l'indole e la destinazione d'uso della moto: modulabile e potente il giusto, attacco dolce non brusco e comportamento omogeneo in ogni situazione.
Certo ci sono moto che frenano meglio, ma io darei un bel 7 come voto.
C'è da dire che la mia ha ancora le pastiglie di serie (al 50% circa dopo 15k km), magari può essere quello l'inghippo.
Per il discorso che allarga la traiettoria... qui devo aprire una parentesi.
IMHO non esistono moto che allargano o che chiudono, ma esistono moto come dire... più o meno rapide nell'ingresso in curva e propense alla piega... non so se mi sono spiegato.
Se la moto allarga è la tua guida su quella moto ad essere sbagliata, magari perché venivi da una moto più "svelta".
In questo senso per me l'assetto del 1250 è favorevolmente indovinato: quella "tendenza ad allargare" è in realtà un comportamento sano e prevedibile, che ti permette di andare in giro anche sportivetto con il massimo della facilità e il minimo impegno psicofisico.
Per inciso, anche la Perlina in pista a detta di chi l'ha provata allargava: per me invece assolutamente no, mai capitato di non riuscire a prendere la corda (a meno di arrivare luuuungo) nemmeno tirando abbestia.
Ho provato a sfilare un po' le forche: per me assolutamente inguidabile, mi sembrava cadesse all'interno della curva e arrivavo sempre troppo dentro e troppo presto, mentre per qualcun'altro assolutamente perfetta.
Per questo sono assolutamente convinto che dipende al 90% dalle proprie abitudini e stile di guida. | |
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SNAIL62 : |
6/11/2011 10:26 |
Stufo76, Citazione: Se la moto allarga è la tua guida su quella moto ad essere sbagliata
Condivido pure io, spesso e volentieri mi allargava la traiettoria, ovvio che ci sono moto che più o meno hanno questa indole, ma incolperei la moto al 30% e il restante 70 % a chi guida. La situazione è migliorata sfilando le forcelle di 5 mm, così facendo mi sono trovato meglio anche nell'' ingresso in curva, più svelto. A proposito, una moto svelta a me piace assai, la guida migliora pure con le gomme sportive, meglio se "appuntite" dove è necessario uno sforzo minore per "buttarla giù", ho trovato formidabili le ex, non le fanno più Dunlop Qualifier RR con la forma appuntita, la mia preferita. In sardostrada, tra forcella sfilata e gomme appuntite, non ho mai avvertito problemi nemmeno a velocità di molto superiore a quella consentita Per quel che concerne la forcella anteriore cedevole, mi sembra di capire che è un difetto che ho trovato solo io, è evidente che è il mio stile di guida che la mette in crisi, di certo più cedevole del 1200 s a carburatore e di Sacs ne ho avute 3. Il freno, anzi, i freni a mio parere sono ottimi, ripeto che ho una guida tutt' altro che rotonda con forte pinzate prima dell' ingresso in curva e mai, e dico mai, ho avuto segni di cedimento guidando in montagna in modalità un pò sportiva, sulle Dolomiti per intenderci. Quello posteriore lo usavo, anzi lo uso sempre tanto per correggere le traiettorie ed è meglio che non sia potente per evitare scivolate dovute al bloccaggio mentre si inizia a piegare. Ultima considerazione. Passando dal B 1250 al gsx-r, guidando su strade curvose per alcune ore, ho sentito la differenza di peso nel piegare e contropiegare, alla fine del giro ero stanco un bel pò, con 50 kg in meno mi stanco certamente di meno. Però anche questa ultima considerazione è rapportata alle capacità e al mio stile di guida evidentemente.
[ Modificato da SNAIL62 06.11.2011 - 09:28 ] | |
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Zel : |
6/11/2011 11:10 |
Stufo76, Citazione: quella "tendenza ad allargare" è in realtà un comportamento sano e prevedibile, che ti permette di andare in giro anche sportivetto con il massimo della facilità e il minimo impegno psicofisico.
credevo di avere espresso un concetto analogo:
Zel,
Citazione: quando il conducente, una volta assestatosi in modo soddisfacente in piega, volesse incrementare la percorrenza residua con un filo di gas e qualche graduccio di piega in più, e prepararsi a un'uscita che valorizzi l'ottima trazione e lo straordinario motore della Suzuki. [...] la moto evidenzia un allargamento progressivo e "onesto", che si annuncia in tempo per consentire a chiunque di correre ai ripari e desistere, rimanendo sulla linea senza sforzi; se chi guida non se ne dà per inteso e invece insiste a pretendere qualcosina in più di una linea pulita e neutralmente seguita, la 1250 richiede qualche astuzia di corpo e di manubrio per non far puntare l'anteriore un po' esterno.
io so che sono un deficiente, ma ormai sulle strade che mi danno tranquillità se una moto ha un feedback sano la sdraio immediatamente, sempre: poi decido se la sdraio per cazzeggiare o per fare sul serio, ma non comprendo - salvo gomme sgonfie o completamente fruste - un concetto come
Stufo76, Citazione: moto [...] più o meno [...] e propense alla piega
ogni moto è costruita per fare ogni curva finché non ne limi qualche pezzetto, soprattutto questo vale per moto con luce a terra non esagerata come tutte le non-ss. bisogna avere l'occhio artistico di starci dentro fermandosi in tempo. poi lo capisco anche io che per esempio con il 120/90 della dominator, accoppiato all'enorme luce a terra, ecco forse è meglio andarci qualche mm più cauti, ma in generale voi altri coi gommoni stradali ne avete sempre da buttare via, secondo me.
poi che significa che è colpa di chi guida? è SEMPRE COLPA DI CHI GUIDA. il buon cuoco usa il sale come sale e lo zucchero come zucchero. dopo che ha capito che è zucchero, anche se c'è scritto sale, se lo usa per salare è un idiota. d'altro canto, è pur vero che esiste il sale e lo zucchero non è sale. per cui è anche "colpa" dello zucchero, o meglio proprietà dello zucchero, di essere zucchero e non sale. nell'incrocio tra questi due fatti si ha un corretto impiego degli ingredienti. ma dire che un buon cuoco è tale perché sala con lo zucchero, mi sembra una posizione un po' sforzata.
diciamo che se avessi voluto essere più preciso avrei parlato di effiicacia marginale di piega e sterzata a partire dalla moto già bella giù.
io penso che la migliore guida in strada sia mettere la moto dentro con un minimo di margine, senza cercare con inutile affanno i 2 km/h in più, e una volta giù, traguardare la traiettoria migliore e uscire fucilati aprendo prima possibile. stare a rosicchiare sulle frenate sino alla corda in strada per me è una cosa da dementi, chi guida così di solito quando trova tre curve una letteralmente dietro l'altra, gli passi sopra anche passeggiando.
in questo stile, e in particolare nel rimanere sempre piegati tanto, ma più veloci (e molti diranno: ma com'è possibile a pari piega andare più forte o più piano? lo ritenevo anche io impossibile, ma tra 2010 e 2011 - consigliato da "certa gentaglia" - ho capito che non è impossibile per niente, e come si fa), la moto di ale mi è sembrata proporre un comportamento non lineare nella fase finale. non insoddisfacente, non incontrollabile, ma non lineare. tu ti metti giù guardi dove devi passare, ci butti il gas dentro e la moto lentamente deriva dalla linea dei tuoi occhi. la devi corcare di spalle o fare una roba che pochi osano, girare leggermente il manubrio con la moto già in forte piega. (altra cosa che tanti dicono che non si può, ma a microdosi si può). questa roba ci sono moto che non la fanno. e non ti parlo di rr o naked sportive al top, e basta. una hornet non la fa, una fazer non la fa. la mia manco si sogna di farla, al contrario anzi.
quanto all'intervento di snail, risponde a delle cose che non dico (forcella cedevole? io dico scorrevole e ben libera sulla prima corsa, cosa ottima) e configura un approccio alla guida talmente opposto al mio (e che en passant mi pare talmente opposto alla vocazione del bandit) che non so proprio mettermi in comunicazione con le valutazioni che egli esprime. anche perché quando leggo nei forum parlare di guida sporca e frenate all'ultimo, la prima cosa che mi viene in mente (perché statisticamente è ciò che trovo nella maggioranza dei casi quando vado a "vedere") non è l'Haga dei tempi migliori, ma uno che "non va avanti neanche inculato". non posso farci niente, è un istinto naturale. essendo questo un pregiudizio poco cortese, e qui privo di un riscontro sul campo, giocoforza una discussione che germogli su di esso non sarebbe appropriata. semplicemente non capisco bene di che parli perché non pratico quel tipo di motociclismo lì. e se mi mettessi in cranio di provare a praticarlo, l'ultima moto al mondo che mi procurerei per farlo è la bandit 1250 s. | |
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RUGGY77 : |
6/11/2011 11:54 |
Condivido quasi tutto, sospensioni discrete, moto che allarga in curva soprattutto aprendo in gas in uscita, confort di guida che su una moto da turismo è molto importante ma per quanto riguarda i freni non mi sembra malaccio come la descrivi. Sicuramente non è al top e su questo non si discute ma scadente non lo è di sicuro. Condivido chi dice che probabilmente quella che hai provato aveva qualche problemino. Comunque sono d'accordo con te su quello che potrebbe essere un potenziamento dell'impianto e un miglioramento delle sospensioni ma sicuramente l'incremento di prezzo la porterebbe allo stesso livello di moto che secondo me sono su un'altro pianeta. Comunque 12 km possono dire tutto e niente ma se una moto va, come dici te, te ne accorgi immediatamente, se non va... | |
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Paolo_69 : |
6/11/2011 15:45 |
Zel, Citazione: In questo contesto, la moto evidenzia un allargamento progressivo e "onesto", che si annuncia in tempo per consentire a chiunque di correre ai ripari e desistere, rimanendo sulla linea senza sforzi; se chi guida non se ne dà per inteso e invece insiste a pretendere qualcosina in più di una linea pulita e neutralmente seguita, la 1250 richiede qualche astuzia di corpo e di manubrio per non far puntare l'anteriore un po' esterno
Caro il mio Nabucco, tempo fa scrivesti una cosa che mi rimase impressa, tanto che non ho fatto fatica a ritrovare e che riporto: Zel, Citazione: ma sapete che in tutta la mia breve vita motociclistica, io non ho mai avuto la sfortuna di imbattermi in una moto che "allarga in curva"? semmai le moto che guidavo io, fino a un certo periodo, c'hanno avuto un conducente che allargava le curve, quello sì; ma poi dopo, dar dr 600 ar 748 co tutto l'inmezzo, mai notata una cosa del genere, che allarghi in curva, anche tipo er dominator coricato sui 140 segnati che so impegnativi pe robba de 15 anni mai revisionata.. zero. a meno che non si intenda che, dato un certo angolo di piega e raggio di curvatura, oltre una velocità se non puoi ulteriormente piegare te ne vai fuori e questo sì, può capitare... del resto se così non fosse vale e compagnia si farebbero anche la san donato ai 330... e il gusto verrebbe meno... ma che so ste cose che allargheno, che, appoggiate giù da uno non ubriaco che calcola quanti metri riesce a fa de lato per ogni tanti che fa in avanti, da un certo punto in poi cambiano e allargheno quello che prima nun allargaveno? ma nun sarà a strada che strigne? siete sicuri che non siete voi che a un certo punto v'empressionate de quarcosa, a ragione o a torto, e arzate mpo' ste moto che poi per forza porelle allargheno? questo sì a vorte l'ho sperimentato eccome no, na spolverata de breccole in traiettoria e a voja s'allarga... ma allarga il sottoscritto, la moto no, al massimo se sdraia. na vorta ricordo n'amico je s'è scoppiato en leveraggio der mono, e ha allargato; a n'antro la camera d'aria anteriore dell'africa twin j'ha fatto pluff debbotto mentre stava sparmato a pelle de leone in un curvone dx finale di una s da fuoco prima de arriva' a monticiano (si), paese d'origine de Moggi, e porcaputtana se ha allargato... ma se n'ze rompe gnente, ma che se deve allarga'?
ah no aspetta, una sì. la 690 supermoto. je butti un po' de più de gas e je tiri no schiaffone in più sul manubrio e nun allarga più manco quella.
Ora, a prescindere dal landofiorinismo, la cosa mi rimase impressa perchè anch'io, pur nella mia ignoranza motociclante, al cospetto di frasi tipo "quella moto allarga in curva", sono sempre rimasto perplesso (Maronn', mi tocca quotare Stufo...). Pur guidando una moto semplicemente perfetta (), quando la sento "allargare" o "stringere" una curva penso semplicemente di aver sbagliato l'impostazione della traiettoria, e non cerco difetti nella moto; mi capita, cambiando sempre il modello di gomme di avvertire differenze di comportamento: partendo da una guida "standard", con le BT016 PRO tendevo a chiudere le traiettorie, con le Sportsmart ad allargarle, ma il problema resta sempre il mio modo di interpretare la curva tenendo conto di cosa separa il mio culo dalla strada (sella-telaio-sospensioni-gomme), e mi sembrava trovare conferma nella tua affermazione. Ora invece ti sento parlare di moto che allargano, cos'è che mi sfugge? | |
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G-Spot : |
6/11/2011 16:15 |
grande Zel ! | |
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nikon : |
6/11/2011 17:02 |
la sv1000s cè l ha mio fratellone dal 2004,provata qualche volta anche se andavo piano perche' non amo i semi manubri,davanti è molto piu' rigida del banditone e ha l ammo di sterzo
un annetto fa' ha dovuto cambiare i dischi ant perche si era rotto qualche anello tra disco e attacco,ha messo dei dischi con piu anelli per distribuire meglio la frenata sui dischi è successo perche' lui frena sempre con eccessiva forza sulla leva....
visto che non solo io parlo bene dei freni ant
la mia ha ancora le pastiglie originali e all ultimo tagliando mi hanno detto che sono ancora buone.....vedremo al prox tagliando,tra 2 mila km
quoto paolo69
[ Modificato da nikon 06.11.2011 - 17:18 ] | |
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MAPO : |
6/11/2011 17:20 |
Ho letto la tua prova ma per quanto riguarda i freni anch'io non ho questo ricordo, il posteriore rallentava più che frenare era comodo in curva per chiuderla se occorreva, l'anteriore si un pò spugnoso ma non arrivava tutto e all'improvviso...piuttosto ad ogni tagliando (l'ho venduta con 46000 km in poco più di due anni) il conce mi diceva che "aveva dato una spurgatina ai freni" sempre di sua iniziativa quasi fosse necessario, non è che la moto che hai provato ne avesse bisogno? | |
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Zel : |
6/11/2011 17:44 |
Paolo_69, Citazione: Ora invece ti sento parlare di moto che allargano, cos'è che mi sfugge?
In breve, ho cambiato idea. Perché -come sai- ho cambiato stile, e ho cambiato di conseguenza velocità, e mi trovo pertanto di fronte a problemi che prima non vedevo.
Per esteso: io non ho scritto che la moto non si può tenere su una certa linea. Ho scritto, e ri-scritto, che lo si può fare. Ma che Citazione: tu ti metti giù, guardi dove devi passare, ci butti il gas dentro e la moto lentamente deriva dalla linea dei tuoi occhi.
Quindi la moto NON allarga se percorri a gas chiuso o costante, rimane sulla sua linea e si gestisce. Se invece una volta che sei giù la vuoi tenere bassa riaprendo il gas e uscendo come una palla di cannone (attenzione, prendendo velocità con la moto ancora piegata, mica già raddrizzata), si manifesta il problema, che come ho scritto è curabile con astuzie di corpo e di manubrio.
La teoria vorrebbe che tu non debba arrivare in corda con una velocità che potrebbe essere superiore, ma è una teoria che funziona bene con ciclistiche iper-rigorose e in condizioni in cui sei sicuro di sapere esattamente qual è la corda. Se non vedi una percentuale importante della curva, e se hai una moto un po' flaccida che non ti consente di gestire in piacevole sicurezza il contraccolpo dato dal mollare i freni con quello dato dal tuffarsi in piega e assestarsi in assetto giù, a MIO modesto parere ti è suggerita un'altra via: mettere la moto giù, ma giù vuol dire giù sul serio, a una velocità sicuramente un po' più bassa del possibile, e poi riportarla durante l'appoggio vicina alla percorrenza massima, gas morbido, sguardo lontano, gomiti aperti, pedane ben equilibratamente puntate: ti riprendi quando sei al sicuro, in una compressione stabile che fa osciillare le sospensioni tra estremi vicini, quel di più di percorrenza che una moto pesante e lunghetta di sospensioni sconsiglia di spremere in inserimento. E' uno stile che tra quelli sicuri a me sembra il più rilassato, divertente ed efficace. Ovviamente potrei sbagliarmi.
Io quando ho scritto quella frase piegavo come e probabilmente più di ora, ma ero più lento. Dividevo la curva in un prima e in un dopo, ritenendo la cosa cruciale "starci" nello spartiacque tra i due momenti. Poi due stronzoni amichetti miei, uno lo conoscete, mi hanno detto: c'è un punto di ogni curva in cui te e la moto vi fermate col fiato sospeso, tirate un sospirone e ricominciate da capo. Lascia andare sta moto. Fottitene se sei veloce o lento, tu fai andare la moto se possibile con dentro una marcia più alta di ora, e tienila in strada intanto che va. Se temi di essere troppo veloce togli un po' di gas prima, pace. Poi tra sei mesi ne riparliamo.
Niente è stato più come prima. Ho smesso di spezzare la strada in punti dove si rallenta e dove si accelera, ho davanti sempre un unico serpentone dove è l'armonia di movimento a determinare la velocità, e non l'ansia di velocità/rallentamento a determinare le scansioni del movimento. Io nella mia testa non corro mai, mentre prima, cazzo sì che "correvo" a volte.
Questo ha modificato la mia percezione delle qualità dinamiche delle moto. E non credere sia solo il bandit.
Mi è capitato di riprendere in mano anche quest'anno la R1100S di marco. Tra l'altro quasi sulle stesse strade di questa prova. Ognuno di noi due andava meglio con la mia. E non è che con la S andassimo propriamente pianissimo (vedi). Ma quando si trattava di metterci dentro quel di più ancora che passa da una curva fatta diligentemente bene e una curva fatta quasi brillanemente, la mia supersospensionata GS teneva la traiettoria sotto gas precisa come una RR, la S con sospensioni di serie mai toccate in 70.000 km e oltre.... ebbene sì, ALLARGAVA. (La tua è meglio di entrambe perché è precisa come la mia sulla linea ma molto più rapida e precisa negli assestamenti e movimenti transitori.)
Si cambia, Paolo. Non rinnego tuttavia che la moto la tieni in strada sempre, solo che vai più piano di quanto il tuo occhio e il suo motore e le sue gomme e la sua geometria sopporterebbero. Non succede mica niente. Non è antipatico perché perdi una gara, è che ti devi ritarare su limitazioni alle quali non sei abituato, è come se suonassi un piano con meno tasti: certo le ottave ti mancano ma poi è divertente lo stesso. L'arte è nel rapporto tra potenza e atto, non nella potenza sola. | |
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Stufo76 : |
6/11/2011 17:45 |
Zel, Citazione: credevo di avere espresso un concetto analogo:
certo, e sono pienamente d'accordo con te
Zel, Citazione: ma non comprendo - salvo gomme sgonfie o completamente fruste - un concetto come
Stufo76, Citazione:
moto [...] più o meno [...] e propense alla piega
dovresti provare (magari in pista che ti avvicini ai limiti e capisci meglio) moto più "estreme" come la fattoria di fabione, che s'inserisce in curva con la sola forza del pensiero e se non fai attenzione ti ritrovi nell'erba... ma all'interno però! Pensa che risultava assolutamente estrema e difficilmente guidabile non solo a me ma anche al nat, che non è proprio di primo pelo. Forse mi sono espresso male io: diciamo che ci sono moto che fai più o meno fatica a buttarle giù e a fargli prendere la corda.
Zel, Citazione: poi lo capisco anche io che per esempio con il 120/90 della dominator, accoppiato all'enorme luce a terra, ecco forse è meglio andarci qualche mm più cauti,
neanche più di tanto: con la nerina che ha il 4.00" dietro e il 3.25" avanti ci faccio delle pieghe niente male e me ne avanza ancora un bel po'
Zel, Citazione: in generale voi altri coi gommoni stradali ne avete sempre da buttare via, secondo me.
hai voglia!
Zel, Citazione: io penso che la migliore guida in strada sia mettere la moto dentro con un minimo di margine, senza cercare con inutile affanno i 2 km/h in più, e una volta giù, traguardare la traiettoria migliore e uscire fucilati aprendo prima possibile. stare a rosicchiare sulle frenate sino alla corda in strada per me è una cosa da dementi, chi guida così di solito quando trova tre curve una letteralmente dietro l'altra, gli passi sopra anche passeggiando.
concordo, ma senza "uscire fucilati aprendo prima possibile", meglio tenere un filo di gas e far scorrere con dolcezza la moto da una curva all'altra, pennellandole in sequenza: il massimo del divertimento con il minimo rischio
Zel, Citazione: in questo stile, e in particolare nel rimanere sempre piegati tanto, ma più veloci (e molti diranno: ma com'è possibile a pari piega andare più forte o più piano? lo ritenevo anche io impossibile, ma tra 2010 e 2011 - consigliato da "certa gentaglia" - ho capito che non è impossibile per niente, e come si fa), la moto di ale mi è sembrata proporre un comportamento non lineare nella fase finale. non insoddisfacente, non incontrollabile, ma non lineare. tu ti metti giù guardi dove devi passare, ci butti il gas dentro e la moto lentamente deriva dalla linea dei tuoi occhi. la devi corcare di spalle o fare una roba che pochi osano, girare leggermente il manubrio con la moto già in forte piega. (altra cosa che tanti dicono che non si può, ma a microdosi si può). questa roba ci sono moto che non la fanno. e non ti parlo di rr o naked sportive al top, e basta. una hornet non la fa, una fazer non la fa. la mia manco si sogna di farla, al contrario anzi.
io questa cosa di cui parli non l'ho notata. Forse quando scrivi che "la devi corcare di spalle" intendi proprio il portare testa e spalle all'interno, in avanti e in basso: ecco, devo dirti che a me viene naturale, e apprezzo il banditone che mi accompagna. | |
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Zel : |
6/11/2011 17:59 |
Stufo76, Citazione: ci sono moto che fai più o meno fatica a buttarle giù e a fargli prendere la corda.
allora non ti avevo capito. non ho alcuna critica da fare alla bandit in questo frangente. la moto mantiene ciò che promette con piena diligenza. certo, come dici tu ce ne sono di più rapide ma non e' questo il punto.
Stufo76, Citazione: "la devi corcare di spalle" intendi proprio il portare testa e spalle all'interno, in avanti e in basso: ecco, devo dirti che a me viene naturale, e apprezzo il banditone che mi accompagna.
niente di male, ma preferisco le moto che sono omogenee su tutto il movimento che le porta o le tiene in piega, e su tutto l'uso del gas. estremizzando: non mi dà fastidio che un ducati sia un ducati. mi dà fastidio che una moto cominci andando benissimo portata come un transalp e finisca accettando solo se la tratti come un 748. | |
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Paolo_69 : |
7/11/2011 12:57 |
[OT] Ai più sarà sfuggita, forse perchè era domenica e non venerdì, eppure dopo aver letto più e più volte questa frase, senza capirci un lazzo, non sono riuscito a trattenere lacrime di gioia e di commozione: Zel, Citazione: il buon cuoco usa il sale come sale e lo zucchero come zucchero. dopo che ha capito che è zucchero, anche se c'è scritto sale, se lo usa per salare è un idiota. d'altro canto, è pur vero che esiste il sale e lo zucchero non è sale. per cui è anche "colpa" dello zucchero, o meglio proprietà dello zucchero, di essere zucchero e non sale. nell'incrocio tra questi due fatti si ha un corretto impiego degli ingredienti. ma dire che un buon cuoco è tale perché sala con lo zucchero, mi sembra una posizione un po' sforzata.
Rileggetela con calma, assaporatene l'uso di ogni singola parola, ascoltate il rumore dei concetti che si aggrovigliano come ingranaggi che si compenetrano fino a spaccarsi, è tutto così perfetto. Qui siamo oltre le frasi celebri, oltre il sito, oltre lo zen...questa è metafisica motociclistica allo stato puro | |
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Toro : |
8/11/2011 7:26 |
di che argomento si chiacchera? | |
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nikon : |
8/11/2011 9:12 |
toro si parla di moto serie | |
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