PeppeRC : |
21/8/2007 17:28 |
Le foto relative a questo report si trovano in questo stesso sottoforum (Mototurismo -> Itinerari e report), nel thread dal titolo: Report - Irlanda 2007 (le foto... stavolta ci sono davvero)
Versione breve: 4944 km in 14 giorni + 2 giorni fermo a Dublino
Versione lunghissima: Le date, le tappe, i percorsi
31 luglio 2007, martedi, ore 7:45 Partenza (Catabasi) Bremerhaven (D) - Cheshunt (UK): 621 km
Beh, giustamente... ferie, si parte, dunque verso il mare... Peccato sia quello del Nord (ed in seguito l’Atlantico), e non il „mio“ Mediterraneo. Dunque partenza dal parcheggio del mio istituto assieme alla Poderosa (in splendida forma) ed a Christina (la mia amica californiana). Direzione sudovest, attraverso la Germania del Nord e verso Hook of Holland. La moto è ben carica (con passeggera, topcase, sacca magnetica a due piani), ma non riscontro nè particolari difficoltà a guidare, nè grosse turbolenze/sbacchettamenti, nè forti limitazioni alla velocità (210 km/h di tachimetro su una parte dell’autostrada in Germania), nè aumenti mostruosi nei consumi (ok, ok, in autostrada tirando come un folle avrò fatto si e no 10 km/l). L’unica cosa che rompe è la sacca magnetica, molto alta (ci posso appoggiare il mento...), e che rende le manovre da fermo uno sbattimento non da poco. Traghetto Stena Line da Hook of Holland (presso Rotterdam) a Harwich (a NE di Londra) Imbarco alle 14:45, arrivo in Inghilterra alle 20:15. Primo impatto con la guida a sinistra (soprattutto in entrata e nel comportamento sulle rotonde... visto che vanno fatte in senso orario, ed incanalandosi nella corsia adeguata prima di entrarci), ma ci si abitua dopo qualche cagotto. La giornata è un lunghissimo guidare, e guidare, e guidare... la meta è un motel sulla M25 (la grossa „tangenziale“ attorno a Londra). E qui il primo impatto negativo con le ridicole segnalazioni stradali (o meglio... la loro assenza) in Inghilterra: siamo su una delle autostrade piu’ trafficate, e non ti indicano che la tua uscita è chiusa (se non quando ci arrivi...). Questo, unito al fatto che non c’erano distributori per una cinquantina di miglia prima dell’uscita, ed alla „scampagnata“ andata e ritorno di diverse decine di chilometri attraverso strade sconosciute per beccare il motel, fa si che rimanga senza benza per la prima volta nella mia vita. Fortuna volle, tuttavia, che pur essendo le 1:30 di mattina, la Poderosa sfodera un colpo di genio (o di pietà, non lo saprò mai...), e decide di fermarsi a 50 metri circa da un distributore miracolosamente aperto... Non mi resta che attraversare a piedi una strada ad otto corsie, trafficata come fosse mezzogiorno, recarmi al distributore ed implorare il tipo di vendermi un mezzo litro di benzina in un „open container“. Giustamente la prima cosa che mi dice è: „L’hai visto il cartello ?“. La mia risposta è, ovviamente: „Si, lo so“. Anche perchè sarebbe stato impossibile mancarlo, visto che in caratteri cubitali, accanto alla finestrella della cassa, e vicino ad un avviso della polizia riguardante una rapina in questo distributore il mese scorso, ed un altro a proposito di un ragazzo morto a colpi di fucile da queste parti giusto ieri, c’è un cartello che spiega come sia tassativamente vietato vendere benzina in „open container“. Il tipo finisce per passarmi una bottiglia vuota e mi spiega che lo fa solo perchè sono, come lui, uno straniero (per giunta italiano... e lui ha un fratello che lavora in Italia...), e non uno dei „bloody english bastards“ (parole sue, per carità...) che scorazzano da queste parti (e dove devono scorazzare, se non in Inghilterra ???). Dunque porto un minimo di sollievo alla Poderosa, e poco dopo le faccio il pieno. Arriviamo al motel dopo 3 km... giustamente, per finire in bellezza, il personale non riesce a trovare la nostra prenotazione, ma alla fine si convincono a darci una chiave ed una stanza.
1 agosto, mercoledi Ah, the good ol’ Romans... Cheshunt (UK) – Bath (UK): 232 km
Il secondo giorno di viaggio l’avevo pensato come riposo dalla prima tappa parecchio faticosa. E cosi si è rivelato... arrivo a Bath dopo solo qualche ora di viaggio, permanenza in un B&B da spettacolo, fuori città in una vecchia fattoria con incluso praticello ben curato, laghetto con anatre, e campo da golf gratis per gli ospiti (inclusa sacca, mazze ed attrezzatura varia). La giornata passa nel relax totale, con visita alla cittadina, parecchio bella anche se il centro è piuttosto piccolo. E si, mi sono rifiutato di visitare le rovine delle terme romane alle quali la città deve il nome... La prima foto che scatto durante questo viaggio è nel parcheggio dove lascio la moto in centro... tra un Gixxer ed una SV, la triade Suzuki... Ok, c’era anche una BMW accanto... però di quelle senza cardano (mi sembra fosse una F650GS, dunque ho fotografato anche lei
2 agosto, giovedi Fáilte go Éirinn Bath (UK) – Kilkenny (Irlanda, county Kilkenny): 357 km
E si... benvenuto in Irlanda... D’altronde, cosa ti aspetteresti da un paese dove all’ingresso di ogni città scrivono „Ná scoitear“ con sotto un segnale con due automobili sbarrate ??? Non puo’ che essere il paradiso per un motociclista (nè scooter, nè auto) !!! Seeeee, magari, peccato significhi solamente „divieto di sorpasso“ (ecco, lo sapevo, dovevo fare una foto che ho sempre rimandato, ho visto centinaia di questi cartelli, non ne ho fotografato gnanco uno..). Questa giornata avrebbe dovuto essere di tutto relax... con circa 250 km di guida sull’autostrada M4, attraverso il Galles, con destinazione il traghetto da prendere a Pembroke alle 13:00. Peccato che, ancora una volta senza indicazioni, mi ritrovo bloccato nel traffico visto che la M4 (l’autostrada principale in direzione Est-Ovest) è chiusa per 30 km in entrambe le direzioni, e tutto il traffico viene deviato su una singola rotonda nei pressi di Cardiff... con le conseguenze che chiunque può immaginare, per la precisione: 70 chilometri di coda, con auto praticamente ferme per ore ed ore, in entrambi i sensi di marcia. Dopo essere rimasto per un’oretta buono e fermo, inizio a zigzagare tra le auto ferme. Dopo essere uscito da questo incubo metallico, via a manetta verso la costa gallese, sotto uno scroscìo continuo d’acqua (il Galles non mi è sembrato una terra molto arida, anzi...). Spero solo non mi abbiano fotografato, altrimenti tra qualche settimana mi ritirano la patente, visto che nella maggior parte dei tratti il limite era di ca. 100 km/h ed io filavo tranquillo (ma mica tanto, visto il freddo e l’acqua) sui 180-190 km/h. Però sono riuscito miracolosamente a beccare il traghetto, arrivando giusto alla fine delle operazioni di imbarco. Traghetto Irish Ferries da Pembroke (Galles) a Rosslare (a sud di Dublino) Imbarcato alle 14:30, arrivo in Irlanda alle 18:15. Ancora un pezzettino di strada (105 km) ed arrivo a Kilkenny, con in serata la mia prima, meritatissima, pinta in un bel pub locale. Gli irlandesi sono dei gran furboni visto che, a fronte dell’appena introdotto divieto di fumare nei pub, hanno organizzato zone che chiamano „beer garden“ all’interno dei locali... in pratica sei all’aperto anche se non lo sei (sei sotto una mega tenda che ti protegge dal vento e dalla pioggia), e puoi tranquillamente fumare anche se sei nel pub, tranquillamente seduto al tuo trespolo con la tua pintozza saldamente (o meno, dipende da quante te ne sei già fatte...) in mano. Kilkenny mi ha deluso in quanto piccolissima... ha qualcosa come ottomila abitanti, e l’intera città consiste in un corso principale di ca. 500 m, con un castello ad una estremità ed una chiesa all’altra, una strada parallela, e poco (ma poooco) piu’. In compenso ci sono un paio di ristoranti e pub. Ed ho assistito alla mia prima „Seisiún“... quando cioè arrivano i musicanti e la vita nel pub si blocca (o forse sarebbe meglio dire: inizia...), e non rimane che un gruppo di clienti estatici (inclusi alcuni turisti...) e parecchio assetati... ed un flusso continuo di pinte che cambiano di mano.
3 agosto, venerdi Ring of Kerry (o quasi...) Kilkenny (county Kilkenny) – Killarney (county Kerry): 197 km
Inizialmente volevo farmi la costiera giù verso Waterford, e poi Cork/Skibbereen, per arrivare a Killarney, da dove fare base l’indomani per il „Ring of Kerry“ (il giro della penisola di Kerry). Però così non è stato ed ho optato per mantenere Killarney come base, ma farmi il giro della penisola di Dingle il giorno dopo. La ragione ? La massa enorme di turisti che abbiamo incontrato da queste parti... Onestamente, l’idea di passarmi un giorno di agosto (anche se non esattamente afoso, anzi: piuttosto umidiccio) su una strada intasata da bus stracarichi di turisti, e percorribile praticamente soltanto in un senso di marcia, credo che avrebbe decisamente rovinato l’esperienza. Dunque siamo ripartiti da Kilkenny ed abbiamo fatto una strada secondaria all’interno, attraverso le contee di Kilkenny, Tipperary, Cork e Kerry, e siamo arrivati in quella che sembra una meta di un pellegrinaggio turistico: Killarney (naturalmente mi rendo conto di non essere il solo ad avere immaginato questa cittadina come base per il Ring of Kerry...). Italiani, spagnoli, francesi, americani, polacchi, e russi a iosa... Che però non sembrano avere notato l’immenso parco nazionale all’interno della città, comprensivo di boschi, cervi, muuuucche, peeeeecore, prati, fiumi, un mega-lago con castello (il Ross Castle), dove si possono fare passeggiate di diverse ore. E cosi faccio per evitare la marmaglia di turisti.
4 agosto, sabato Fiat paeninsula Killarney (county Kerry) – Ennis (county Clare): 144 km
No, non mi riferisco ad una marea di torinesi in vacanza in auto... ma ad un signore un pochino piu’ noto di Agnelli (almeno fuori da Torino)... qualcuno che era un po’ piu’ „Createur“ (ma non „di automobiles“) di Monsieur Renault. Insomma, penisola doveva essere e penisola è stata, ma quella di Dingle. La cittadina in sè è un’altra trappoletta turistica, con un pochino di lungomare intasato dalle auto ed un centro niente di che, ed in salita per giunta. Ma le strade attorno alla costa sono belle ed i paesaggi cominciano a presagire quello che sarà l’Irlanda piu’ selvaggia... Il giretto include anche il punto, sulla parte nord della penisola di Dingle, vicino a Brandon, da dove Saint Brendan nel 530 parte dalla Dingle peninsula e... scopre l’America (se si crede alla leggenda irlandese). Dopo qualche spiaggia, un paio di scogliere, alcune case di pietra del Neolitico, belle coste e colline, finalmente il Connor’s Pass, con una stupenda vista dalla „cima“, se cosi si puo’ chiamare visto che siamo solo ad un paio di centinaia di metri di altezza, e la traversata del passo si svolge in circa 15-20 minuti. E dopo una tirata verso il traghetto tra Tarbert e Killimer (si traversa lo Shannon, evitando di risalire per Limerick), comincia una dura ricerca per un bed&breakfast... Infatti è già tardo pomeriggio, piove, ed è l’inizio di un week-end lungo (lunedi è una „banking holiday“). Finiamo, bene inzuppati per non aver tirato fuori le giacche e pantaloni anti-pioggia per tempo, alla periferia di Ennis, dopo aver infruttuosamente cercato in ogni angolo della costa della contea di Clare lungo stradine moooolto secondarie e piene di buche assassine.
5 agosto, domenica Cliffs of Moher + Isole Arran + Burren Ennis (county Clare) – Ennis (county Clare): 130 km
Che trio... in un solo giorno. La ricompensa per le peripezie di ieri non si è fatta molto attendere ed ha assunto la forma rocciosa delle Cliffs of Moher. Scogliere piuttosto caratteristiche, ma non esattamente spettacolari (uno se le immagina molto piu’ alte e lunghe di quanto siano in realtà), anzi se ne vedono di piu’ belle in altre zone, piu’ selvagge, dell’isola. Presenza turistica elevata, dunque soggiorno breve e via lungo la costa. Prossima fermata: Doolin, piccolo villaggio da dove (oltre che da Galway e da Rossaveel, parecchio più a nord) partono i traghetti per le isole Aran. Scegliamo la piu’ piccola e tranquilla, Inisheer. La traversata avviene su un peschereccio convertito in traghetto, stipati come sardine sul „ponte“, all’aria aperta. L’isola è bellina, sarà lunga 2-3 km al massimo, e ci sono muri di pietre dappertutto delimitanti la campagna verdissima. Arrivo a piedi (saranno si e no 700-800 m dal molo) fino ad una vecchia torre con accanto un praticello che sovrasta il paesaggio circostante. Il praticello invita alla pennica, previo svestimento dall’abbigliamento motociclistico, ed io non mi lascio pregare piu’ di tanto visti l’acqua presa ieri ed il tempo magnifico di oggi. Naturalmente mi becco una semi-insolazione, ma la fase di denudamento continua nel post-pennica, visto che mi lascio anche tentare* dal tuffo nell’Atlantico... La spiaggia sembra tropicale, sabbia bianchissima, sole e cielo blu. Quello che non è tropicale è la temperatura dell’acqua... Comunque a nuotarci dentro ci si riscalda, o almeno cosi mi è sembrato, fino a quando mi sono accorto di non riuscire a ritrovare piu’ una parte piuttosto importante e caratteristica del mio corpo. Dopo essermi asciugato al sole, rivestito, e ritornato in traghetto a Doolin, via verso il Burren. Si tratta di una zona carsica, con moltissime rocce carbonatiche denudate dalle intemperie, con pochissima vegetazione, limitata ad erbe e fiori che crescono negli interstizi/crepe delle rocce. Il tutto per una zona piu’ o meno collinare di un paio di decine di km per lato. Arriva anche sulla costa ed è davvero spettacolare girarci, specialmente in moto.
*Sono molto OscarWildeano in questo... come non fare un quotone al suo: „I can resist anything but temptation“.
6 agosto, lunedi Il C o n n e m a r a !!! Ennis (county Clare) – Ballina (county Mayo): 440 km
Inizio di giornata con un paio di foto al dolmen piu’ fotografato d’Irlanda: il Poulnabrone Dolmen (county Clare). Poi lunga galoppata in sella andando verso Clifden (County Galway), ed attraversando (in un tempaccio da lupi con pioggia, nebbia e nuvole basse) le colline, torbiere e laghi del Connemara National Park. Sarà stata anche l’atmosfera molto nordica, ma questa zona mi è piaciuta un sacco, ci sono anche delle vallate che ricordano molto i fiordi. Dopo è stata la volta della costa della contea Galway, per finire verso Westport (County Mayo), e depositare Christina a Keel, sulla Achill Island (County Mayo), che sembra quasi un paradiso in Terra tanto è tranquilla e con dei paesaggi veramente belli (il misto colline, mare, spiagge, falesie, torbiere, laghi, etc etc). Ormai verso sera, e sotto una pioggia battente, mi sono diretto verso NE, e fermato a Ballina (un buco pazzesco, senza neanche un B&B... ho trovato da dormire appena fuori città, in una zona semi-portuale... però c’erano due pub con della ottima Guinness ed una session di musica irlandese). E ci ho incontrato, durante una pausa sigaretta all’esterno, un motociclista nord-irlandese (possessore di una... cos’era... mi sembra una VFR 800 del 1999, e visitatore abituale dell’Isle of Man TT) in giro, in auto però..., per l’Irlanda con moglie e coppia di amici per il week-end.
7 agosto, martedi Verso l’Irlanda del Nord ed una meta geologica Ballina (county Mayo) – Letterkenny (county Donegal): 530 km
Oggi ho voglia di chilometri... Dunque mi dirigo verso la strada costiera del Donegal (Killybegs, Malin Head, Glencomcille, Glengesh Pass, Dunlewy). Le strade ed i paesaggi sono magnifici (tanto che mi rifarò parte di questa tappa al ritorno verso Achill Island, dove ho appuntamento con Christina alle 10:00 di giovedi), e la parte successiva verso il parco nazionale di Glenveagh non è da meno. Nel primo pomeriggio prenoto un B&B a Letterkenny per essere sicuro di avere un posto decente dove dormire vista l’esperienza di ieri sera, e faccio un’andata e ritorno di 4-5 ore alla Giant’s Causeway in Irlanda del Nord (via Londonderry, county Derry & Antrim). Bello, ma sempre turisti dappertutto, ed i famosi basalti colonnari sono piuttosto limitati in superficie (mi aspettavo ettari di rocce, mentre si tratta, in fondo in fondo, di un’area di solo qualche centinaio di metri quadrati). Lo spudorato nazionalismo degli irlandesi del Nord (da quando entri in questa zona non è che un continuo sventolare di Union Jack, e bandiere della Scozia, del Galles, dell’Inghilterra, ma strettamente nessuna dell’Irlanda...) fa venire il voltastomaco a me che non sono di parte, immagino cosa possa provare un irlandese...
8 agosto, mercoledi Donegal: Biiiiis, biiiis, biiis. Letterkenny (county Donegal) – Westport (county Mayo): 432 km
Ebbene si, il Donegal mi è piaciuto troppo per andarmene così alla chetichella. Così ho prolungato il mio giro verso Nord per farmi la parte che mi mancava della strada costiera (Dunfanaghy, Gweedore, Dungloe, Glenties, Ardara). Questo giro ha incluso anche un paio di visitine a capi sperduti con di fronte isole ed accanto scogliere, in degli angoli magnifici e, finalmente, solitari (le pecore non contano, giusto ?). Ho mancato il „di-Mina-Vagante-memoria“ Fanad Head, ma mi sono fatto tutte le altre mini penisole verso ovest e sud. Poi puntata su Enniskillen (Irlanda del Nord, County Fermanagh) lungo la costa sud del Lower Lough Erne e ritorno attraverso Sligo City (County Sligo). Ho fissato una camera a Westport, e poi passeggiata pre-cena al tramonto verso la marina di Westport (a 2-3 km dal centro città), con cena a base di cozze ed ostriche a Westport Quay, in un bel ristorante con tavoli all’aperto e vista sulla Clew Bay, su Achill Island, e le sue colline.
9 agosto, giovedi Tappa di trasferimento Westport (county Mayo) – Dublin City: 411 km
Risveglio sotto pioggerellina, ritorno ad Achill Island per recuperare la mia amica. Da queste parti il tempo è un pochino migliore (diventerà ancora meglio durante la giornata), e ci fermiamo a visitare la stupenda spiaggia di Keel, all’estremità dell’isola (ovviamente non ho fatto una foto, sgrunt), e poi un villaggio abbandonato presso Keel. E dopo via di strade secondarie ed infine superstrada per traversare l’Irlanda da costa a costa ed arrivare a Dublino in serata, dove incontriamo una nostra amica francese (Hélène... arrivata a Dublino, molto piu’ prosaicamente, con RyanAir) che condividerà con noi il fine settimana in città.
10 agosto, venerdi Cultura, Sport e Spettacolo Dublin City: 0 km
Dopo la serata tranquilla di ieri, oggi mega-programma turistico. Partiamo dal Trinity College, dove Hélène vuole assolutamente vedere il Book of Kells. Io resto a sorbirmi un caffè nel praticello di fronte, visto che ho letto sulla mia guida che ti fanno pagare l’ingresso, ti intruppano in un tour, e ti mostrano, molto velocemente, solo due pagine del libro... e proprio non ne ho voglia. Anche perchè, come vendetta, conto di visitare la Chester Beatty Library, dove si puo’ ammirare (aggratis...) una mostra comparativa delle religioni buddista, islamica, cristiana e varie sottocorrenti, con vari testi sacri esposti (la maggior parte parecchio piu’ antichi del Book of Kells...), oggetti, spiegazioni, ed anche un frammento della Bibbia risalente al 250 d.C. che era, fino alla scoperta dei Dead Sea Scrolls, la versione piu’ antica conosciuta della Bibbia. L’altra cosa che visito è il Museo Nazionale, che ospita la piu’ grande collezione al mondo di manufatti e tesori celtici, e dove si trovano la Tara Brooch e l’Ardagh Chalice. Oltre che, per i piu’ morbosi, una serie di impressionanti cadaveri mummificati nelle torbiere, con occhi, barba e vestiti conservati ottimamente. Ne avevo visti altri in Germania, Danimarca ed Inghilterra, e questi non hanno niente da invidiare loro (non che le mummie abbiano tutta questa tendenza all’invidia, comunque... soprattutto nei confronti delle altre mummie). Poi immersione nella zona turistica e commerciale, praticamente O’Connell St., Parnell St., Grafton Street. E per smaltire tutta questa cultura... ovviamente cena a Temple Bar (antipasto ed agnolotti, yummiiie, finalmente del cibo vero) al Ristorante Botticelli. Lato sport, il tassista che ci riporta a Clontarf (la periferia anonima vicina alla super-sciccosa penisola di Howth, a nord del centro), dopo essersi documentato sulla mia nazionalità, mi informa che la squadra di calcio irlandese piu’ in voga è il Drogheda. Peccato si riferisca al calcio gaelico... Recupera velocemente la debacle snocciolandomi i nomi dei calciatori irlandesi piu’ famosi: Roy Keane, Liam Brady, Frank Stapleton. A quanto pare questo fine settimana la birra scorrerà a fiumi visto che sono in programma una partita dei quarti di finale di hurling (tra la squadra di Dublino e quella di Derry), una partita di calcio gaelico, ed una partita di rugby nello stadio di Croke Park tra Irlanda e Scozia. Un’ottima ragione per rientrare presto... Per chi se lo domandasse... lo spettacolo erano gli agnolotti
11 agosto, sabato Ride&Wash Dublin City: 0 km
Oggi ho inaugurato un nuovo sport: il Ride&Wash... Si prendono tutti i capi di abbigliamento sporchi che si hanno e si infilano nella sacca magnetica. Ci si abbiglia solamente con i pantaloni e la giacca da moto. Casco in testa e dritto, ovviamente sotto la pioggia mentre tu non hai nè boxer, nè calze, nè maglietta, verso una lavanderia automatica. Si aspetta che la roba asciughi (almeno quella nelle lavatrici), si ricarica la sacca e si rientra a farsi una mega doccia calda ed a cambiarsi in abiti umani. Dublino mi ha un po’ deluso... troppi, troppi turisti. Sembra di essere in un centro commerciale a cielo aperto... Semplicemente non vedi l’ora di andartene. A parte questo, oggi la città pullula sia di Stag che di Hen parties.... l’equivalente degli addii al celibato e nubilato in Italia. In pratica una marea di pazzi e pazze scatenati vestiti da pirla e già ben gonfi d’alcool, con tendenza ad assumerne parecchio altro. Questo, unito all’altra marea di turisti, ed a quella dei vari tifosi di vari sport che sono in città per il fine settimana (entrambe le maree ingrossandosi con ben altro che acqua...), fa si che l’attività principale odierna sia una bella passeggiata fuori città verso la periferia sud, cioè a Dún Laoghaire (Joyce Tower & Museum) ed a Bray (spiaggia). Beninteso rientrando in città per una discreta pizza al Ristorante Botticelli (ne avevo viste passare alcune ieri sera mentre aspettavamo che si liberasse un tavolo ed, onestamente, non avrei potuto andarmene da qui senza farmene una).
12 agosto, domenica Le „montagne“ Dublin City – Rosslare (county Wexford): 235 km
Stamattina via da Dublino e, dopo un incasinatissimo giro per uscire dalla città e beccare la direzione giusta... si punta sulle Wicklow Mountains. Paesaggi eccellenti e tempo un pochino clemente (pioverà comunque in giornata, come ha fatto tutti i giorni, alcuni con particolare veemenza). Per finire una visitina alle rovine di Glendalough, e poi diretto verso il porto da dove domattina presto ci imbarcheremo per l’Inghilterra.
13 agosto, lunedi Tappona Rosslare (Irlanda, county Wexford) – Cambridge (UK): 500 km
L’idea, viste le previsioni del tempo che danno piogge intense e venti da bufera provenienti dall’Irlanda (cioè da ovest) per il tardo pomeriggio su tutta l’Inghilterra, è quella di coprire piu’ strada possibile e precedere la tempesta, ed arrivare dalle parti di Londra o anche piu’ a nord. Dunque: Traghetto da Rosslare a Pembroke (Irish Ferries) Imbarcato alle 8:45, arrivo in Galles alle 12:30. E da lì gas per evitare di beccarsi la tempesta che ci segue tutto il giorno... Ci riesco ampiamente, e così in serata mi posso gustare una bella pinta in un pub con oltre 500 anni di storia alle spalle nel centro di Cambridge. La cittadina l’avevo già visitata un paio d’anni fà, bellina ma piena di studenti stranieri (il solito miscuglio italo-franco-spagnolo) che sono lì a fare corsi di lingua mentre quelli che vanno ai vari college sono in vacanza.
14 agosto, martedi Tappina Cambridge (UK) – Harwich (UK): 180 km
Ultimo passetto sulla strada del rientro, passando per Bury Saint Edmunds dove (oltre alle rovine di un’abbazia immensa, dove i baroni locali si sono accordati per convincere il re John Senzaterra a firmare la Magna Charta) si trova anche il migliore ristorante italiano che abbia mai visitato (all’estero...), ed ovviamente un’ottima pizza non è sfuggita alle mie fauci in crisi d’astinenza.
15 agosto, mercoledi Anabasi Harwich (UK) – Bremerhaven (D): 535 km
E per finire, il rientro nell’entroterra (si fa per dire, eh...) della Bassa Sassonia dalle coste olandesi... Traghetto da Harwich a Hook of Holland (Stena Line) Imbarcato alle 9:00, arrivo in Olanda alle 16:15. E poi tante strade diritte e qualche autostrada per arrivare a casa alle 22:30, ed atterrare (dopo rientro della moto in garage, operazioni varie di manutenzione, e Triple Whopper di mezzanotte, visto che sui traghetti le cibarie erano decisamente non appetibili ed avevo una fame tripla) sul mio gran letto (come mi è mancato...) alle 00:30.
Cosa mi è piaciuto di piu’
I paesaggi Spettacolo, spettacolo, e poi ancora spettacolo... Soprattutto il Burren, il Connemara, la costa del Donegal, la costa a NW di Galway e le Wicklow Mountains. In queste zone varrebbe veramente la pena di „perderci“ parecchio piu’ tempo, magari girandole bene a piedi/in bici/in barca e farsele in lungo ed in largo passando per ogni stradina possibile, ma con calma ed almeno un paio di settimane a disposizione. In alcuni posti la combinazione costa, scogli, spiaggia, isole, torbiere, laghi permette una varietà enorme di attività (nuotate, surf, windsurf, bici, camminate, giri in barca, golf, etctetcetc) per godere appieno la bellezza dei luoghi.... che vacanza spettacolare da super-relax misto ad attività fisica sarebbe...
Le strade Me le avevano descritte come estremamente malridotte e pericolose, ma questa definizione è valida solo per quelle in bianco sulla mia carta, che includeva le M (in blu, autostrade), le A (in verde, superstrade), le N (in rosso, nazionali), le R (in giallo), ed infine quelle marcate in bianco. Certo, in base a dove ti trovi, puoi anche farti delle nazionali che hanno pietrisco e buche frequenti, ma le condizioni generali mi sono sembrate accettabili... E personalmente preferisco farmi in moto una semi-mulattiera per arrivare in quel punto preciso alla fine del mondo a guardare quella scogliera sperduta che arrivarci in una autostrada a 4 corsie. Comunque, girare sulle nazionali e le R mi è sembrato un buon compromesso tra condizioni del fondo stradale, paesaggi circostanti, curvosità delle strade e tempo impiegato per arrivare da A a B.
Cosa mi è piaciuto di meno
Le città in Irlanda Buchi dimenticati da Dio, oppure templi del turismo di massa e dello shopping.
Traffico in Inghilterra Traffico mostruoso, ingorghi e segnalazioni inesistenti: sulle autostrade !!!
La „irish breakfast“ (però solo dopo il terzo-quarto giorno) Anche per un supercarnivoro come me, risvegliarsi con toast, uova fritte, due salsiccette e due fette di prosciutto arrosto, pudding bianco e nero (al sangue...) stufa molto velocemente e ti manda in overdose di grassi e proteine. Certo, puoi anche integrare con i vari tipi di corn flakes, latte, frutta... ma come non parlare degli incubi (sarebbe piu’ corretto chiamarli sogni...) a base di biscotti prodotti dalla Barilla ???
I turisti Nelle zone piu’ famose e popolate è pienissimo, e si perde molto delle sensazioni e della bellezza dei posti. Consiglio vivamente di andarci un pochino fuori stagione. Per me quest’anno agosto era una scelta obbligata, ma è sicuramente la meno felice, sia per il numero di turisti che per il tempo atmosferico... In compenso ho cercato di andare in località fuori dai circuiti delle mega-orde non appena mi è stato possibile, e mi è piaciuto molto.
Commenti vari
Meteo Il tempo non mi è nè piaciuto nè dispiaciuto. Certo, girare sempre con il rischio della pioggia rompe, però quando piove ci sono delle atmosfere molto interessanti, specie se ti trovi a smadonnare per il freddo e l’acqua in campagne sperdute. Ed il cielo è spettacolare... Alzi la testa e molto spesso vedi sopra di te tutta la gamma di tempo possibile, dall’angolino azzurrissimo, all’angolo con un grigio scuro/nero da Diluvio Universale. Ed il tutto cambia, cambia, cambia, con un ritmo coinvolgente (almeno se, in fondo, come me non te ne frega nulla di essere a mollo completamente). Ci sono stati uno o due giorni con poca pioggia e tanto sole, ma in genere la pioggia c’è sempre, ed a volte anche parecchio forte e per diverse ore di seguito... Non che mi freghi piu’ di tanto, visto che in genere sono ben coperto da giacca e pantaloni impermeabili... Ma insomma, a volte interferisce con i panorami, visto che la visuale si riduce di parecchio. Per non parlare di ghiaino, pietrisco e fango umidiccio sulle strade ed il relativo stress da potenziale caduta. Ah, e mettiamo anche a tacere le sfilze di madonne tirate quando inizia a piovere giusto dopo che avevi terminato di ricompensare la tua bella per le straordinarie emozioni provate quel giorno con una serale meticolosa e prolungata pulizia/ingrassaggio di catena da manuale...
Cartelli Le segnalazioni stradali in alcune zone dell’Irlanda sono veramente ridicole... a parte gli occasionali pali con sopra 20-25 indicazioni di paesi e siti vari che non riusciresti a leggere manco se andassi a 2 km/h, a volte i segnali sono proprio girati nel senso sbagliato. E le rotonde... miiiiii le rotonde... ancora piu’ frequenti che in Francia, e le piazzano anche su strade a scorrimento veloce. Passando per Galway (neanche per la città, semplicemente sfiorandone la periferia) ne ho percorse 13, praticamente una dietro l’altra.
Salut’e muorti toi Ho passato due-tre giorni infuriato perchè in Inghilterra ed Irlanda nessuno dei motociclisti che incrociavo mi salutava. Poi ho pensato... beh, normale, magari la maggior parte sono stranieri ed hanno già un gran da fare per abituarsi alla guida sull’altro lato della strada per mettersi ad agitare mani che già di per sè sono sulla manopola sbagliata. Poi ho realizzato che non è che tutti quelli che incrociavo avessero dei moscerini, tafani, zanzare-piranha, mosche cavalline infilate su per il casco, ma che quell’oscillare del casco era il loro modo di salutare.
Golf, golf, e poi golf Se ad uno piace il golf, in Irlanda si troverà in paradiso... Io non ci ho mai giocato, ma ci sono campi a non finire, ed alcuni (a dir poco enormi...) sono in posti veramente spettacolari... Se uno vuole solo „provare“ ci sono anche i „Pitch&Putt“, la versione „junior“ del golf, dove fai soltanto il tiro di partenza (il „pitch“) ed il tiro finale (il „putt“), senza fare il „drive“ (cioè la parte piu’ lunga di ogni „buca“). Ovviamente i campi sono molto piu’ piccoli (ma ne ho visti anche a 18 buche... non esattamente minuscoli...), la clientela sembra molto informale, ed i prezzi sono veramente abbordabili (per confronto: alcuni „Pitch&Putt“ ti offrono un giro per 20 Euro, alcuni campi da golf „veri“ cominciano con prezzi dagli 80 Euro per 18 buche per arrivare fino a prezzi stratosferici... ah, giustamente, mentre ero in Irlanda c’era un torneo internazionale con Tiger Woods).
600 oppure 1200 ? Ma i motociclisti hanno complessi di castrazione ???? Beh, sembrerebbe... visto che la primissima domanda di TUTTI quelli che mi hanno parlato (10-12 in totale) è stata: ma è il 600 oppure il 1200 ? Ed alcuni di loro hanno anche raddoppiato dicendo che ad un punto della loro vita hanno avuto il Bandit. Il che mi ha fatto venire in mente queste considerazioni: 1- tutti riconoscevano la sagoma del Bandit (ok, sul mio c’è anche scritto... ma non conta). 2- devo andare piu’ piano altrimenti mi scambiano per un BanditOne (non che mi dispiaccia). 3- anche le donne hanno queste manie di grandezza (me l’ha domandato anche una motociclista tedesco-parlante in giro con amici inglesi su Multistrada, Speed Triple, ed R1). 4- ma i motociclisti sono un po’ pescatori e mentono spudoratamente ? La seconda domanda è inevitabilmente stata: ma come cazzo fai a guidare con quella torre di Pisa di sacca magnetica che ti ritrovi ? In effetti a fine viaggio credo di avere avuto le braccia piu’ lunghe di diversi centimetri, ho rivisto finalmente il cruscotto, ed ho perso il conto di quante volte ho involontariamente suonato (con la borsa....) il clacson durante curve esasperate a sinistra (durante le manovre da feeeermo), oppure premuto accidentalmente il tastino dell’avviamento (in quelle a destra, ma sempre da feeeeermo).
Bandit leggero Che bello alleggerire la moto da zavorra, sacca torriforme, topcase e sentirla nuovamente vispa, scattante e leggera (dai, si fa per dire... leggera per un Bandit): ti da la sensazione che nei giorni precedenti hai guidato un autoarticolato a due ruote.
Ciao, Peppe
[ Modificato da PeppeRC 23.08.2007 - 18:34 ] | |
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