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27/10/2007 22:44 |
Report di Viaggio: Sicilia ==========================
Boltz e Kalla B12 e ER-5
21/09/2007: Padova-Civitavecchia Si parte col sole, e questa e' una novita'. La strada e' tanta, ci aspetta il traghetto, quindi sardostrada fino a Fi, poi Fi-Siena (Nb 60 km senza distributori) poi SI-lago bolsena lungo la Cassia (veloce, piacevole e poco trafficata), poi verso la costa e l'Aurelia (a Montalto di Castro) e infine Civitavecchia. Partenza alle 9, arrivo alle 17, andando con calma e le dovute soste. Imbarco sul traghetto: poche moto, e stranamente non legate alle pareti del garage della nave, ma al pavimento. comunque, nessun problema. Nave (Grandi Navi Veloci) non economica (250 euro: 2 moto + cabina (idem al ritorno)) ma comoda. La prenotazione fatta per tempo ci ha fatto rispoarmiare circa 160 euri (A/R).
22/09/2007: Palermo-Bagheria-Piana degli Albanesi-Bagheria Sbarco a PA. Qui e' ancora estate, piena. 38 gradi, e noi con vestiti adatti per affrontare gli appennini in settembre avanzato. Ci sentiamo alieni sbarcati da Marte: i locali, rigorosamente in canotta e infradito, ci additano e ci irridono. A Bagheria (pochi km a est) troviamo il ns B&B (villa Cirincione, 70 euro + 10 parcheggio - necessario! -, 335-1699251) in bella villa ottocentesca immersa nel verde: Bagheria invece, e' un inferno di traffico. Il pomeriggio andiamo verso Piana degli Albanesi (entroterra di PA) e portella della Ginestra. Facciamo conoscenza con l'asfalto siculo, che ci accompagnera' per 15 giorni. In pratica e' vetro. Anche quello nuovo (lo trattano con carta vetrata 00). Inoltre le strade hanno frequentissimi cedimenti del fondo, con conseguenti salti e buche assai poco piacevoli. In sostanza, prudenza. Piana, in compenso e' molto piacevole: panorama quasi alpino ma quasi in vista mare. C'e' una bella area attrezzata per Pic-Nic sulle sponde di un laghetto, stranamente deserta, nonostate sia sabato. Noi pennica di recupero (e pezzettino di sterrato che Kalla apprezza particolarmente). Vana ricerca del sito greco di Solunto, con cartelli infidi e traditori che appaiono e scompaiono. E comunque inidicano sbagliato: lo troviamo tardi, torneremo domani. La sera, Sir_J e famigghia ci portano fuori in tipico locale siciliano: birreria tirolese (ma antipasto con panelle, difficili da trovare a Brunico). E' sempre un grande piacere rivedervi!
23/09/2007: Bagheria-Parco delle Madonie-Cefalu' Torniamo a Solunto: panorama superbo, sito non eccezionale. Notevole il contrasto tra noi con pantaloni tecnici e stivali e i turisti in canotta e ciabatte, che ci guardano strano ma non hanno il coraggio di dire niente. Poi si va lungo la costa (strada non male, ma incrocia troppi paeselli) verso Campofelice di Roccella e poi entriamo nell'interno verso il parco delle Madonie. Uno spettacolo: la sicilia che non ti aspetti. Panorami alpini, boschi di conifere, e asfalto decisamente migliore. Tanto bruciato, purtroppo: ne vedremo molto in giro. Che scempio! Qualche difficolta' a trovare da mangiare, ci fermiamo a Piano della Battaglia: dopo l'Etna, seconda localita' sciistica della Sicilia. In effetti, pare che il luogo sia frequentato solo d'inverno, e morto d'estate. Troviamo (ed e' domenica) solo un gruppo di motociclisti: inspiegabile. E' un posto da raduni, Sir_J, datti da fare. Petralia Soprana, Geraci e Castelbuono: meraviglia! Poi scendiamo a Cefalu': panorama mozzafiato. Difficolta' a trovare da dormire: l'ufficio turistico e' chiuso, ovviamente, e i B&B indicati sono falsi (ovvero a >20 km di distanza, ma non lo dicono!). Troviamo posto su un brutto albergo, pure caretto. Ottima cena, invece, al Saraceno, in centro citta, con tavolo su passerella sopra gli scogli.
24/09/2007: Cefalu'-S.Agata Militello-Tindari-S.Agata Giretto a Cefalu', un gioiello. Poi ci spostiamo lungo la costa fino a S.Agata. Troviamo un alberghetto dignitoso (Parimar 0941-701888). Lasciamo tutto e ripartiamo verso Tindari lungo la costa. Strada deserta e molto bella (a parte l'asfalto, come gia' detto...: e non venitemi a dire che e' la sabbia a levigare la strada. Su una costa rocciosa??). A Tindari c'e' un orribile santuario di qualche madonna locale, anni 60, con esterni in mattonelle lucide. Terribile. Invece il sito greco-romano e' molto bello e merita. Il panorama, come da tutti i siti greci, e' notevolissimo. Ritorno via sardostrada, visto i nuvoloni neri che arrivano. Arriviamo prima noi in albergo della pioggia, ma questione di minuti. Come andiamo a mangiare, bisogna mettersi l'antipioggia e tutto il resto? No, basta chiedere al portiere, che chiede al cameriere di un ristorante li' vicino, che ci viene a prenderci in macchina (e poi ci portera' indietro). Se non e' ospitalita' questa! Ottima mangiata di pesce freschissimo, tra l'altro (rist Zà Pippina 0941 702723)
25/09/2007: S.Agata-Messina-Giardini Naxos-Taormina Anche oggi, brutto tempo, minaccia pioggia, e nuvole basse verso l'interno. Maledizione: proprio li' volevamo andare, per attraversare il parco dei Nebrodi e poi cambiare versante verso Taormina. Vabbe', oggi va cosi'. Sardostrada (con un po' di pioggia) verso Messina e poi verso Taormina. A Giardini Naxos il diluvio ci attende, proprio quando dobbiamo arrivare al ns alberghetto, gia' prenotato la sera prima (Hotel Sole Mare, 0942-52347, rispondono Sig Paolo e Cagna Sasa': hotel molto carino): uffa! Dopo qualche ora la pioggia si riduce e andiamo in bus a taormina (pochi km ma tornantosissimi). Citta' molto piacevole, teatro spettacolare. Al ritorno, sempre in bus, conosciamo l'autista, ex rugbista, che afferma di andare a caccia di cinghiali armato solo di balestra! Il tutto mentre scende a buona velocita' per tornanti belli stretti, con un pulmann da 12 metri... A cena, come per i giorni seguenti, scegliamo uno dei ristoranti sul lungomare di Giardini: uno meglio dell'altro.
26/09/2007: Giardini-Catania-Acireale-Giardini Ancora brutto tempo: il programma ufficiale (di Kalla) prevede non mi ricordo piu' cosa, ma comunque cose all'aperto da raggiungere in moto, quindi poco indicate. Invece prendiamo un treno per andare fino a CT (tra l'altro, la stazione di Giardini, in perfetto stile liberty, e' un piccolo gioiello). CT invece e' abbstanza deludente, caotica, sporca e trafficatissima. Qualche bella piazza, un bel bastione normanno, ma non ci ha lasciato un bel ricordo. Poi, in treno+bus, andiamo a Acireale, che invece e' molto bella, ariosa, e piacevole. Visitiamo, tra l'altro, un bel museo dei pupi siciliani, cui si accede suonando il campanello del comune: vi apre l'assessore alla cultura e con grande gentilezza vi mostra tutto. Info all'ufficio turistico.
27/09/2007: Giardini-Gole Alcantara-Novara di Sicilia-Giardini Il tempo e' migliorato: si gira. Prima Castigline di Sicilia, verso l'interno, borgo medioevale con rocca molto carino. Poi andiamo alle gole dell'Alcantara: sono profonde gole scavate da un fiume impressionati e suggestive. Noleggiano stivali-salopette da pescatori e si entra in acqua fino al petto: notevoli. Putroppo le forti piogge dei giorni scorsi rendono impossibile il giro lungo, style canoying, con discese in corda e salti. Peccato. Poi, andiamo ancora verso l'interno, fino a Novara di Sicila. Strada bellissima, con asfalto molto buono (finalmente!) e nessuno, ma proprio nessuno, tranne quanche pecora e capra lungo la strada. Un assaggio dei Nebrodi che non siamo riusciti a fare: tocchera' tornare! Bello anche il paesino, dove prendiamo un caffe' al bar del paese, scambiando qualche parola con i locali, che sembrano sempre stupiti di vedere gente con tuta, casco, stivali e guanti...
28/09/2007: Giardini-Etna-Costa dei Ciclopi Oggi l'Etna si fa vedere, finalmente: ci proviamo! Nei giorni scorsi ha nevicato in cima... Ma metre saliamo sulle pendici (la strada e' molto bella, buon asfalto ma attenzione alla cenere) le nuvole scendono e ci troviamo nella nebbia. Uffa! Respinti e offesi, scendiamo lungo la costa a Acitrezza e Acicastello (costa dei ciclopi). Troviamo un baretto, poi un scoglio e passiamo la giornata a rosolarci al sole.
29/09/2007: Giardini-Avola-Cava Cassibile Si riparte, verso sud. Si supera CT in tangenziale, e poi verso Siracusa e Avola, per la precisione Marina d'Avola. Troviamo un buon B&B (Villa Eben-Ezer, 0931 821742, www.villaebenezer.it, sig Salvino) e poi andiamo verso l'interno alla Cava Grande del Cassibile, impressionante vallata scavata da un fiume che forma laghetti e cascate, con la precisa idea di trovare un angolo ameno e tranquillo e rilassarsi. Putroppo recenti incendi hanno reso il luogo pericoloso per rischio frane, e quindi e' chiuso. Peccato, visto dall'alto e' veramente bello. Anche la stradina che si aggroviglia per una discesa in mezzo al nulla merita. In serata, il sig Salvino, usa i suoi agganci per trovari un tavolo alla Taverna del Pescatore (0931-562218: notevolissima!)
30/09/2007: Avola-Siracusa-Avola Oggi tocca Siracusa: il tempo non e' granche', e fa anche qualche goccia di pioggia, rendendo le strade saponate. Il Teatro di SI e' uno spettacolo, e anche la curiosissima Latomia del Paradiso (Latomia sta per cava, in questo caso antichissima, gia' usata dai greci, mentre Cava sta per valle stretta, e infine Valle sta per... no basta!). Bellissimo il museo archeologico, anche se chiude alle 13 nonostante sia la giornata mondiale della cultura, con relativo ingresso gratuito. In piu' non ha nemmeno un pidocchioso guardaroba... Stroncati dal museo, crolliamo su un tavolino di una vicina pasticceria (verso il teatro, 200m sulla sx dopo il semaforo), che si rivela una meraviglia. Rifocillati (a dir poco) riprendiamo la moto e andiamo verso la parte vecchia della citta', l'isola dell'Ortigia. Molto, molto bella: ben tenuta, pulita, senza macchine (anzi, con pulmino elettrico e gratuito dai parcheggi vicini). C'e' un duomo spendido, che fa capire molto della storia di SI: ci sono colonne di un tempio dorico, chiuse da mura normanne, cui si aprono finestre gotiche e con una facciata barocca: manca qualcosa? Non mi pare... Infine, andiamo qualche km verso l'interno verso il castello di Eurialo: fortificazione greca a difesa della citta'. Impressionante. All'uscita, troviamo vicino al nostro B12 un altro B12 (telaio curvo) e un B65: lasciamo biglietto e invito, chissa' se poi sono venuti a trovarci.
01/10/2007: Avola-Palazzolo Acreide-Pantalica-Avola La strada per Palazzolo e' molto, molto bella: come al solito deserta ma con asfalto tradimentoso. Arrivare al sito di Akrai (a Palazzolo) e' un po' una impresa, i cartelli latitano e sono fuorvianti. Chiediamo un po' e alla fine ci arriviamo. A posteriori era facile: i greci costruiscono sempre nel punto piu' alto, quindi basta seguire la strada piu' in salita ed e' fatta. Il sito e' un gioiello, con un piccolo, perfetto, teatro, un odeon e una sorta di catacombe scavate nella roccia. Poi andiamo a Pantalica, valle profonda scavata da un paio di torrenti sede di vaste necropoli scavate nella roccia della pareti: in pratica un vero e proprio alveare. La strada che corre lungo la valle (presa da Sortino) e' essa stessa una meraviglia: alla fine, con un po' di buona volonta', si puo' scendere a piedi fino al fondo della valle e trovare un angolino fresco e tranquillo in riva al torrente per uno spuntino e qualche ora di relax. Troviamo due francesi con un cancellone monumentale, lei convinta di scendere giu', lui molto meno: devo dirvi come e' andata a finire? Credevo che il b12 fosse grossa come moto, ma quando ho visto quei due spingere e tirare il cancello per parcheggiare su uno spiazzo con un po' di ghiaia, tutto sommato, il B12 e' una bicicletta. C'e' da dire che loro erano riusciti a legare le due giacche arrotolate al manubrio senza problemi. Anche se poi, per scendere al fiume, hanno dovuto nasconderle nei campi vicini, perche' non avevano il nostro fondamentale lucchetto a spirale con il quale legare giacche e caschi alle moto. Eh eh...
02/10/2007: Avola-Noto-Ispica-Modica-Ragusa Ibla-Scicli-Capo Passero-Avola Oggi si gira sul serio: prima tappa Noto. Capolavoro del barocco siciliano, appena restaurata, tutti gli edifici fatti con una pietra chiara, color miele, ariosa e armoniosa: veramente bella. Cerchiamo di trovare la Cava D'Ispica, ma senza successo. La strada da Noto a Ispica e' molto gradevole: in mezzo ai campi, in collina, ci sono solo trattori di gente al lavoro, che ci guarda strana ma ricambia allegramente il nostro saluto. Modica e' decisamente piu' caotica, ma girandola a piedi (che caldo! 38 gradi) ripaga della fatica delle salite e gradinate. Edifici barocchi spuntano quasi dal nulla, e dall'alto la vista e' suggestiva. Un'altra spendida strada verso Ragusa Ibla (la parte vecchia della citta') attraversa i monti Iblei, selvaggi e aspri, ma a volte eccezionalmente verdi e rigogliosi. Molto bella anche Ibla. Al ritorno, scendiamo a sud verso il mare, lungo una bella strada che passa per Scicli (quella che corre lungo il fiume Modica). La visione di Scicli alla fine della valle e' notevole. Arriviamo sulla costa,e poi giriamo a est, verso Capo Passero. Strada litoranea qualche scorcio sul mare, ma noiosa in se', abbastanza dritta e con asfalto sporco di sabbia. Pachino, che pure sembra vicina sulla carta, non arriva piu', e raggiungiamo Capo Passero solo al tramonto, che in questa stagione e' presto, verso le 19. In 30 minuti, si passa dalla luce al buoi completo. Pero', cosi' a sud non siamo mai arrivati con la moto: tra noi e l'Africa c'e' solo il mare (e nemmeno molto). Quindi in futuro, o si va in Africa o si raggiunge l'estremo nord, o l'estremo est o ovest...scusate, sto divagando. Ultima serata a cena in un ristorante vicino al B&B, scelto a caso (e perche' eravamo stufi di moto): Portomatto 0931 822207. Cena spettacolare, a dir poco: quando e' arrivao il cuoco a chiederci come andava, ho avuto l'impulso di abbracciarlo.
03/10/2007: Avola-Villa Armerina-Agrigento Abbandoniamo il sud-est per andare verso l'interno: Avola-Noto-Palazzolo-Vizzi-Caltagirone-Piazza Armerina. Strada molto bella (a parte il numero eccessivo di passaggi a livello: 2 km a destra della ferrovia, poi 2 km a sx, poi 2 a dx... ma decidetevi!). Vicino Piazza Armerina c'e' la Villa Romana del Casale, che, da sola, merita un viaggio in Sicilia. Mosaici romani come non ne abbiamo mai visti altrove, senza parole. Conosciamo un curioso tizio che ci chiede dei caschi, perche', oh tapino, avendogli ritirato la patente e' costretto a girare in sputer. E il vento gli fa venire il mal di testa. Che sfortunato, e' costretto a girare col casco! Poi si scende verso Agrigento (via Pietraperzia-Caltanissetta: primo tratto bello, poi superstrada assai noiosa e trafficata), dove dormiamo all'hotel Akragas (0922-414082). Hotel onesto, e vicinissimo ai templi, e ristorante da segnalare.
04/10/2007: Agrigento-Selinunte-Marsala Visita ai templi e al museo archeologico: magnifici entrambi. Poi riprendiamo le moto e andiamo verso Selinunte, sulla costa a ovest. Lasciado la statale qualche km prima, a Menfi, si riesce a fare anche una stradina di campagna con qualche attrattiva (se non ci si perde, e' ovvio). Il sito greco e' bellissimo, e, al solito, in posizione spettacolare. Da qui, andiamo verso Marsala, dove abbiamo trovato un agriturismo conveniente (Agr. Samperi, 0923-741733). Abbiamo un accogliente mini-appartamento fornitissimo, con giardino pieno di fiori e l'agr e' anche un ristorante di primissima qualita' (e quantita'!). Posto da pranzo natalizio, se non fosse un po' fuori mano.
05/10/2007: Marsala-Mozia Visita a Marsala, dove c'e' un museo con una nave fenicia dei tempi della seconda guerra punica, o dei tempi di Gunny, fate voi. Non c'e' altro che meriti a Marsala. Poi ci spostiamo di poco a nord, verso l'isola di Mozia. Molto rinomata, ma un po' una delusione per noi. E' un sito fenicio/greco/romano, ma, a parte un piccolo museo con alcuni pezzi notevoli, non c'e' rimasto molto altro. Belle invece le saline, con i bianchissimi cumuli di sale e i mulini a vento. Nel pomeriggio, un po' di mare.
06/10/2007: Marsala-Segesta-Erice-Marsala Proviamo ad andare a Erice, verso nord nei pressi di Trapani, ma e' coperta da una nuvola nerissima che non promette niente di buono, quindi deviamo verso Segesta, seguendo l'autostrada direzione Palermo. Ennesimo sito greco, con meraviglioso tempio perfettamente conservato e teatro in posizione da togliere il fiato. Vediamo anche una coppia di tedeschi con due Beta Alp tassellate, con borse e quant'altro: alla faccia delle mezzeseghe. Al ritorno riproviamo Erice, sembra un po' meglio: saliamo (e' arroccata ben in alto) e arriviamo dentro la nebbia, visibilta' 50 metri scarsi. Passeggiare per le stradine medioevali con questo clima e' suggestivo: ancora piu' suggestiva la sosta/merenda in una delle tante pasticcerie locali, con specialita' a base di mandorle e marsala. Quando usciamo, la nebbia e' un po' salita, e il panorama si apre: cosa deve essere in una giornata limpida! Ritorno per stradine di campagna, fidando nel navigatore (che per una volta, non ci tradisce): attenzione ai cani, ai trattori, e siamo arrivati.
07/10/2007: Marsala-Salemi-Palermo E' quasi finita: si torna al via. Invece di fare sardostrada, prendiamo una strada che porta a Salemi e Gibellina Nuova, molto bella, anche se molto sporca di fango portato dai trattori. Si dipartono alcuni sterrati pieni di fango, ma con indicazioni invitanti tipo strade nazionali. E ripensiamo ai due in Beta Alp: ma noi, con le moto cariche, be'... non e' il caso. Inizia a piovere, intorno e' molto nero: quindi sardostrada fino a Palermo, e riusciamo anche a zig-zagare tra i temporali senza prendere pioggia. Interessante escursus per il centro storico di Palermo (per i locali, siamo riusciti a passare per il palazzo dei Normanni, di fianco al Duomo e per Quattro Canti) a causa di cartello "porto" errato e/o mancante. E ci si imbarca. C'e' anche un tizio umbro con XR 400 ultracarico: sempre alla faccia delle 1/2 seghe.
08/10/2007: Civitavecchia-Padova Siamo in continente: sento la gomma dietro strana, ma e' solo un po' sgonfia, e forse la strana sensazione di aderenza sull'asfalto: non siamo piu' abituati. Verso casa sulla stessa strada (lago Bolsena-Cassia-Siena-FI-BO-PD), e eccoci arrivati.
Considerazioni finali:
Quindici giorni, 3200 km: non male. Problemi alle moto: eh? cosa? ah, si: due lampadine rotte (probabilmente causa fondo sconnesso) sulla ER-5 e basta. Per le strade abbiamo detto: tranne rari casi, il fondo e' pessimo e l'asfalto altrettanto: pero', al di fuori delle citta'/paesini, abbiamo trovato poco traffico e sono in generale godibili a andatura turistica. Nessun problema per trovare benzina, tranne che nelle strade dell'interno. I Motociclisti sono pochi: il saluto e' quasi sconosciuto, a volte un colpetto di claxon, ma raro. E' facile distinguere i mototuristi forestieri dai locali, per l'uso di casco, giacche, guanti e altri orpelli, quasi del tutto sconosciuti ai locali. Gli automobilisti in citta' sono assai pericolosi: tendono a fermarsi agli stop (o simili) solo svariati metri dopo la linea di arresto, ovvero a passare senz'altro suonando il claxon. Massima allerta, mai dare niente per scontato e sempre, ma dico sempre, due dita sul freno. Nel complesso, pero' si riesce a cavarsela al solo prezzo di alcuni anni di vita per gli spaventi presi. Fuori citta' o sono veloci, ossia si materializzano dal nulla a 5 cm dalla targa, o veloci e pavidi, come sopra, ma poi restano per km e km dietro (sempre a 5 cm) perche' non hanno il coraggio di superare, o lenti, cioe' vanno a 30 km/h in centro carreggaita su strada dritta senza laterali. A volte i veloci si trasformano improvvisamente in lenti, senza spiegazione. Gente che va normale, rara.
Per trovare da dormire, la cosa migliore e' chiamare l'ufficio turistico locale (la mattina, poi tipicamente chiude) e farsi dare una lista di numeri da chiamare. Cercare indicazioni sul posto e' spesso difficile se non senza speranza. Per mangiare non c'e' problema: andate ovunque, vi andra' bene. In questa stagione, si trova una camera doppia in B&B con circa 60 euro (ma non sono tantissimi), alberghi ** a qualcosa in piu', un agriturismo con ~100 euro con 1/2 pensione (2 persone): i prezzi salgono in luoghi turistici.
Oltre al mare, che in molti punti non ha nulla da invidiare a Grecia o caraibi, c'e' grande offerta di siti archeologici (se uno e' appassionato, come noi), architettura molto spesso unica, come per il caso del barocco siciliano, ma anche paesaggi montani, valli, gole, fiumi, etc etc. L'unico problema, se si puo' dire cosi' e' che ci sono talmente tante cose da fare e da vedere che il tempo non basta mai. | |
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