boltz : |
1/5/2008 20:31 |
Cronaca di un giretto in giornata: 26/4 Primo puntello controllo pressione gomme, ore 7:45 sps (Honda CB1300) e boltz (B12). Poi in sella e tangenziale verso cittadella bassano. Tempo di arrivare all'area di servizio per il puntello, mettere giu' il cavalletto ed ecco notturnia (GSX-R1000), a completare il trio. Niente di meglio di un tempismo perfetto per iniziare una giornata tra le dolomiti. Veloce colazione e poi su verso valsugana, poi si esce verso Fonzaso e poi Fiera di Primiero. Valle stretta, il sole deve ancora arrivare, e molto freddo, vista l'ora mattutina. Quando arriviamo a Fiera, dove la valle si apre e finalmente il sole ci riscalda, e' una vera gioia. Abbigliamento boltz e notturina: sottotuta, maglia windstopper, tuta in pelle, guanti medi. Abbigliamento di sps: maglia di lana, camicia flanella a quadri, maglione di lana, giacca goretex con imbottitura. Jeans e soprapantaloni con imbottitura. Indovinate che aveva freddo? Giusto.
Da Fiera, SS 347 verso passo Cereda (1369) dove troviamo la prima neve. Sps ha qualche problema quando in curva gli si stacca la sella, ma nessun problema. Sul passo incrociamo un Ninja con un tizio senza guanti (ore 10 am, temperatura circa 14 gradi) mah... La strada per il cereda e' magnifica, traffico zero, asfalto freddino ma nemmeno troppo, e, in generale, pulito. Le gomme danno confidenza, quindi si va su con passo allegro.
Discesa verso le forcelle Aurine (1299): si vede che abbandoniamo il trentino per il veneto: l'asfalto diventa bruttino e in alcuni tratti pessimo. In piu', in qualche curva, e' bellamente rigato (immagino per il ghiaccio) ma puo' andare per le sardo, in moto non e' piacevole! Arrivo a Agordo, con sosta caffe' e fisiologica: il tempo e' ottimo, la temperatura sta salendo, il panorama splendido, traffico quasi assente. Da Agordo si sale per il Duran (1601), strada splendida, un po' stretta forse, ma molto goduriosa. Incrociamo qualche moto che scende, ma molto poche. Ad un certo punto incrociamo un tizio con un DR 350 che cerca di accendere la moto con la pedalina: guardo bene, ma, no, non e' lui. Infatti alla fine la accende. Discesa con prudenza, l'asfalto e' un po' sporco di ghiaino e c'e' l'acqua della neve a bordo strada che si scioglie. Pezzo della val Zoldana fino a Forno, e poi passo Cibiana (1530): strada ancora piu' stretta ma molto godibile. Da qui si scende giu' fino a Tai di Cadore, dove ci aspetta la pappa: sono solo le 12:30. Chi e' stato al Dolomiti Tour l'anno scorso conosce il posto: il sole e' cosi' caldo che quasi ci viene voglia di mangiare fuori, ma basta una nuvola per far cadere la temperatura. Pranzo eccellente, vario ma porzioni giuste per gustare tutto senza essere appesantiti, e pronti per altri km nel pomeriggio.
Discussione a tavola su cosa fare il pomeriggio: sul tappeto due opzioni. Est: Mauria, Verzegnis (non ci fidiamo del Rest in questa stagione) poi su per la valcellina e da longarone a casa. Oppure ovest: Cortina, Giau o Falzarego e poi si vede. La scelta ovest prevale, viste le grandi opzioni che offre e che permettono di allungare o accorciare a seconda del tempo, che adesso mostra qualche nuvola. Ore 14:30, di nuovo in sella, direzione Cortina, poi passo Giau (2233). All'inizio del passo un cartello segnala l'obbligo di catene. Visto che nessuno ha il cardano, saliamo decisi, anche se con prudenza. La strada e' ragionevolmente pulita, ma inizia a esserci neve ai lati. Parecchia neve. Moltissima neve. In cima e' piu' alta di noi in piedi. Ma andare piano non e' un limite, anzi, permette di godersi lo spettacolo delle montagne e valli completamente coperte di neve, neve che e' caduta ancora negli ultimi giorni e quindi il manto e' immacolato. Raramente si puo' godere, in moto, di uno spettacolo cosi'.
In cima al Giau le moto sono molte, qualche BMW, e molte sportive e supersportive, il che mostra che non tutte sono parcheggiate ai bar di fondovalle o in pianura. Qualcuno che usa la moto davvero c'e': fa piacere. Dal Giau si scende verso Selva, e poi verso Caprile per una stradina di fondovalle che, dopo una discesa violenta a tornanti stretti, e' una vera gioia di curve e controcurve. Da caprile verso il canale d'agordo per Falcade e poi verso il passo Valles (2033). Anche qui tantissima neve, il panorama salendo in cima e' uno spettacolo indimenticabile.
Ci aspetta il Rolle (1984), il cui asfalto e' putroppo rovinato da una pezza di asfalto longitudinale infinita, giusto in traiettoria, e che rovina un po' il gusto. In cima adesso fa freddo: la discesa, condita da 33 tornanti e' lunga, ma la temperatura sale. A San Martino di Castrozza e' tornato il sole e si sta bene. Da li si chiude il cerchio a fiera di primiero e poi giu', verso la valsuagana e poi casa.
Totale 450 km per 7 passi: partenza ore 8 arrivo a casa ore 20. Andatura veloce ma senza esagerare, con soste ben distribuite e ottimo pranzo. Traffico incontrato praticamente nullo, nessun camper, nessuna corriera, poche macchine, poche moto. Chi ha fatto le Dolomiti in estate, mi capisce: uno spettacolo. Asfalto freddino la mattina nelle valli in ombra, meglio in seguito: le gomme davano buona confidenza. Attenzione in discesa e nei passi piu' alti, a causa del brecciolino e della neve che si scioglie, ma niente di che. Arrivati a casa stanchi, ma non distrutti: una doccia bollente e una buona dormita e sono rimesso a nuovo. Tanto che, il giorno dopo, ci scappa un buon 200 km in solitaria per i colli euganei.
Ecco.
[ Modificato da boltz 01.05.2008 - 21:34 ] | |
|