topesio : |
5/6/2009 14:44 |
Giovedi 28 maggio Finalmente una inutile giornata d'ufficio termina anticipatamente. Volo a casa, faccio i bagagli last minute come da tradizione e mi metto in moto. Destinazione Torino, passando per un'infinita' di waypoints che nemmeno il miglior Tom Tom ne saprebbe trovare di piu'. 3 km dopo la partenza sono costretto a fermarmi sotto un cavalcavia causa grandinata improvvisa. Il raduno comincia sotto i migliori auspici. Penso davvero che dopo tanto sole e caldo questa pioggia stia a significare che avremo bel tempo. E difatti riparto dopo poco con il tempo nuovamente a favore. Mi riunisco con i miei compagni di viaggio partenopei e mettiamo la prua verso nord. Direzione Siena. Il viaggio scorre tranquillo, l'ansia di arrivare e' mitigata dalla tranquillita' di una sosta intermedia. Quando il sole tramonta, verso la Toscana, dalla visiera mi abbagliano colori mai visti prima. Il violetto si fonde con l'arancio intenso, mentre il blu del cielo ancora chiaro avvolge questa nuvola cromatica in un bouquet indimenticabile. L'arrivo a Siena e la riunione con gli altri borbonici si compie dinanzi ad una sontuosa bistecca alla fiorentina, che caccia via la stanchezza insieme al suono delle risate ed al tintinnio dei bicchieri che si uniscono in mille brindisi. Buonanotte, a domani, via verso il Piemonte.
Venerdi 29 maggio In puro spirito meridionale, tutti i buoni propositi di rispettare l'orario di partenza naufragano miseramente tra l'ozio atavico delle nostre genti, ed il solito ritardo di Re Carloni IV, dislocato lontano dal resto della truppa, che tarda ad arrivare. Scimmiottando Garibaldi ed il suo re, ci riuniamo con Sua Maesta' in un distributore di benzina dovunque in Toscana, con le gomme ancora fumanti per le meravigliose curve di quella terra. Con il temperacazzi pluripremiato si decide che per il futuro vivremo a Poggibonsi e lavoreremo a Siena, onde percorrere quel parco giochi che e' la strada che unisce i due paesi, quotidianamente. Ad ora di pranzo il gruppo degli scissionisti abbandona la famiglia, al grido “Ci avviamo, senno' chiudono ristoranti e salumerie”. Questa frase diventera' il nostro tormentone per tutto il raduno... Risalita la Toscana, attraversata la Liguria attraverso una stradaccia infame suggerita mellifluamente dal temperacazzi, varchiamo i cancelli del regno sabaudo e ci fermiamo a fare un bandit aperitivo in una stazione di servizio. E' venerdi, e le tradizioni vanno rispettate, quindi taralli e birra sotto il cielo di Alessandria. Il Conte Giuspe da Calitri ed il Duca Dario da Napoli, partiti a spron battuto quella stessa mattina, ci raggiungono felici ed il manipolo borbonico si ricompone nella sua interezza, fatta eccezione per gli scissionisti, avviatisi “senno' chiudono ristoranti e salumerie”. E' calato il sole quando arriviamo all'agognata meta, vorremmo strapparci i caschi dalla testa per fare piu' in fretta a sorridere, l'atmosfera e' quella di una famiglia sparsa per il mondo che finalmente si sta per riunire per la gran festa annuale. Facce stanche si trasformano in un istante in volti sorridenti, birre passano di mano a consolare i viandanti, pacche sulla spalle e grandi abbracci non finiscono mai. E' cominciato il raduno. La cena non la ricordo, il cibo e' irrilevante, e' tutto un peregrinare di tavolo in tavolo alla spasmodica ricerca di tutti gli amici, mentre un'atmosfera festosa si sparge come pioggia di primavera sull'erba.
Sabato 30 maggio Le condizioni meteo rinviano il mega giro in Francia e cosi' la compagnia bandita si disperde tra diverse mete, tutte suggestive e tutte vissute con il passo e lo spirito di una scampagnata. Al pomeriggio ed alla sera gli ultimi amici arriveranno e saremo davvero tutti insieme. E difatti il rito serale si rinnova, con l'alcool che corre copioso, mentre da un attrezzato buffet multiregionale si sprigionano odori e sapori di cento terre. La serata e' deliziosa, tutti parlano con tutti, c'e' un'atmosfera di totale tranquillita, di grande confidenza, tranne che per un bandito. Scienza medica vuole che esista un limite predefinito per l'assorbimento di alcool nell'organismo umano. E tale limite e' funzione matematica del tempo che si impiega per assorbire il liquido. Per Clicky la matematica e' stata un'opinione. Incredibilmente veloce, assorbe tale e tanta varieta' di alcool in un brevissimo tempo. Si assesta trenta secondi e poi si muove. La combinazione chimica all'interno del suo corpo scatena una reazione incontrollabile. Nitroglicerina alcolica pura. Curioso, veramente curioso fenomeno. Cosi' tanto in cosi' poco tempo non l'avevo mai visto. L'organizzazione e' stata impeccabile anche in questo, prevedendo per noi questo ardito esperimento di anatomia alcolica comparata. Grazie Clicky per esserti offerto volontario. La scienza te ne sara' grata. In realta' gli esperimenti in materia sono stati diversi, c'e' chi li faceva con la birra, c'e' chi come me e' stato prescelto per verificare la tolleranza al filuferro. Fatto sta che alla fine era tutto un tripudio di pacche sulle spalle, improbabili brindisi, e bicchieri sempre pieni. La notte passa mentre il tasso alcolico finalmente si stabilizza su livelli inquietanti.
Domenica 1 giugno E' il giorno del giro ufficiale, sintesi mirabile della nostra comunita'. Tutti in moto, tutti insieme tra le strade del Piemonte. Ho gia' vissuto questo momento, eppure l'emozione a guardare un infinito serpentone che si snoda lento e' forte. Ancora piu' forte e' la sensazione di farne parte, di essere uno dei gangli vitali di questo treno lunghissimo. I bambini strabuzzano gli occhi, i passanti si fermano stupiti e meravigliati. Per un giorno siamo i re della strada, i padroni delle curve. Staffette danzano tra gli incroci, simboli fieri ed invidiati dei banditi tutti. Moto risalgono veloci le fila per fermare il traffico piu' avanti. La sensazione di essere sempre scortati da angeli. Grazie ragazzi, grazie davvero. Altra sosta, altro pranzo, altri brindisi. Ozio molle su un prato. Un giro in moto, provo la tua, dai fammi vedere come va. Un'abbazia isolata, andiamo, non siamo solo brutti sporchi e cattivi. Stasera c'e' la cena finale, torniamo. La cena finale.... La summa, il distillato prezioso di un raduno. L'iperbole del divertimento, i primi segni di una incipiente malinconia da partenza che si stemperano in un'ansia dimenticata. Non c'e' tempo, non e' ancora il momento. I premi, le nomine, i riconoscimenti. La bandit topa, ma anche e soprattutto...il bandit topo. Attirati con l'inganno, un manipoli di valorosi si abbiglia per l'occasione. Non descrivo, chi non c'era si fotta. E' stato onirico. Io ero tra i partecipanti. E me ne vergognero' a lungo... Ma anche no... A fine serata i saluti sono volutamente rimandati al giorno dopo. Tutti sappiamo che non riusciremo a farlo domattina, ma e' fin troppo chiaro che non c'e' nessuna voglia di accomiatarci.
Lunedi 2 giugno La diaspora. Qualcuno parte. Qualcun altro si divide tra giri e girelli. “Ci vediamo dopo, ci salutiamo dopo”. Puerili cerchiamo tutti di non pensare che sta finendo. Non si torna, non e' previsto. Facciamo finta. Chiudiamo gli occhi. Il tempo non promette bene e tra i mille rivoli di micro carovane anche i borbonici banditi iniziano lenti la discesa verso sud. Una serata uggiosa e mesta ci vede a Livorno per la notte, stanchi e irritabili.
Martedi 3 giugno E' finito. Il raduno e' finito. Ma siamo ancora insieme, siamo ancora tra amici. E allora giu', seguendo il sole. E allora a destra, seguendo il sole. E allora a sinistra, seguendo il sole. Le colline toscane scorrono come cartoline. Volterra, Siena, San Gimignano Il verde si mischia al marrone. Il profumo dei fiori accarezza l'andatura a tratti lenta a tratti convulsa delle moto. Partenope piange, non torniamo ancora, aspettiamo che si asciughi le lacrime. E quando avviene ormai e' notte, stanchi ma asciutti rientriamo tutti alle rispettive case. Sperduti, anime perse per chissa' quanto altro tempo. Prima di ricordare senza dimenticare, aspettando un altro raduno.
Pensieri sparsi. L'organizzazione perfetta, ormai e' una costante. L'alcool, una tradizione, ma sempre nel rispetto di cose e persone. Il personaggio dell'anno, quest'anno Clicky, a furor di popolo. Il tormentone del raduno, quello degli scissionisti, “Noi ci avviamo, senno' chiudono ristoranti e salumerie”. Turcinieddu, menomato perche' privo di moto, ma bandito a pieno titolo per la voglia e l'allegria distribuita. La birra, per essersi trasformata in liquido assorbibile oltre ogni limite, per i dettagli chiedere a Maxbb, Sogliola, Turcinieddu. La banditopa, che ci ha due...occhioni cosi'. La targa della moto del boss, “VECCHIO E SAGGIO”, mai cosi' improbabile. Fortunatamente... L'esplosione della panza di Natzan finalmente libera dalla costrizione del velcro, durante la sfilata del Banditopo. Lo stile impeccabile di Bolz nell'affrontare le curve, anche quelle di 5 gradi ed a 20 km/h. L'omino dei corsi deve averlo turbato molto.
Ci sarebbe anche tanto, tantissimo altro, ma, scusate, ora devo andare senno' chiudono ristoranti e salumerie... | |
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