G-Spot : |
10/6/2016 14:01 |
Ma in fondo non era niente, niente di piu' che una sensazione, forse. Del resto a chi poteva importare e, soprattutto, perche' doveva importare a qualcunaltro ? Sulla cima di quel passo non c'era nient'altro che un uomo, forse un uomo, arrivato li' chissa'come a cavallo di un mezzo che non legava con la scena. C'era un maledetto pixel nero, bruciato, in quella immagine da cartolina eppure il tutto stava in piedi. Gia', a volte ti chiedi se l'universo “usa Photoshop” ed invece di trovare schemi unificanti ti para davanti cose che spiazzano. Indifferentemente si procede, abbiamo gia'”messo tutto in conto”, anche se le “singolarita'” ci sono. Mah, troppi pensieri mentre il vento si raffredda. Gli umani sono la' sotto, da qualche parte, nell'ombra delle valli … ti aspettano ? Chi sei tu per essere atteso ? I raggi che fendono la polvere serale invitano a guardare lontano, oltre, perche' il “tunnel” e' solo una illusione, una costruzione semplificata per spiegare una riduzione di visibilita'. L'incanalamento lo vedi, e' palpabile, ma il mondo ti parla e ti dice che certe strutture sono inutili di fronte alla necessita' di esprimersi e l'espressione e' fondamentale. Gia', l'autostrada e' una inutilita se vuoi gioiere del paesaggio, ma e' una ovvieta' di cui esse consci e non schiavi od impauriti … Ah, maledetto cervello ! Perche' non posso essere un morto di fi*a o un malato di calcio come tanti altri e basta ? Forse per vedere non oltre, non di piu', ma diversamente. La strada e' li' per tutti. | |
|