Sono le 5 del mattino quando una voce gracchiante e un po' metallica ci sveglia.
A me serve qualche secondo per realizzare che sono nella cabina di una nave partita da Genova circa 10 ore prima e che la voce sta avvisando che entro due ore attraccheremo a Porto Torres.
Eh sì, la giornata precedente era stata un po' impegnativa e la notte ho dormito come un sasso cullato dalle onde.
Io e Lisa eravamo partiti in ritardo sulla tabella di marcia poichè - in una maniera che ancora mi è oscura - ero riuscito a smarrire la chiave di accensione della banditina al lavoro, dove mi ero recato in mattinata per concludere alcune cose. Devo imparare a gestire meglio gli eccessi di zelo...
Ma per fortuna con un paio di corse a casa le chiavi di riserva erano state recuperate e alle 17:00 Lisa ed io stavamo caricando in fretta e furia i bauletti sulla Vivian: alle 20:00 il traghetto avrebbe salpato l'ancora dal porto di
Zena...
Prima considerazione: non avevo mai preso un traghetto in moto, ma è stato molto più facile del previsto.
Fondamentalmente le operazioni di imbarco sono le seguenti:
- si arriva al porto e ci si dirige verso il molo dove è ormeggiato il nostro traghetto. Le segnalazioni erano chiare sia a Genova , all'andata, che a Olbia, al ritorno.
- si mostra il documento di prenotazione (noi abbiamo prenotato via Internet)
- viene rilasciato il biglietto e ci si dirige verso la nave
- si attende il proprio turno e si entra nella "pancia" del bestione galleggiante
- gli addetti al garage indicano dove parcheggiare: è necessario lasciare marcia e bloccasterzo inseriti. Provvederanno subito a legare la moto con corde e funi.
- ogni nave può avere dei metodi di fissaggio diversi. All'andata gli addetti delle Grandi Navi Veloci hanno legato la moto dai tubi del telaio; al ritorno, quelli della Sardinia Ferries hanno fatto passare la fune sulla sella: ho consegnato loro uno straccetto da mettere sotto la fune per evitare che potesse in qualche modo taglairsi o danneggiarsi.
Lo sbarco è ancora più semplice... basta solo ricordarsi il numero del garage in cui si è parcheggiata la moto!
Ma torniamo a noi.
Ore 5 sveglia.
Ore 6:30, mentre alle prime luci dell'alba entriamo nel golfo dell'Asinara, io e Lisa siamo sul ponte a guardare, ancora un po' addormentati, cosa lasciamo indietro.
E tiriamo un sospiro di sollievo nel capire siamo contenti di lasciarci alle spalle, seppur per una sola settima, le inutili preoccupazioni di tutti i giorni. Il mio cellulare resterà spento per tutta la durata della vacanza, salvo 15 minuti alla sera per confermare a casa che siamo ancora vivi e per verificare se ci sono sms importanti...
Quattro gentili gocce di pioggia ci accolgono allo sbarco, ma è davvero poca roba. Questa è l'unica acqua che ci troviamo addosso, se escludiamo quella del mare quando saremo a Stintino a fare il bagno
Ecco Stintino, la punta della Sardegna che si protende verso l'Asinara. Io rimango sconcertato nello scoprire che i cataloghi delle agenzie di viaggio non sono fatti necessariamente alla Hawaii...
Dire che la Sardegna offra una
natura selvaggia incontaminata è errato. Diciamo invece che non è stata maltrattata come nella maggior parte degli altri posti di mare a cui siamo abituati. Mi raccontano che la spiaggia di Stintino, in agosto, è un vero e proprio carnaio di gente; tuttavia, al posto di case e hotel costruiti a 30cm dalla spiaggia, sorgono camping e villaggi costruiti in maniera relativamente poco invasiva, belli e vivibili. Insomma il tutto mi è parso, come si suol dire,
sostenibile ...
Devo però sottolineare che mi riferisco solo alla parte nord dell'isola, senza contare la zona della Maddalena, regione che non abbiamo visitato perchè, sinceramente, la vacanza era orientata a farci staccare il più possibile dalla "civiltà"...
Ecco altri due posti imperdibili, tutti a pochi km di distanza l'uno dall'altro e raggiungibili con poche decine di minuti di... curve (ah sì: in Sardegna pare che siano allergici alle strade dritte... sono molto molto rare...
Alghero, una bellissima città fortemente influenzata dalla dominazione spagnola (tanto che come dialetto si parla il catalano e non il sardo...), esposta verso il Mediterraneo "aperto", verso le Colonne d'Ercole... laggiù nel tramonto:
Capo Caccia e le Grotte di Nettuno: è vero che sono piccine e se avete già visitato altre grotte come quelle di Frasassi o di Bossea di sicuro non vi impressioneranno, ma tutto sommato son carine. Il biglietto d'ingresso è un po' caro: questo è stato l'unico caso in cui abbiamo percepito una sproporzione tra quanto abbiam pagato e quanto abbiamo ottenuto in cambio.
Tra Stintino e Alghero si trova la vecchia miniera di argento che dà il nome alla zona dell'Argentiera. Arrivare in moto in quella zona è impressionante, sembra che abbiano trasportato una scenografia di un film del far west sul mare... non riesco a descrivere a parole il silenzio, il senso di abbandono ma non di rovina, la netta percezione di assenza umana rotta solo dal mare che sbatteva violentemente contro gli scogli. Da pelle d'oca...
La costa nord della Sardegna è uno spettacolo da un sacco di punti di vista. Sarà che era ottobre e il grosso dei turisti era andato... ma per quelle strade goduriosamente curvose non c'era nessuno! Pochi borghi urbani, e anche pochi distributori di benzina che mi hanno indotto a rabboccare il pieno ogni qualvolta fosse possibile...
Ecco uno scorcio del panorama da Castelsardo, un paesello letteralmente arroccato sul mare con un centro storico medievale tra i più belli d'Italia, tappa obbligata nella tappa Porto Torres - Santa Teresa di Gallura:
Dopo essere passati da Isola Rossa e Costa Paradiso (e non scherzo quando dico che pare di attraversare posti come il Grand Canyon... rocce di color rosso intenso illuminate poi dalla luce di ottobre, che è più bassa e vermiglia di quella estiva...) si giunge nei pressi di Santa Teresa di Gallura dove è impossibile non restare affascinati dai graniti di Capo Testa, una isola-penisola semi staccata dal resto della Sardegna, fortuntamente chiusa e dichiarata parco naturale:
E due parole su Porto Torres, dove avevamo la nostra "base": un paesino non spiccatamente turistico, ma con una spiaggia (Balai) che da sola vale il biglietto del traghetto. La sera era un piacere passeggiare sul lungomare e sedersi sulla spiaggia...
(
foto di Lisa e di Lorenzo)
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Grazie a Lisa
grazie alla natura che ha creato la Sardegna
grazie a Vivian che ha pure dovuto subire una caduta in manovra, rompendosi la pedalina sinistra e spaccando il trespolo (il wingrack) ma salvando moto e passeggera... __________________________________________________________
Tra i giretti fatti, ecco alcuni percorsi "ragionati" suggeriti:
A) Porto Torres - B) Stintino - C) Argentiera - D) Capo Caccia (Grotte di Nettuno) - E) Alghero:
A) Porto Torres - B) Castelsardo - C) Isola Rossa - D) Costa Paradiso - E) Capo Testa - F) Santa Teresa di Gallura
A) Porto Torres - B) Osilo - C) Golfo degli Aranci
[ Modificato da Miki 10.01.2011 - 11:12 ]
Qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.