Ieri mi sono fatto un giro di 450 km alle foci del Po. Ci sono arrivato per strade secondarie poco trafficate e nell'area del delta il traffico era pressoché inesistente, così io e la moto ci siamo divertiti su quelle strade diritte e dai grandi curvoni, godendoci anche il mare e lo splendido panorama. Sosta per due capesante e un
bisato ai ferri.
Poi si è trattato di rientrare. Ho scelto le vie principali, la Romea fino a Chioggia, poi le statali per Padova, Vivenza e Schio. Mi sono ritrovato in un inferno di traffico, semafori, rotonde, impensabile per un sabato pomeriggio di metà marzo. Così stress, tensione, mille occhi per difendermi dalla distrazione, imbecillità e anche istinto omicida di tanti automobilisti. Sono arrivato a casa esausto. Mi è passata la voglia, non è più divertimento, è solo fatica. Mi sono addirittura chiesto che senso ha mai possedere una moto nelle aree dove vivo, dove le strade di comunicazione principali sono perennemente intasate. Da casa mia a Vicenza lungo la SP 46 ci vogliono di norma 30 minuti per 17 km. Basta, non mi vedranno più. Autostrada o stradine secondarie, aspettando la stagione per la montagna. Più che stanco ed esasperato, sono disgustato. Sto considerando di andarmene e di trasferirmi sulle colline marchigiane, dove pare si possa ancora respirare.
Ho sentito il fruscio delle stelle del mattino.