Forse ho capito male io ma sembra che il sostenitore fosse il padre di Guglielmo ed il figlio oppositore
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TASSA A WASHINGTON - Ma quello sulla marijuana non era l'unico referendum che si teneva negli stati Usa. Gli elettori dello stato di Washington sulla costa del Pacifico hanno bocciato un referendum per una tassa sull’1 per cento dei contribuenti più ricchi, la cosiddetta tassa Bill Gates, il fondatore della Microsoft, il più noto dei suoi abitanti, il creso americano secondo la rivista Forbes. Lo stato è uno dei sette che non impone una tassa statale sul reddito - oltre a quella federale che pagano tutti gli americani – e impone invece una «sales tax» o tassa sugli acquisti più elevata della media. Sembra che il padre di Bill Gates fosse favorevole al referendum ma il figlio no: nella campagna elettorale la Microsoft e la Amazon di Jeff Bezos, altro miliardario, hanno infatti finanziato i suoi oppositori. La tassa sarebbe servita per l’istruzione, la sanità e altri servizi pubblici. I «no» sono stati ben il 65 per cento, una percentuale che illustra l’avversione viscerale degli americani a ogni aumento delle tasse: in Europa, una tassa sui più ricchi sarebbe probabilmente passata. Il referendum spiega anche il perché della disfatta dei democratici e di Obama: nella attuale crisi economica sono stati identificati non solo dai repubblicani ma anche dagli indipendenti come il leader e il partito del «tassa e spendi».
"Grandi corridori di corse in salita che alzavano la testa dal manubrio per vedere se fosse finita allenati alla corsa allenati alla gara e preparati a cadere e a tutto quello che si impara"(Ivano Fossati)
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l'incredibile Mr. Gates
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