FishHawk,
Citazione:
Nessuno ti obbliga a partire quando la pista e' allagata, come nessuno ti obbliga a correre il Tourist Trophy, o a buttarti in caduta libera da 36Km di altezza: se lo fai, da uomo pensante, lo fai conscio di accettarne il rischio.
mi sembra una visione troppo semplicistica.
Se io vado a TT, so bene a cosa vado incontro.
Se io vado in SBK o in MotoGP o simili, la cosa e' diversa: nei limiti del rischi insito a questo sport, la sicurezza in pista e' qualcosa che mi aspetto. Il che vuol dire che mi aspetto di correre con ampie vie di fuga, mezzi adeguati, gomme adeguate, asfalto adeguato, visibilita' adeguata, eccetera eccetera. Dato questo, ci vogliono due palle enormi per poter dire alla casa che ti paga lo stipendio, la trasferta tua e di tutto il team, il lavoro di sviluppo della moto eccetera eccetera che no, non me la sento di correre. Lo puoi fare, ovvio (non ricordo onestamente nessuno che l'abbia mai fatto), pero' sai anche che se lo fai hai chiuso la tua carriera, a meno che tu sia Valentino, Marquez o Lorenzo o equivalenti.
Se sei un "normale" pilota, soprattuto in una categoria intermedia, tu corri e basta. Oppure te ne torni a casa, per sempre. Pensare che sia il pilota, spesso ragazzino, ad avere sulle spalle la responsabilita', tutta la responsabilita' di correre o meno, e', come ho detto, semplicistico.
Almeno fosse una responsabilita' condifisa tra i piloti, con una commissione sicurezza. Io pilota magari li posso avere il coraggio di dire: mi sembra pericoloso. Se poi un Melandri, uno Skies, etc, mi danno ragione, allora si, posso avere il coraggio di dire: cosi' non corro, e' troppo pericoloso.