# 1 ≡ Ho provato la Multistrada (e la Streetfighter)
Colto da improvvisa pazzia e ben conscio del mio stato di barbone, lo scorso sabato assieme a Maxbg sono andato al concessionario Ducati di Bergamo per provare la multistrada, complice anche un amico di lì già conosciuto dal concessionario stesso per aver comprato una 1198. Inizio col dire che poche volte entrando in un concessionario ho trovato persone così cordiali e disponibili con i clienti o potenziali tali, dopo aver fatto 4 chicchiere ed aver firmato il modulo con tutti i miei dati, io e Max ci siamo diretti verso le moto, visto che nel frattempo era rientrata anche la Steetfighter ci è stato detto di prendere una moto a testa e poi di scambiarcele a metà giro, in modo da non perdere tempo nel tornare in concessionaria e poter così sfruttare quella mezz'oretta a disposizione per il giretto, a quel punto ho visto gli occhi di Max accendersi come 2 fari allo xeno nella notte
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Ovviamente un concentrato di tecnologia tale richiede un minimo di "formazione" su tutti i comandi possibili, con spiegazione di come cambiare il riding mode (cosa che mi guarderò bene dal fare), volendo anche in corsa. Durante le spiegazioni scopriamo che c'è la chiave elettronica che basta tenere in tasca per l'avviamento ma, per fare benzina, è necessario estrarre la chiave per aprire il serbatoio in maniera "tradizionale", mentre l'apertura elettronica e optional, che su una moto che costa 18.900 € più optional mi sembra una bella sciocchezza, personalmente l'avrei messa o dappetutto o in nessuna parte, ma il mondo è bello perché è vario.
Avviamo i motori, devo ammettere che, pur non essendo un estimatore del bicilindrico, questo ha un rumore che già gli fa guadagnare parecchi punti... La posizione in sella è molto dritta, forse pure troppo, in realtà la parte anteriore della porzione posteriore della sella vorrebbe fare da supporto lombare per il guidatore, personalmente non mi ha entusiasmato ma forse è solo una questione di abitudine. Partiamo e, una volta prese le misure, la moto è intuitiva e facile da portare anche per me che, come direbbe Stufo, sono una mezza sciampista. Entrambe le moto sono in riserva, oltretutto siamo in centro città quindi pianin pianino ci dirigiamo verso le curve poco fuori Bergamo con Max che fa da apripista con gli occhi sempre più accesi.
Finalmente ci togliamo dal traffico e possiamo iniziare a dare un pochino più di gas, il bicilindrico Ducati è trattabile anche a basso regime, diciamo che da circa 2500 giri già non strappa più e va via bello tondo, pronto a scattare con una certa cattiveria ad ogni apertura di gas, non dimentichiamoci che i cavalli dichiarati sono ben 150. Il riding mode scelto è il Touring, piena potenza e curva di coppia più dolce rispetto alla sport, almeno stando alle schede tecniche (che ovviamente lasciano il tempo che trovano). Fermi ad un semaforo, viene il verde e provo a dare un pochino più di gas... La moto va via come un missile ma ad un certo punto deve essere partito il controllo di trazione che "taglia" parecchio, l'ho trovato parecchio invasivo, probabilmente i tecnici userebbero la parola "conservativo", immagino che in modalità sport lasci più liberta di azione e comunque è possibile personalizzarlo (assieme al setting delle sospensioni) liberamente e salvarlo poi per "ritagliarsi" la moto su misura, a mio modesto parere ci vuole una certa sensibilità per farlo, complice anche la componentistica comunque di ottimo livello che richiede mano esperta per essere spremuta come si deve.
Finalmente iniziano le curve (anche se finiscono quasi subito...), la moto da una sensazione di sicurezza che invita a "spingere" e in quattro e quattr'otto ci si trova a velocità ben oltre il limite, meglio dosare il polso destro onde evitare pericoli e multe varie. Tra l'altro i freni sono potenti se richiamati con una certa veemenza ma allo stesso tempo li ho trovati dosabili. Considerate sempre che io ho un B 650 SACS, che ancora oggi mi piace parecchio ma che, dopo aver preso un pochino di confidenza, trovo piuttosto scarsetta di freni.
Mentre inizio a divertirmi davvero, Max mette la freccia e si ferma per il cambio della moto, lui sale sulla multistrada ed io sulla Streetfighter. Ovviamente qui non c'è un minimo di cupolino a proteggere e si è completamente esposti al vento ma data la breve durata del giro la cosa non infastidisce troppo. La posizione di guida come si può immaginare è parecchio raccolta e caricata in avanti, personalmente però non l'ho trovata così scomoda come quella della Brutale provata lo scorso anno fuori dal circuito di Franciacorta. Il motore è ancora più "arrabbiato" di quello della Multistrada, ma le prestazioni non credo differiscano in maniera così netta e anche qui si arriva a velocità smodate in tempo 0. La moto è un giocattolino ed all'inizio fatico a farla girare, ma credo sia proprio una pura sensazione perché è maneggevolissima, credo l'impressione sia data dalla novità di una ciclistica così reattiva e dalla "paura" di stenderla. I freni sono qualcosa di esagerato, anche troppo su strada secondo me... E per fortuna che il fondo non era male, altrimenti mi sarei ben guardato dal solleticarli per provarli.
In conclusione mi è piaciuta molto la multistrada e se non costasse così tanto ci farei pure un pensierino... La steetfighter invece non rappresenta proprio il mio modo di pensare alla moto, troppo nervosa, troppo potente, troppo frenata... Anche se a prenderci la mano deve essere proprio un bel giocattolino.
Spero di non aver scritto troppe cialtronate, in caso contrario siate clementi
!