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     ≡  vecchie tecniche di guida


  
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avolteritorno
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Su: B4 del '93
# 1 ≡ vecchie tecniche di guida
»08.06.12 - 20:26
Visto che siete tutti (o in molti) esperti e imparati sulla guida sportiva, mi togliete qualche curiosità sulla guida sportiva di una volta, con le gomme strette e senza ginocchio a terra?
Sono stato ispirato da questa foto, tratta dal servizio sulle vittorie storiche della MV pubblicato su Moto.it (lì trovate la stessa foto ingrandita).
Parliamo di campionissimi e la piega, nonostante l'epoca, sarebbe di tutto rispetto anche oggi.
Guardandola, osservo che in curva la chiappetta lato interno curva è fuori come si usa oggi, mentre le gambe sono quasi aderenti al serbatoio. Inoltre, mi sembra che il pilota sia in posizione estremamente arretrata sulla sella.
Oggi, sempre in curva, ci si sporge ugualmente dalla sella con il posteriore, la posizione in sella è sempre arretrata, ma non così tanto e il ginocchio interno sporge verso l'interno curva (cosiddetto ginocchio a terra).
C'è un'anima buona tra i pistaroli che mi fa un'analisi sommaria sulla differenza tra le due tecniche di guida in curva? Come faceva a funzionare quella posizione? Sarebbe ugualmente praticabile con una moto moderna?
Il discorso contrario dovrebbe funzionare, perchè ho visto alcune foto di sessioni in pista con mezzi d'epoca in cui i piloti (di oggi) mettono (o tentano) il ginocchio a terra.

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francomarsi
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Su: Bandit 650s k7
# 2 ≡ vecchie tecniche di guida
»08.06.12 - 21:25
le mie saponette sono intonse, ergo passo la mano
[center][b]Slow in, fast out[/b][/center]

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Giuspe
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# 3 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»08.06.12 - 21:34
Fino alla fine degli anni sessanta si guidava stando quasi fermi sulla moto, giusto qualche piccolo spostamento e principalmente in avanti o indietro per essere più aerodinamici.

Quello era l'unico modo di andare in moto e ci voleva molto fegato... (tute protettive inadeguate, caschi a scodella, niente vie di fuga...)
A tal proposito ti consiglio la visione del Film Documentario francese "Continetal Circus" (1972) dedicato al motociclismo prima che finisse sotto i riflettori, quando insieme a campioni come Agostini (primo showman del motociclismo) correvano piloti privati per guadagnarsi da vivere.
La storia di Jack Findlay (australiano) che si spostava in camper con la moglie da un circuito all'altro (niente squadra, meccanici e altro... solo lui, la moglie e la moto), il sottotitolo del film dice tutto: "Jimi Hendrix aveva la sua chitarra, Jack Findlay la sua moto".

La tecnica di guida "moderna" è stata introdotta da un pilota non molto conosciuto: Jarno Saarinen, un finlandese che aveva iniziato con lo Speedway su ghiaccio e che da questo ideò la tecnica moderna, ovvero dello spostarsi fuori dalla moto. Ancora grezza, ma concettualmente uguale a quella di oggi.
Il modo di guidare di Jarno si rilevò più efficace e quindi fu poi imitato da tanti altri, ma a renderla "la tecnica giusta" fu Kenny Roberts che la perfezionò.
(Jarno Saarinen fu colpito dalla moto di Renzo Pasolini nel terribile gran premio di Monza del 20 maggio 1973, entrambi morirono)

Ora le differenze tra i due stili sono abbastanza semplici: sporgendosi fuori dalla moto, spostiamo il baricentro (moto+pilota) verso l'interno della curva riducendo l'angolo di curvatura. Questo permette, a parità di velocità, di tenere la moto meno inclinata e quindi più lontana dal limite di aderenza degli pneumatici.
In sintesi si può aprire il gas prima in uscita di curva, e quindi sfruttare meglio la potenza del motore.
Inoltre, lo spostamento del corpo verso l'interno della curva permette di mantenere la moto in equilibrio anche se questa è in derapata: eccola! Questa è esattamente la tecnica dello Speedway, basta osservare bene qualche filmato! ;-)
Ricordo che la derapata posteriore aiuta a chiudere la traettoria, per cui è molto efficace.

Rimanendo fermi sulla sella (tecnica che tra l'altro io uso da oltre 10 anni) ha vantaggi e svantaggi...
Il vantaggio è che il fisico è meno affaticato perchè c'è meno impegno muscolare (non bisogna essere degli atleti), inoltre si ha maggiore controllo nei cambi di direzione.
Lo svantaggio è che si piega troppo la moto e resta poco margine di correzione in caso di imprevisti, in più in uscita di curva c'è più carico sullo pneumatico posteriore quindi la moto tende ad allargare la traiettoria rispetto alla guida sportiva.

Dal mio punto di vista, certamente la guida per la pista è quella "moderna", in varie forme e interpretazioni...
su strada il discorso è diverso: bisogna fare i conti con ostacoli, imprevisti e altri utenti della strada mantenendo ampi margini di sicurezza, anche per quel che riguarda l'esposizione del corpo.
"Non c'è luogo nel pensiero. Non c'è tempo che non hai..."

Triumviro dei Saggi Astemi
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# 4 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»09.06.12 - 01:04
penso che molto dipendesse dalle gomme.non erano certo radiali né tantomeno con spalle tanto robuste da poter sorreggere una moto come quelle ad angoli di piega considerevoli.immagino l'effetto raddrizzante che potevano avere quelle caciotte...guida obbligata..

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Giuspe
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# 5 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»09.06.12 - 07:50
Phil Read sulla MV Agusta 500 MV3



Eccon Jarno... uno che da giovane si presentava insieme al fratello sui campi di gara (speedway) con le moto caricate sul carro funebre di famiglia! :-D
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# 6 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»09.06.12 - 09:12
Non sono pilota, ma quella volta andavo veloce, tanto da fare anche alcuni test per la Laverda.
Il maggior problema che incontravo cercando di muovermi era che il telaio torceva, per cui più fermo stavi più stabile eri.
Le ginocchia stavano ben aderenti per evitare di sbattere su qualcosa a bordo pista/strada, anche se dove si poteva lo si tirava fuori. Tanti circuiti infatti non erano altro che strade chiuse al traffico con paracarri nascosti dietro le balle di fieno, e anche sbattere sul fieno ......
A quei tempi tutta la moto era più lunga, per cui il movimento longitudinale era meno sentito e la tendenza ad impennare inferiore.
Evito ogni commento sulle frenate, specie con freni a tamburo a 4 camme.
Non posso commentare le gomme quadre in quanto non sono proprio tanto antico.

PS. quelli sopra sono già quasi moderni :-D

[ Modificato da mm52 09.06.2012 - 11:14 ]
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# 7 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»09.06.12 - 10:01
francomarsi,
Citazione:

le mie saponette sono intonse

zozzone :smile:

Giuspe,
Citazione:

Continetal Circus

grazie per la dritta, e anche per la dotta dissertazione. Certo, Saarinen non era proprio uno sconosciuto. Non sapevo che fosse stato lui ad aver introdotto la tecnica.
Accidenti, i video che hai postato sono come le ciliegie, uno tira l'altro...

HoRnEtSbUsTeR,
eppure andavano in piega, non estrema come oggi, ma piegavano. La posizione del pilota invece era più composta, anche quando oggi ci si sporgerebbe.

mm52,
Grande!Un'esperienza diretta! Quindi quell'atteggiamento era una necessità? Eppure i fegatacci come Te andavano forte anche con quei mezzi. Per questo mi chiedevo se quel tipo di guida fosse uno stile a parte con una sua tecnica, invece che un ripiego.
Di certo non mi dispiacerebbe saper andare "allegro" con quella guida, come ha imparato a fare Giuspe. E l'utilità sarebbe proprio nella guida su strada per gli ostacoli di cui si parlava, senza dire dei mezzi che viaggiano in senso contrario.

Mi viene in mente che anche nello sci è stato reinventato il telemark, non senza successo.
Allo stesso modo quelle tecniche di guida potrebbero tornare sulla strada, sia per i detti vantaggi, sia per la ricerca di uno stile più elegante (e non prendetemi in giro :-D ). Non mi dispiacerebbe provare, e mi interesserebbe qualche informazione in più su come lasciare il ginocchio per aria andando forte, visto che ormai di informazioni che girano su come metterlo a terra ce ne sono già tante.
Inserisco anche un link, guardate la moto n. 12 al minuto 2.03 e 2.14qui.

[ Modificato da avolteritorno 09.06.2012 - 12:55 ]

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# 8 ≡ vecchie tecniche di guida
»09.06.12 - 11:05
Per stare belli composti credo si debba stringere bene il serbatoio tra le ginocchia, entrambe, dovrebbe essere sufficiente per limitare gli spostamenti con il sedere. Io guido così quando ho il passeggero o la moto carica, mentre mi muovo come un tarantolato quando sono da solo. :-P
Le strade migliori non collegano mai niente con nient'altro e c'è sempre un'altra strada che ti ci porta più in fretta.
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# 9 ≡ vecchie tecniche di guida
»09.06.12 - 12:41
per esperienza diretta

guida con culo e ginocchio e soprattutto spalla interna e testa spostati verso l'interno della curva, peso sulla pedana interna....
pro... piu trazione
pro... puoi fare la curva piu veloce


contro... non hai la minima possibilità di correggere in caso di imprevisto (ragionevomente improbabile in pista... assolutamente probabile per strada)


guida con culo sulla moto, peso sulla pedana esterna, busto spostato verso l'esterno della curva.... (guida supermotard)

contro....a pari velocità hai la moto piu piegata... o leggila diversamente... al limite di tenuta del pneumatico fai la curva piu lento rispetto alla situazione ginocchio fuori
pro... enormi termini di controllo derapata, perdita aderenza, recupero in situazioni limite (Guida enduro)


lo speedway è una disciplina a parte.....





il ginocchio non va in interno curva... ma ci va il piede per sentire la situazione...... il peso è sulla pedane esterna... come nell'enduro/Cross/motard.... ma il busto è all'interno in quanto serve anche trazione...

infatti nello speedway una volta impostata la traiettoria non cambi..., come in pista

nel cross o nel motard o nell'enduro i cambi di traiettoria sono la costante
eho, son le corse!
Aspetto che il panico cresca, quando la paura si tramuta in visioni celestiali...inizio a staccare ...
-Kevin Schwantz-
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# 10 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»09.06.12 - 12:42
C'è da dire, inoltre, che il profilo delle gomme moderne aiuta molto.
A quei tempi le gomme un po' sportive erano molto appuntite, mentre le stradali quasi piatte (mi ricordo una Metzeller praticamente trapezioidale, piatta al centro e con le spalle, scarse, a 45°). Ovvia per le prime la velocità di entrare in curva ma anche la perdita di aderenza dopo aver passato l'angolo di appoggio, mentre le seconde dovevano essere guidate di forza e di feeling non si parlava.
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