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     ≡  vecchie tecniche di guida


  
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sandrino
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# 11 ≡ vecchie tecniche di guida
»09.06.12 - 15:32
NatZan,
Citazione:

peso sulla pedana interna

Consentimi di dissentire riguardo questo particolare, specie su strada aperta al traffico.
Pur spostando la chiappa interna fuori dalla sella, punto la traiettoria con testa, spalle, busto e ginocchio interno (tipo pista), spingo sul manubrio interno e sul serbatoio con l'interno del ginocchio esterno per farla scendere e tenerla giù (tecnica enduro), preferisco non pesare sulla pedana interna perchè quelle volte che lo faccio e perdo l'appoggio, o l'anteriore perde aderenza, perdo la traiettoria e prendo certi spaghi... :-o :-P
Se resto leggero posso correggere pestando sull'esterna più velocemente e con maggiore precisione (tipo speedway). ;-)
Poi magari sbaglio a impostare la traiettoria e mi cago addosso lo stesso... :-D
Le strade migliori non collegano mai niente con nient'altro e c'è sempre un'altra strada che ti ci porta più in fretta.
R. Pirsig

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Giuspe
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# 12 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»09.06.12 - 16:08
NatZan,
Citazione:

lo speedway è una disciplina a parte.....

l'obiettivo è sempre lo stesso: spostare il baricentro moto-pilota verso l'interno della curva per mantenere l'equilibrio della moto...
nello speedway lo si fa con il busto e la testa... perchè la moto trasla notevolmente, su quello sul ghiaccio la tecnica è un pò diversa (soprattutto oggi) e assomiglia di più a quella da "pista classica".

In sintesi, si guida gestendo i vari momenti (gradezze fisiche) di cui è caratterizzata la moto (giroscopico, raddrizzante, imbardante, etc.) e questo lo si può fare in vari modi:
- usando le leve a dispozione (principalmente il manubrio)
- usando il corpo
- usando entrambi

Dipende dalle caratteristiche di chi guida e dalla sua sensibilità...
Con un approccio puramente ingegneristico è abbastanza facile individuare la guida più efficiente per il sistema moto-pilota, in relazione al tipo di gara...
ma la variabile non gestibile è proprio il pilota che, non essendo sempre guidato dal raziocinio ;-), non ha un comportamento stabilito in maniera assoluta.
...quindi troviamo campioni con uno stile di guida "sporco" (Doohan!) ed esecutori di una tecnica perfetta che non vincono...

Facendo un parallelo...
ricordo ancora quando da fanciullo aprii un metodo per chitarra e trovai nelle prime pagine la tecnica di posizionamento della mano sulla tastiera, con una bella foto e la seguente didascalia: "quì potete notare la posizione errata della mano di Jimi Hendrix"... a quel punto chiusi il libro! :-P

altro aneddoto simile...
uno studente di canto lirico ad un master post-universitario sul mondo dello spettacolo, ascolta per la prima volta in vita sua, Janis Joplin ed esordisce con un: "ma questa non sa cantare! Gracchia!"...e poi ascoltando John Lennon, sempre per la prima volta :-o, dice: "bravino questo quì!"

Come la vita e l'esperienza insegnano in ogni campo, non c'è tecnica che regga il confronto con il cuore ed il coraggio...

L'importante nella moto, dal mio punto di vista, è l'armonia con il mezzo, con la strada e con chi ci circonda...

Dopo aver fatto il corso di guida in pista non sapevo più portare la moto su strada, facevo tantissimi errori, mi stancavo subito ed ero lento... ho dovuto trovare il tasto "reset" per ritornare alla configurazione precedente, e installare solo gli aggiornamente in linea con il mio stile di guida! :-)
"Non c'è luogo nel pensiero. Non c'è tempo che non hai..."

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Voodoo78
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# 13 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»09.06.12 - 16:30
Giuspino come si vede che stai studiando! ;-)
Se stai correndo ed hai tutto sotto controllo...allora non stai andando abbastanza veloce!!!

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NatZan
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# 14 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»10.06.12 - 00:17
sandrino,
Citazione:

Consentimi di dissentire riguardo questo particolare, specie su strada aperta al traffico.



io parlo di guida in pista....

se perdi l'appoggio sulla pedana interna... caschi
se perdi l'appoggio sulla pedana esterna.... non succede assolutamente nulla






per quello che fai tu... è come spingere con la pedana da una parte e il corpo dall'altra... tanto vale stare nel mezzo

Giuspe,
Citazione:

L'importante nella moto, dal mio punto di vista, è l'armonia con il mezzo, con la strada e con chi ci circonda...


questo è assoluto e su tutto


io sono partito dicendo:


NatZan,
Citazione:

per esperienza diretta


quindi può valere per me ma non per altri....

guida in pista.. pedana interna, culo ginocchio testa spalla tutto dentro la curva


guida off road... esattamente il contrario



guida stradale efficace ... al 60% della guida pista
guida stradale sicura... al 60% della seconda

se poi ho voglia di fare il deficente e ho le gomme da finire.. prendo la stradale e la guido come se fosse un enduro..........vengono di quei traversi alla stoner vecchia maniera.... :-D

[ Modificato da NatZan 10.06.2012 - 02:26 ]
eho, son le corse!
Aspetto che il panico cresca, quando la paura si tramuta in visioni celestiali...inizio a staccare ...
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avolteritorno
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# 15 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»10.06.12 - 20:36
mm52,
Citazione:

le seconde dovevano essere guidate di forza e di feeling non si parlava


mi spieghi meglio cosa intendi per "guidate di forza"?

Mi viene da pensare questo:

con le moto stradali da vent'anni a questa parte, il telaio e la gomma trasmettono più feeling e ti permettono di iniziare la curva con un leggero controsterzo spingendo sul manubrio e lasciando che il telaio faccia il suo lavoro (che sarebbe di reagire in modo prevedibile ai momenti di forza citati da Giuspe). Il pilota asseconda la moto controllando la discesa in piega tramite il manubrio lato interno curva e bilancia i pesi collocandoli verso l'interno curva come per la guida sportiva da pista.

con le vecchie moto, stavi sulla sella per garantirti stabilità con le gambe aderenti al serbatoio, quindi l'appoggio sulle pedane era ripartito più o meno allo stesso modo, le spalle e la testa sempre rivolte verso l'interno curva e gestendo di forza il manubrio.

O no?

Inoltre, per quello che dice NatZan, sulla guida in generale: in teoria se non sono in pista e devo stare attento potrei anche guidare in modo misto: nei punti più stetti e meno visibili potrei cautelarmi con una guida che mi dà un buon controllo in caso di imprevisti (60%motard?) e fidandomi del telaio nei curvoni più puliti e scoperti (60% pista).
In questo caso, la sintesi potrebbe essere proprio di non sporgersi troppo dalla sella, giusto quanto ti permette di usare il ginocchio come "vettore" quando possibile, aiutandosi con la pedana interna e gestendo il manubrio in leggero controsterzo. Nei curvoni, si esce all'interno e si va più forte grazie alla moto meno inclinata.
Mi sa che vado a sperimentare.

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Giuspe
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# 16 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»10.06.12 - 22:28
avolteritorno,
Citazione:

Il pilota asseconda la moto controllando la discesa in piega tramite il manubrio

Questo avviene sempre per via dell'effetto giroscopico (anche sulla bici), per cui veniva fatto anche sulle moto più vecchie...
Immagino che il modo di comunicare fosse abbastanza approssimativo, perchè i telai erano molto flessibili... poi con le gomme quadrate credo che il servisse una buona scorta di jolly nella manica... :-D
ma solo mm53 ci potrà dire. ;-)
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# 17 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»11.06.12 - 08:09
Credo che con i limiti raggiunti dalle moto e dai pneumatici moderni, la maggior parte di noi può permettersi di guidare "allegro" su strada senza vistosi movimenti in sella...
Vivo ogni giorno sperando che il bambino che ero,
possa apprezzare l'uomo che sono diventato.

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# 18 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»11.06.12 - 08:13
Non crediate che vi possa raccontare troppo! Son passati troppi anni per ricordare tutti i dettagli e le sensazioni sulle quali si lavorava.
Mi ricordo soltanto che su un vecchio Motociclismo, negli anni 70, comparve per la prima volta la nozione di "controsterzo" nelle moto. Fino a quella volta non si parlava di spingere con il manubrio interno in quanto le gomme non avevano un battistrada curvo che creasse l'effetto attuale. Inoltre il tutto era tarato più dal "posteriore" del pilota che da un ragionamento scientifico.
Per chi crede che solo il telaio potesse torcere, ricordo che i due ammortizzatori posteriori creavano, in certe condizioni, un effetto "sospensioni indipendenti" sui forcelloni in tubo singolo, mentre di tarature c'era solo il precarico o la viscosità dell'olio.
Quanto al guidare di forza credo possa essere paragonato a quando si cerca di fare un pif-paf con una moto pesante e poco maneggevole e si cerca di buttarla giù lavorando di busto e braccia. Sono almeno 30 anni che non guido a quel modo e non credo saprei rifarlo.
MV125 Sport :-) , MV350 Sport8-) , Suzuki 500 Titan:-D , Kawa 750 H1 Bara Volante:-o , Laverda 750 :-? , Kawa 900 Z1:-P , Piaggio Skpper 125:-x

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# 19 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
»11.06.12 - 08:38
A questo punto credo di aver avuto le risposte che cercavo. Ora, mentre pettinerò le bambole potrò guardarmi qualche vecchio filmato con più cognizione di causa, e magari partecipare al prossimo Arrostitour per scoprire la guida "neoclassica" di Giuspe.

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