Attenzione: si parla di placche esterne, non inserite all'interno dell'osso ma sulla sua superficie; i chiodi interni sono a contatto con il midollo osseo ed avendo un certo volume si sostituiscono allo stesso. Non va poi assolutamente sottovalutato il rischio di danni maggiori (talora irreversibili) in caso di ulteriore rottura a causa incidente.
Nel mio caso l'intervento è stato per nulla traumatico ed eseguito in day-hospital con solo anestesia 'mirata', in pratica individuano con piccole scosse elettriche (tramite 2 elettrodi infilati rispettivamente nella chiappa ed al interno coscia) le terminazioni nervoso del ginocchio e poi iniettano una minima dose di anestetico che rende insensibile solo quella parte lasciando tutto il resto del corpo reattivo al 100%.
Hanno usato lo stesso sistema per il trapianto dei legamenti, non presenta il rischio di una epidurale e non lascia strascichi infiammatori od altro.
Con un cilindro gonfiabile applicato sulla coscia sopra il ginocchio e gonfiato a circa 8 bar bloccano momentaneamente la circolazione per evitare sanguinamenti, poi fanno una piccola incisione sotto la rotula, svitano un tappo e vi infilano un perno in acciaio inox con una traversa ed un piatto in cima, con un avvitatore tolgono le viti che fermano il chiodo ed in seguito iniziano a sfilarlo; nel mio caso si era già calcificato troppo ed hanno dovuto usare una mazzetta da 5kg per battere ed estrarlo, il tutto con me sveglio, un infermiere che bloccava la gamba al polpaccio ed io che cercavo di dare la battuta bloccandomi la coscia.
Diciamo che più che una sala operatoria sembrava l'officina del Nat.... e qualche porco è volato. Il tutto è durato mezz'ora e sono andato in camera con le mie gambe e senza stampella. Il giorno dopo ero al lavoro e guidavo tranquillamente.
Spero che sia stato così 'easy' anche per Niko.
La stupiditïà degli altri mi affascina, ma preferisco la mia (E. Flaiano)
"Speed when you want it...,Power when you need it...,and Safety always..."