# 30 ≡ Re: non la trovo ..... RITROVATA :-)
ebbene oggi sono passato dal conce per togliere ogni dubbio ......
ogni dubbio su tutto
ammetto di aver canato la marca non è suzuki però la moto c'era ed è ancora bellissima
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e vi allego anche
In un afoso ottobre del 1972 quella via di mezzo tra pazzia e genialità che rispondeva al nome di Alejandro de Tomaso (l’imprenditore italo-argentino), dopo aver acquistato Moto Guzzi e Benelli, decise di "dar fuoco alle miccie" dichiarando guerra al (già allora!) strapotere Japp!!
Presentò alla stampa (italiana ed internazionale!) la PRIMA MOTO 6 cilindri costruita in serie. Era la Benelli 750 Sei.(in seguito fecero anche la 900!! icon_wink.gif );
Nel 67 questo vulcanico imprenditore Italo-Argentino (allontanatosi dalla madre patria perchè in disaccordo col regime Peron e "sfogatosi" in Italia, grazie anche a solidi appoggi economici, in quella passione che lo accompagnerà tutta la vita... i motori) acquisì due importanti carrozzerie: Ghia e Vignale.
Proprio quest'ultime curarono l'aspetto estetico della moto (a detta di tutti elegantissima!),Una giovane azienda che produceva freni esordì con questo modello... (BREMBO vi dice niente? icon_wink.gif ).. VEGLIA curò la strumentazione... MARZOCCHI il reparto sospensioni...
Prampolini progettò il motore... ma ebbe non poche difficoltà quando comunicò a De Tomaso che non sarebbe stato in grado di progettare un sei cilindri in così poco tempo...
"Prenda un 4 cilindri della Honda cb four 500 e lo usi come modello!" furono le lapidarie "istruzioni" di Alejandro...
E così fece il progettista... d'altronde il più temibile concorrente era proprio quella Honda 750 cb four...
Inizialmente all’alimentazione provvedeva una batteria di sei carburatori Dell’Orto ... ma ben presto ci si accorse che erano troppo ingombranti SEI carburatori ed era difficile tenerli sincronizzati! Così la soluzione adottata fu: 3 carburatori doppio-corpo!
La sfida era partita!
La Benelli 6 stracciava la 750 four della honda in velocità massima (oltre 200km/h contro poco più di 180km/h per la Jap!), ma ciò che frenò la corsa della splendida pesarese fu la finitura e l'assemblaggio assolutamente non all'altezza...
Benelli non era preparata a produrre maxi-moto (per quei tempi delle 750 lo erano! icon_wink.gif ), De Tomaso poi.. per ridurre i costi fece produrre le parti meccaniche allo stabilimento dell MOTO GUZZI (con buona pace delle rivalità di allora tra "benellisti" e "guzzisti"!!).. ma se costruire i motori a Mandello e assemblare le moto a Pesaro poteva essere conveniente da un punto di vista di sinergie economiche... fu disastroso per i risultati!!!
Le moto presentarono tanti e tali difetti (difetti veniali sia chiaro! Ma pur sempre difetti che chi spendeva 2 milioni e mezzo per la Benelli 6... non tollerava! Dopotutto la Honda costava "solo" un milione e otto!!) ...
Trafilaggi di olio dai cilindri, con conseguente elevato consumo..."forchette" del cambio costruite in acciaio economico che spesso ne inficiavano l'uso arrivando a usure fuori norma e persino al bloccaggio degli innesti... impianto elettrico assolutamente inadeguato ...
L'unica cosa che gli appassionati ricordano amorevolmente... era (ed è!!) la "sinfonia" prodotta dal sei cilindri... la sfida commerciale era persa... ma gli Italiani avevano vinto ancora una volta sotto il piano del "genio" e della "fantasia" squisitamente Made in Italy...
Nel 1977 arrivò anche la 900... ma ormai la produzione era agli sgoccioli..e la leadership di mercato, saldamente in mano ai Jappp...
Spero abbiate gradito la storia! LAMP...D'EPOCA!!