# 60 ≡ Re: Adozioni e matrimoni omosessuali
G-Spot,
Citazione:
uhm ... troppi OT da privee' ...
già...
prima che chiudiate tutto dico la mia...(che prob. non frega niente a nessuno, ma almeno non vuole essere OT)
matrimoni:
il matrimonio (a parte il significato religioso che ciascuno secondo propria fede gli associa) è una funzione che socialmente ha un valore di creazione di diritti, di responsabilità e di doveri all'interno di una coppia secondo la concezione classica ( e naturale) della cosa. In questo contesto secondo me gli omosessuali cercano una forma di riconoscimento sulla quale si può discutere ed entro certi limiti si può gestire. Il problema è "quali limiti?" In inghilterra c'è una giovane famiglia che cerca il suo di riconoscimento: una lei e due lui... e perchè allora non accettare quattro o cinque? (o tombola?) Io li posso accettare, ma perchè sposarli? con che diritti/responsabilità/doveri? La cosa legalmente che contorni può assumere? è gestibile? Se uno dice: "scusa ho sbagliato, mi sono scoperto etero", oppure se uno divorzia dall'altro, il terzo che fa? etc.etc.
adozioni: (
PERSONALE interpretazione...)
il diritto di scegliere il modus vivendi della sfera personale di ciascuno, sull'onda emotiva del "diritti per tutti...", ha spinto ancora qualche decennio fa alle organizzazioni (?) omo, trans, (e chi più ne ha più ne metta) ad osare: "io voglio soddisfare il mio desiderio di ma/paternità o pa/maternità... Qui secondo me hanno pisciato fuori dal boccale. Conosco personalmente un trans e una coppia di omo con cui ho parlato e mi sono sforzato di capire (lo ammetto: ero molto prevenuto...ora lo sono molto meno e sarei ipocrita a negare di non esserlo attualmente, ma sono nato nel 20°, non nel 21° secolo) e ai quali non avrei problemi ad affidare miei eventuali figli anche per baysitteraggio.
MA lo dico perchè le ho conosciute e so che sono persone coscienti della delicata situazione e delle problematiche a cui vanno incontro con le loro scelte. Non vanno a fare carnevalate stupide o fanno delle loro caratteristiche un motivo di stupido orgoglio-pride. Ah: la coppia convive tranquillamente alle porte di Padova e se li incontri sono persone che sanno non metterti a disagio esattamente come gli etero. Ci parli di tutto e solo una volta mi hanno detto/spiegato la cosa...dopodichè si parla di viaggi, musica, mangiare, bere, macchine, tasse, lavoro etc... Da parte sua il trans, all'età di 27 anni, dopo anni di lotta prima con se stesso e poi con la famiglia ha realizzato, anche con l'aiuto di uno psicologo, di non sentirsi uomo ma suo malgrado di avere il fisico da uomo. Sta facendo le sue cure ormonali, cambierà nome e farà l'operazione. Persona posata anch'esso.
Altri pavoni/pappagalli che chiedono a gran voce diritti per se stessi e, cosa più grave, diritti sui bambini quelli sì: mi fanno paura.
Ugualmente mi fa paura sentir di violenze all'interno di famiglie etero su donne e bambini.
In breve: ci vuole rispetto, comprensione, equilibrio in tutto...e soprattutto a priori una legge severa a tutela dei minori. (io per esempio sarei leggermente più cattivo in certi casi in cui la magistratura prevede un semplice allontanamento dal nucleo famigliare, o peggio la schedatura e poi tutto come prima...)
Certo è che l'educazione sessuale in famiglia può alterare la visione dei bambini in fase di crescita, ma lì entra in gioco l'intelligenza, la sensibilità e gli affetti dei genitori (o del genitore...visto che spesso i danni maggiori ai figli li fanno i divorzi e le violenze domestiche). Gli aspetti religiosi, per quanto essenziali, non si possono imporre per legge e indubbiamente i tempi stanno cambiando. L'alternativa è fare le crociate, ma credo che ne perderebbero un po' tutti
[ Modificato da sps 27.10.2014 - 18:52 ]