Questo fine settimana finalmente, dopo tre settimane di pioggia pressochè ininterrotte, abbiamo avuto qualche giorno di bel tempo: e stamattina ne ho approfittato.
Alle 9 ho preso il Kle e sono partito.
Devo dire che dopo tanto tempo di forzata astinenza motociclistica ho apprezzato anche i più piccoli particolari, come la vestizione a cipolla e il controllo preventivo della moto.
Condizioni ideali per un giro: freddo ma secco, praticamente nessuno in giro (alle 9 pochi fessi gironzolano in moto, in dicembre
), numero di macchine incrociate pari ai gradi della temperatura esterna. Un vero spasso.
Tracciato classico nella vicina Slovenia, strade asciutte in generale ma umide nei tratti in ombra, tutto sommato buon grip. Cielo (da neve, ad occhio e croce) coperto ma che non disturba, anzi: rende il Carso più suggestivo, delineando una scala di grigi e marroni veramente completa.
Una finestra sull'autunno
Panorami carsici
Ad un certo punto ho visto una bella macchia d'alberi, alchè bello baldanzoso ho imboccato una carrereccia con fondo misto erba/fango: dopo una cinquantina di metri ho dovuto rinunciare a causa della profondità e della melmaggine del fango...
Con le tourance quasi finite se andavo oltre avrei potuto restare lì a pattinare in eterno...
Magari avrei perso anche il cellulare nel fango, chissà
Non ho fotografato un albero davvero meraviglioso in quanto era troppo lontano (ma mi riprometto di tornare) e mi sono dovuto accontentare di uno bello e maestoso ma pur sempre meno interessante del primo!
L'albero bello, ma non bello come l'altro
Torno su asfalto, e continuo il mio giro: oggi ho intenzione di andare a vedere dove porta una strada bianca che avevo notato in un'altra occasione.
Altro tratto deserto in mezzo alla landa carsica; il panorama però cambia tonalità di colore.
Questa zona è tutta brinata, sui bordi di qualche curva c'è anche un po' di allegro ghiaccetto...
Provo a a fotografare per rendere l'idea, ma la macchinetta è quello che è:
Tentata riproduzione di tonalità di bianco della brina
Ritrovo la deviazione su strada bianca, è mi inoltro.
Stradine verso il nulla
La strada è in discesa e non è eccessivamente scoscesa; percorrerla col Kle risulta semplice e divertente. Oltrettutto l'ambientazione è magica, il bosco spoglio a tratti percorso da piccoli banchi di nebbia è molto suggestivo... Il percorso si fa a tratti tortuoso, con tornanti belli tosti ma anche con curvette semplici e veloci: una goduria da percorrere a velocità allegra (allegra per noi motocialtroni, intendo!). Come al solito in queste occasioni, rimpiango di non avere più manico e più esperienza... E anche l'essere da solo. Se casco qua devo aspettare un bel po' perchè qualche passante mi raccatti, e mi prenda pure - e giustamente - per il culo
Curvette divertenti
La strada, che porta ad un paesino installato nel mezzo del niente, è veramente una bella deviazione: divertente da percorrere - se si omettono dei solchi profondi di acque meteoriche, dove ogni tanto finiscono le ruote minacciando di mandarmi a margherite (anzi, a bucaneve) - e gustosa come ambientazione e panorami. Ad un tratto appare sulla destra una valle da cartolina, che prontamente immortalo.
Si arriva a valle dove inverto la marcia, ripercorrendo la stessa strada in salita: stesse considerazioni di prima, ma la sindrome di Peter Pan è troppo forte, e in salita ci si diverte il doppio...
Da qui messere si domina la valle
A malincuore torno su asfalto; passando in un paesino trovo un artigiano che vende attrezzi intrecciati, materiale lavorato in legno (che belle slitte!) e cesti: mi fermo a prenderne uno bello grande per un mio amico che va a funghi.
Assicuro il cesto sul bauletto con il ragno, e via di nuovo.
Ho ancora una tappa da fare, volevo vedere una vecchia chiesetta su una collina lì vicino.
Ci si arriva per un breve ma gradevole tratto di strada nel bosco delle fiabe:
Il bosco delle fiabe
Ad un tratto si sbuca su un bel prato, e appare la chiesetta: faccio la foto di rito, e nel frattempo arriva una macchina con una signora che porta dei fiori a qualcuno che riposa in un minuscolo cimitero, tipicamente situato col suo recinto di pietra carsica a ridosso della chiesa.
La signora mi guarda e sorride con aria compassionevole: un mototurista fermo a fare foto a una sperduta chiesetta di campagna, con un cesto legato al bauletto, a zero gradi di temperatura a dicembre inoltrato deve esserle risultato uno spettacolo quantomeno bizzarro!
L'ameno praticello, di un verde abbagliante in mezzo a tanto grigio
Chiesette di campagna
La chiesetta più in dettaglio, così si vede il cesto sul Kle
Il cielo sta schiarendo velocissimo, e il grillista che c'è in me si attiva: prendo moto e cesto, passo tornando verso casa in una buona macelleria Slovena a raccattare un bel po' di cevapcici così corono questa bella gita mattutina con una griglia in cortile fuori programma... Mai perdere l'allenamento
Gran bella giornata, speriamo arrivi il freddo e si porti via piogge e umido, così finalmente si può girellare un po' in pace... W l'estate dei folli!