# 3 ≡ Re: vecchie tecniche di guida
Fino alla fine degli anni sessanta si guidava stando quasi fermi sulla moto, giusto qualche piccolo spostamento e principalmente in avanti o indietro per essere più aerodinamici.
Quello era l'unico modo di andare in moto e ci voleva molto fegato... (tute protettive inadeguate, caschi a scodella, niente vie di fuga...)
A tal proposito ti consiglio la visione del Film Documentario francese "Continetal Circus" (1972) dedicato al motociclismo prima che finisse sotto i riflettori, quando insieme a campioni come Agostini (primo showman del motociclismo) correvano piloti privati per guadagnarsi da vivere.
La storia di Jack Findlay (australiano) che si spostava in camper con la moglie da un circuito all'altro (niente squadra, meccanici e altro... solo lui, la moglie e la moto), il sottotitolo del film dice tutto: "Jimi Hendrix aveva la sua chitarra, Jack Findlay la sua moto".
La tecnica di guida "moderna" è stata introdotta da un pilota non molto conosciuto: Jarno Saarinen, un finlandese che aveva iniziato con lo Speedway su ghiaccio e che da questo ideò la tecnica moderna, ovvero dello spostarsi fuori dalla moto. Ancora grezza, ma concettualmente uguale a quella di oggi.
Il modo di guidare di Jarno si rilevò più efficace e quindi fu poi imitato da tanti altri, ma a renderla "la tecnica giusta" fu Kenny Roberts che la perfezionò.
(Jarno Saarinen fu colpito dalla moto di Renzo Pasolini nel terribile gran premio di Monza del 20 maggio 1973, entrambi morirono)
Ora le differenze tra i due stili sono abbastanza semplici: sporgendosi fuori dalla moto, spostiamo il baricentro (moto+pilota) verso l'interno della curva riducendo l'angolo di curvatura. Questo permette, a parità di velocità, di tenere la moto meno inclinata e quindi più lontana dal limite di aderenza degli pneumatici.
In sintesi si può aprire il gas prima in uscita di curva, e quindi sfruttare meglio la potenza del motore.
Inoltre, lo spostamento del corpo verso l'interno della curva permette di mantenere la moto in equilibrio anche se questa è in derapata: eccola! Questa è esattamente la tecnica dello Speedway, basta osservare bene qualche filmato!
Ricordo che la derapata posteriore aiuta a chiudere la traettoria, per cui è molto efficace.
Rimanendo fermi sulla sella (tecnica che tra l'altro io uso da oltre 10 anni) ha vantaggi e svantaggi...
Il vantaggio è che il fisico è meno affaticato perchè c'è meno impegno muscolare (non bisogna essere degli atleti), inoltre si ha maggiore controllo nei cambi di direzione.
Lo svantaggio è che si piega troppo la moto e resta poco margine di correzione in caso di imprevisti, in più in uscita di curva c'è più carico sullo pneumatico posteriore quindi la moto tende ad allargare la traiettoria rispetto alla guida sportiva.
Dal mio punto di vista, certamente la guida per la pista è quella "moderna", in varie forme e interpretazioni...
su strada il discorso è diverso: bisogna fare i conti con ostacoli, imprevisti e altri utenti della strada mantenendo ampi margini di sicurezza, anche per quel che riguarda l'esposizione del corpo.
"Non c'è luogo nel pensiero. Non c'è tempo che non hai..."
Triumviro dei Saggi Astemi
Socio Sostenitore del circolo culturale "Amici del corpo rigido e della sua dinamica"