Correva l'anno 2011,un quindicenne si affacciava al mondo delle due ruote,complice quel testone del babbo che da motociclista conosceva bene le sensazioni che due ruote a motore sanno regalare.
Dopo qualche mese di ricerca e una botta di culo il babbo trovò sperso nella provincia Padovana l'oggetto dei desideri del figlio,sembrava impossibile che quella "moto" fosse rimasta ad aspettare proprio lui.
Dopo tanti anni di vetrina senza che nessuno l'acquistasse finalmente la Cagiva Prima 50,si il figlio proprio lei voleva,era ben stretta sul carrello,attaccato alla macchina gentilmente prestata della madre di un amico.
Qualche settimana dopo,le cure di quel genitore avevano lavato via gli anni di inutilizzo da quel cinquantino ed il figlio incredulo si apprestava a muovere i primi metri in sella.
Passo l'estate e i km percorsi divennero poco più di 2000,tutti assolutamente amati da quell'adolescente motociclista.
Un caldo giorno di ottobre che sembrava parer come tutti i giorni un pò più caldi di fine stagione, a quel padre che ogni tanto sentiva il figlio passare per strada dalla officina in cui lavorava,arrivo una telefonata.
Era sua moglie che in lacrime lo avvisava di un brutto incidente motociclistico....l'evento più temuto si era avverato in tutta la sua tragicità.
78 giorni di ospedale,7 interventi chirurgici, quel figlio è tornato a casa e da quel giorno passa un anno.
La sua "piccola rossa",così la chiama lui, è ancora in garage,addosso porta i segni di quel tragico vent'uno di ottobre,è coperta ed in compagnia di un tre cilindri Pesarese,ma questa è un altra storia.
Oggi l'ho tirata fuori e con un pò di magone gli ho fatto qualche foto,tanto è il dolore di quell'anno e passa trascorso quanta è la voglia che mio figlio Matteo ha di tornare in sella.Vorrebbe il 125 ma è presto,le ferite dei suoi genitori non sono ancora guarite,così ora tocca a me,complice il mio lavoro,di riportare in vita il suo sogno e speriamo anzi crediamo che gli ultimi 14 mesi MAI SI RIPETERANNO.Chi ha figli sà l'apprensione e l'ansia che si prova ma bisogna permettergli di vivere.
Vi metto qualche foto di come sta ora,con la forcella storta,il cerchio imberlato ,gli indicatori di direzione che sembrano le orecchie basse di un cagnolino ferito.Sostituendo un pò i cose tornerà come prima anzi migliore.
l'ho modificato perche avevo sbagliato data
era il 21 di ottobre e non il nove,sto invecchiando abbiate pazienza.
[ Modificato da freddy55 12.01.2013 - 15:20 ]
"Io benedico la vita per tutto quanto essa mi porta,di bene e di male:ultimo dono la morte.Ma un dono solamente,e sia pur l'ultimo perché troppi ho da goderne prima di essa"
Gustavo Adolfo Rol