# 1 ≡ [Report] Abruzzo: Passo Godi - Valle del Sagittario (10/10/2
Ecco a voi il report di una splendida giornata quasi invernale, passata tra le montagne d'Abruzzo in compagnia dei banditi campani Voodoo78 e Urania.
Partenza da Pescara ore 8:30, l'appuntamento è a Castel di Sangro per le 10:30, dunque mi incammino con il sottofondo “trattoroso” del Boxer 4 valvole alla volta della sardostrada.
Ore 8:50: imbocco l'A25 da Chieti e proseguo in direzione Sulmona... mi aspettano 60km dritti e gelidi, dato che la temperatura si attesta intorno ai 6°C...
Ore 9:30: finalmente esco dalla pallostrada!
Nonostante la temperatura non proprio gradevole, fortunatamente il tempo è buono, e, filtrati da una leggerissima foschia, si intravedono gli imponenti crinali del Morrone e le vette più lontane dei rilievi che bordano la Conca Peligna.
Mi immetto sulla SS17 e comincio a salire su una strada mista con curvoni veloci e tornanti più o meno stretti. Il fondo stradale è buono ma preferisco mantenere un'andatura tranquilla mentre la strada si inerpica e mi scorrono accanto i suggestivi scenari di Pettorano sul Gizio e Rocca Pia.
Dopo una galleria di alcune centinaia di metri si apre lo stupendo scenario dell'Altopiano delle Cinque Miglia, illuminato da un tiepido sole mattutino. Dopo altri 20 km giungo a destinazione.
Urania e Voodoo78 sono già lì ad aspettarmi con una fiammante Bandit 650n blu metallizzato.
Sono lì gia da svariati minuti, e, dunque, mi “tocca” offrire la colazione... Il caffè scuote le nostre membra assonnate e, alle 11 in punto partiamo, alla volta di Scanno. Lasciamo la SS17 per immetterci sulla SS83 (una sorta di Route66 per i bikers abruzzesi) che ci porta in pochi minuti ad Alfedena: attraversiamo il piccolo borgo turbandone la quiete domenicale (in particolar modo Voodoo78 con il suo terminale racing) e ci inerpichiamo sulla SR83. Dopo una decina di chilometri arriviamo a Barrea che sovrasta l'omonimo lago. Costeggiamo la sponda del bacino lacustre fino all'abitato di Villetta Barrea, da quì inizia il percorso della SR479 verso Passo Godi. Dopo un primo tratto all'interno del paese la strada attraversa un bosco di conifere e successivamente inizia ad arrampicarsi sui fianchi della montagna con tornanti, tornantini, esse e curve strette.
Il fondo è buono e, con le gomme un po' più calde, iniziamo a divertirci. Sono passate le 13:00 e la temperatura si fa più mite, intanto i tornanti di Passo Godi scorrono armoniosamente. Da qui iniziamo ad incrociare i primi gruppetti di bikers che transitano in direzione opposta. La giornata dunque inizia a prendere la giusta “piega”,e noi, non siamo da meno! Il primo tratto in ascesa termina quando giungiamo in prossimità del Rifugio, successivamente iniziamo la discesa verso San Liborio e poi Scanno. In questa porzione di percorso il manto stradale non è in perfette condizioni e quindi rallentiamo il passo, prestando maggiore attenzione al suggestivo scenario che ci circonda con fitti boschi e zone di macchia e pascolo, ormai tinteggiate dai colori dell'autunno.
Sono quasi le 13:00 quando entriamo nello splendido borgo di Scanno per una piccola sosta ed un secondo caffè. Parcheggiamo le “signore” nell'apposita zona e ci dirigiamo dritti verso il bar in piazza. Il posto in questione è anche una rinomata pasticceria e dunque non esitiamo a degustare qualche dolcetto tipico tra cui il Parrozzo, una soffice “pagnottina” fatta con uova e farina di mandorle ricoperta da cioccolato fondente. Dopo la “dolce” sosta, ci dirigiamo verso le
Gole del Sagittario. Uscendo dall'abitato di Scanno, dopo una manciata di curve, la strada si stringe notevolmente e passando sotto l'arco della splendida chiesa della Madonna del Lago (risalente al XVI secolo) si apre la visuale sul Lago di Scanno. Costeggiamo la sua sponda orientale fino a Villalago, da dove la SR479 inizia a serpeggiare tra le balze dell'imboccatura della
Valle del fiume Sagittario.
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ImageShack.usVoodoo78 ne approfitta per testare la sua nuova “bike cam” mentre ci immergiamo nelle meravigliose Gole del Sagittario.
Video1Video2Qui la strada è letteralmente incastonata tra la sponda dell'invaso del fiume Sagittario e le balze calcaree. Dopo le foto di rito ci accorgiamo che sono le 13:30 e ci ricordiamo che a Pacentro ci attende la sosta pranzo presso la Taverna de li Caldora. La fame inizia a farsi sentire e dunque il passo si fa più svelto. Scorriamo gli scenari della parte finale delle gole e attraversiamo Anversa degli Abruzzi, prima di giungere a Sulmona. Da qui, salendo per circa 5 chilometri, arriviamo a Pacentro, che si staglia imperiosa con le sue torri medievali ai piedi del Morrone.
Giunti in piazza e parcheggiate le moto troviamo subito sotto un arco il locale che ci ospiterà per il pranzo. Il posto si trova all'interno di una costruzione medievale (con mura spesse un metro) ed è arredato con uno stile classico e sobrio. Al nostro arrivo le persone già sedute ci guardano con curiosità per via dell'abbigliamento ma dopo pochi secondi siamo seduti e pronti a divorare.
Nonostante l'eleganza del locale, la cucina è quella della tradizione contadina abruzzese, fatta di piatti ricchi ma semplici. Scegliamo un antipasto di salumi tipici, ricottina di pecora e bruschette, accompagnato da un mezzo bicchiere di Montepulciano d'Abruzzo. Durante l'antipasto ci raggiunge un altro centauro pescarese, con la sua Ninja….. ovviamente verde! [ Il nostro ultimo neo iscritto verdeacido n.d.a.]
Dopo l'ottimo antipasto arrivano delle pappardelle con porcini e pomodorini e una pasta alla chitarra con funghi e tartufo. Per il secondo invece scegliamo un arrosto misto con salsiccia, costatine d'agnello e filetto di manzo e degli arrosticini (per omaggiare i banditi campani Urania e Voodoo) e delle patate al forno. Saltiamo il dolce per gli evidenti sintomi dell'abbiocco postprandiale e prendiamo un buon caffè. Adesso dunque, con un centauro in più, da Pacentro ripartiamo in direzione Campo di Giove e, percorrendo la fredda e boscosa strada per il Valico della Forchetta arriviamo in una trentina di minuti curvosi al bivio di Quarto Santa Chiara. Ci immettiamo sulla SR84 e dopo un lungo rettilineo sulla destra osserviamo dapprima Pescocostanzo e poi Rivisondoli, che sembrano dei veri e propri presepi.
Riprendiamo la SS17 e in pochi minuti siamo a Roccaraso dove, fatta l'ultima sosta caffè e le ultime foto insieme, ci salutiamo e torniamo verso casa con il sole che inizia a scendere all'orizzonte.
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ImageShack.usEcco la mappa del percorso effettuato: Visualizzazione ingrandita della mappa[ Modificato da Miki 10.01.2011 - 10:58 ]...una moto col bauletto posteriore è come una iper-figa con le gambe pelose...
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[Report] Abruzzo: Passo Godi - Valle del Sagittario (10/10/2
