# 1 ≡ [report] tour con B4 in Alsazia e Foresta nera - by Sputnik1
Vi posto il report di un mio giretto fatto con il mio B4 depotenziato, spero possa essere di aiuto per chi volesse fare un giretto tra germania e Francia.
un saluto a tutti!!!
Viaggio di un bandito e di un guzzista tra neve, foresta nera, Alsazia e svizzera -1600 km
31/05/2006 – Pavia Friburgo – 500 km
La partenza è prevista da pavia per le 6, naturalmente io sono in ritardo ed il mio amico mi si presenta con il suo Guzzi 650 del ’83 quando io sono ancora intento ad assicurare lo zaino al mio Bandit 400; lo zaino è preventivamente infilato in un sacco di plastica: le previsioni per i prossimi giorni non promettono nulla di buono ( mai previsione fu più azzeccata).
Alle 6.30 lasciamo Pavia e ci dirigiamo verso Lugano, sarebbe nostra intenzione percorrere la via per il San Gottardo, ma quel tratto stradale è chiuso, siamo quindi costretti ad allungare alquanto percorrendo il Tunnel del San Bernardino, ci fermiamo per fare benzina ed io quasi perdo le chiavi seminandole per la stazione di servizio (conoscendomi avevo però quelle di scorta!). All’uscita del tunnel ci aspetta un tempo da tregenda: nevischio, pioggia, le mie scarpe si rivelano particolarmente permeabili e sono costretto ad utilizzare due eleganti borse di plastica ben strette alle caviglie. L’autostrada è un susseguirsi di velox e lavori in corso,la velocità media non supera i 100 km/h, rimango comunque colpito dal rispetto che gli automobilisti svizzeri hanno nei nostri confronti in una situazione non certo semplice per noi. Superiamo Zurigo e Basilea e finalmente entriamo in territorio tedesco dove immediatamente seguiamo le indicazioni per Friburgo, nostra prima tappa, dove arriviamo alle 16 (!) dopo più di 500 km di marcia.
Friburgo è una città universitaria ai margini della foresta nera, il centro storico (ricostruito a seguito della II guerra mondiale, come in gran parte delle città tedesche) è caratterizzato da un susseguirsi di piccoli canali e di vie fiorite che portano tutte alla cattedrale ( Munster) in puro stile gotico. Il pomeriggio è quasi soleggiato, beviamo una birra aspettando le sei mezza, ora in cui è previsto l’incontro con Daniel, mio amico tedesco di vecchia data, che ci ospiterà per la notte. Intanto nel riprendere le moto, mentre il mio Bandit risponde all’appello senza esitazioni, il vecchio cuore guzzi non vuole saperne di ripartire: tira l’aria, molla l’aria, porca putt….tr…caz…, dopo circa 10 minuti i due cilindri decidono di riprendere la marcia.
La sera cenetta tranquilla e poi birra: mangiato bene e con prezzi mediamente ben più bassi che in Italia.
01/06/2006
Friburgo- titisee- feldberg- Todnau- Triberg- Furtwangen 220 km
Partiamo di buon mattino dopo un abbondante colazione gentilmente offerta dal buon Daniel; la giornata debutta con i soliti problemi al Guzzone: tira l’aria, molla l’aria, porca putt….tr…caz…, dopo circa 20 minuti i due cilindri si svegliano dal torpore.
Oggi ci aspetta un’intera giornata in Foresta nera, Lasciamo Friburgo per avviarci verso il Lago di Titisee, le condizioni atmosferiche sono pessime, piove a dirotto e solo le più che perfette condizioni dell’asfalto ed il rispetto che gli automobilisti tedeschi hanno per le moto ci permettono comunque di godere del tragitto.
Il lago di Titisee è suggestivo, un po’ meno il paesino sulle sue sponde, fin troppo turistico, troviamo comunque un comodo parcheggio per le moto ed un armadietto dove riporre , gratuitamente, casco e giubbotto (fantastico!), e facciamo un breve giro per il paese dove gustiamo una buona cheese cake ( ogni occasione è buona per mangiare!)
Al momento di riprendere la marcia, ancora qualche piccolo problema con il guzzone: tira l’aria, molla l’aria, porca putt….tr…caz…ingolf..rest…, dopo circa 10 minuti i due cilindri si svegliano dal torpore.
Il tempo continua ad essere inclemente ma noi non demordiamo e ci dirigiamo verso la sommità del Feldberg, la cima più alta della foresta nera (1250 m.) nonostante la pioggia, il nevischio…. la neve!!: lassù anche i vigorosi uomini di Germania ci guardavano con ammirazione (e forse compassione..).
Un rapido sguardo alla cartina e decidiamo di dirigerci per Todnau, famosa per le suggestive cascate, arrivati decidiamo di effettuare un breve giro per il villaggio, molto carino e mangiare due pretzel (!), le cascate sono poco lontane dal paese, e si raggiungono dopo essersi inoltrati per qualche centinaio di metri nella foresta; qualche fotina e poi via veloci come il vento.
La prossima tappa è Triberg la patria degli orologi a cucù e famosa anche per le cascate più alte di Germania: ancora pioggia, che rovina parzialmente il piacere di guida. Visitiamo le cascate che si fanno largo tra le rocce e gli alberi. Triberg è invece un po’ una delusione, niente di particolare, siamo costretti comunque quasi subito a rintanarci un una birreria per la pioggia sempre più inisistente aspettando il momento buono per dirigerci in direzione ST. Margen, villaggio dove avevo prenotato una stanza per la notte. Il tempo non sembra migliorare, anzi, inizia a nevicare, decidiamo comunque di tentare di arrivare alla meta; è un inferno: la distanza da coprire è di circa 40 km. Ma dopo circa 15 km io getto la spugna: troppo il nevischio sulla visiera che mi impedisce di vedere la strada. Siamo costretti quindi a cercare una sistemazione per la notte presso Furtwangen, il primo villaggio incontrato, in pochi miunti troviamo un alberghetto che per 49 euro ci offre stanza con bagno, garage per le moto, ricchissima colazione( speck , salame, pane, nutella, frutta, latte, caffè, formaggio, torte). Affamati ci dirigiamo verso quello che ci sembra un triste baretto di provincia:niente di più sbagliato, il locale è frequentato da dandy pseudo berlinesi e ci accolgono delle giovanissime, gentilissime, bellissime cameriere che ci fanno accomodare e praticamene traducono in inglese l’intero menù; l’ambiente è gradevole , mangiamo e beviamo a volontà pagando 18 euro ( pazzesco!), il mio amico lascia a malincuore il locale, dove la dolce Cristhine aveva incontrato il suo sguardo, meditando di trasferirsi a Furtwangen per vivere con lei una appassionata storia d’amore, io invece ero rimasto folgorato da Kinga , nome da fiera guerriera amazzone.
02/06/2006
Furtwangen- Strasburgo .Ribauvillè- Colmar 280 km
La Mattina partiamo di buon ora, dopo aver fatto una abbondante colazione, direzione Strasburgo!
Prima di mezzogiorno siamo nella capitale alsaziana che si rivela immediatamente una piacevole sorpresa, Strasburgo è quello che sarebbero state molte città tedesche se non fossero state rase al tappeto dai bombardieri alleati: le case pittoresche a graticcio, le cattedrali gotiche, un quartiere gioiello come …, tutto molto bello, troviamo anche il tempo per visitare il museo di belle arti.
Alle 15,30 siamo pronti per riprendere il viaggio in direzione Colmar, dove abbiamo, prenotato un hotel per 31 euro ( la camera!). Naturalmente decidiamo di approcciarci al nostro obiettivo di giornata percorrendo solo strade dipartimentali, andiamo su per il Mont St. Odile,Plan de Feu, la foresta di Obernai, i “Baloons des Vosges per poi ridiscendere per le lievi vallate della “Strada dei vini d’Alsazia” e visitare i pittoreschi borghi di Ribeauvillè e Riquevihr. Forse Ribauvillè è fin troppo perfettino con i suoi negozietti che sembrano ideali trappole per turisti, e le pasticcerie che vendono buonissimi ma costosissimi biscottini artigianali.
Verso sera arriviamo a Colmar dove abbiamo prenotato l’albergo, in effetti l’ Hotel Bonsai si rivela uno spartano hotel di periferia, probabilmente meta di commessi viaggiatori e coppiette clandestine, ma è pulito, c’è un parcheggio riservato e soprattutto costa solo 15 euro a notte!!
La sera stessa facciamo un giro per Colmar che si rivela essere davvero fiabesca, avendo mantenuto un gran numero di edifici di grande pregio caratterizzati dai tradizionali tralicci; Colmar rimane comunque città vera e non solo ad uso e consumo dei turisti.
03/06/06
Colmar- Belfort- Losanna 280 km
Ancora una sveglia di buon ora, facciamo colazione presso l’albergo, che si rivela come al solito abbondante e ci accingiamo a metterci in marcia;
Come d’abitudine il Guzzone non ne vuole sapere di partire: tira l’aria, molla l’aria, porca putt….tr…caz…, niente stavolta la razione di imprecazioni non smuove il testardo somaro, smontiamo le candele, diamo una pulita e magicamente il motore decide di andare.
La nostra meta di oggi è Losanna dove ci aspetta un mio caro amico che ci ospiterà per la notte, ma purtroppo il trasferimento si rivelerà alquanto problematico…
Ci dirigiamo sui Vosgi per scalare il mitico Baloon d’Alsace, strade stupende, e da lì raggiungiamo la cittadina di Belfort. Anche questa città si rivela piacevole, la città vecchia è dominata da un’imponente fortificazione e soprattutto tutte le vie sono invase da palchi e palchetti per via di un Festival universitario di musica. Breve visita al castello, porzione di patatine e birra ( piccola…) e riprendiamo la marcia.
Pochi chilometri fuori Belfort avviene l’irreparabile: vedo il mio amico accostarsi frettolosamente sul ciglio della strada, è grave, i freni sono fuori uso!! L’unica possibilità è quella di raggiungere con molta cautela Losanna ancora lontana 180 km, riusciamo ad arrivare a Losanna per le 19, del tutto spossati dallo stress dovuto alla pericolosità della marcia ( credo che il mio amico abbia frenato 6-7 volte lungo il tragitto).
Neanche il tempo di lavarsi e siamo teletrasportati dal mio amico siculo-svizzero in un teatro off losannese dove dei pazzi si cimentano in sketch improvvisati, naturalmente vengo coinvolto in prima persona venendo invitato sul palco: me, puzzolente, con maglione verde a collo alto, forse avevo anche la gazzetta dello sport sul torace, che venivo doppiato da questi svizzeri con frasi prese in prestito da etichette di alimentari e pubblcità della Valle D’ Aosta.
04/06/2006
Losanna – Pavia 380 km
La mattina la dedichiamo alla visita della città di Losanna, carina anche se inaspettatamente disordinata dal punto di vista architettonico; il pezzo di forte di Losanna è però il suo lago ( che poi è quello di Ginevra), bellissimo, anche per il modo davvero completo con cui i losannesi lo vivono: sulle sue rive ci fanno il bagno, fanno sport, organizzano barbecue, ci studiano ( li vicino c’è l’università)
Alle 15,45 partiamo da Losanna, in due sulla mia bandit 400, non prima di avere piazzato il Guzzone di fronte alle insegne del meccanico di fiducia del mio amico losannese, è domenica ed il meccanico riaprirà solo martedì.
Ci aspetta un viaggio ben lungo soprattutto perché siamo abbastanza appesantiti: i miei 85 kg, il bauletto strapieno, il peso non indifferente del mio amico, ho il fondato timore che il mio già spompatissimo monoammortizzatore vada irrimediabilmente in crisi, oltretutto vi è un altro particolare il mio Bandit è depotenziato: ha solo 34 cv!!
Comunque non abbiamo fretta e ci dirigiamo fiduciosi verso il Gran San Bernardo, arrivati lì vi sarebbe la possibilità di fare il Tunnel ma i 20 € del pedaggio e soprattutto la prospettiva di valicare per la prima volta un passo mitico ci fanno propendere per imboccare la stradina che porta su fino a 2000 m..
Affronto le curve con cautela estrema ma il paesaggio attorno è impagabile, mi sento Annibale mentre attraversa le Alpi con la sua armata di elefanti: indimenticabile.
Arrivati ad Aosta tutta autostrada fino a Pavia ed arrivo alle 20.
[ Modificato da bdade il 7/6/2006 10:23 ]
[ Modificato da bdade il 7/6/2006 10:23 ]
[ Modificato da Miki il 26/6/2007 19:26 ]