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     ≡  Un cbr e un gs sulle dolomiti


  
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Bandito
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Da: Alto Vicentino
Su: ex honda cbr 929 rr fireblade, aprilia mana 850 na
# 1 ≡ Un cbr e un gs sulle dolomiti
»06.08.09 - 20:15
Mi va di chiacchierare un po' con voi e posto qui sperando di indovinare. In caso, spostate su manetta.

Allora. Succede che mio cugino Damiano è in ferie, mentre la moglie non ancora. I figli sono grandi e vanno per conto loro. Così è libero e mi telefona per un giro sulle Dolomiti. Viviamo a 300 metri in linea d'aria, ma non ci vediamo quasi mai. Lui frequenta una compagnia di tipi per bene, moderatamente benestanti, sufficientemente acculturati, quasi sempre in giro di domenica con le mogli sui loro poderosi bicilindri bmw 1200 gs. Una volta ci sono andato anch'io (avevo allora il bandit 1200), ma non mi sono trovato bene, prima per il loro modo di guidare da poliziotti della stradale, poi per i discorsi che ho sentito una volta scesi dalle moto e infine per avere risposto, al perché non mi facessi anch'io un bel bmw gs, che sarebbe stato come sposare una donna cosiddetta "bella dentro" e racchia fuori. Rapporti finiti, con reciproca soddisfazione.
Mi fa dunque piacere fare un giro io e Damiano da soli, che in fondo ci vogliamo bene.
Organizzo io che conosco meglio i percorsi.
Alle 8.30 di mercoledì mattina arrivo a casa sua. Fuori c'è il gs pronto, immacolato, lucidissimo, con bauletto d'ordinanza e borsa da serbatoio, tutto rigorosamente bmw. La moto è pressoché nuova, ha 14.000 km e viene tenuta maniacalmente. Damiano cambia le gomme da enduro stradali ogni 6000 km (!) e le pastiglie freni ogni 8.000 km. Dice di volere stare tranquillo. Vedendo il mio cbr nudo e crudo, si offre di ospitare una tuta antiacqua nel suo bauletto mezzo vuoto. Quando gli dico che la tuta ce l'ho sotto il sellino passeggero, ci rimane male. Voleva essermi utile.
Indossa un casco jet, giubbetto estivo, guanti leggeri, sempre bmw. Non gli chiederò quanto ha speso, si divertirebbe troppo.
Partiamo. raggiungiamo Schio, prendiamo la Vallarsa e nel tratto di S. Anna, un misto largo e poco trafficato, apriamo il gas, Damiano davanti, io dietro. Lui è più agile nei tornanti, io recupero nell'allungo e gli sto incollato allo scarico. Lo vedo nella tipica posizione del gs, seduto diritto, un pochino ingobbito, ben fermo, quello che io appunto chiamo la posizione da poliziotto della stradale. Memore dei suoi trascorsi giovanili, all'uscita dei tornanti impenna la moto, non tanto, ma quanto basta per sollevare la ruota anteriore di buoni 15 cm. Spero solo che non cominci a fare lo spiritoso e a sgasare sul bordo non asfaltato della strada per spararmi addosso polvere e sassolini, un tempo suo divertimento preferito. Forse corriamo troppo e arriviamo in un lampo a Rovereto, dove prendiamo per Riva del Garda. C'è traffico, anche se non quello del sabato o della domenica, camion e corriere a volontà, siamo pressoché imbottigliati. Alla fine usciamo da questo inferno, io con la ventola in azione e la temperatura sui 107°. Prendiamo per Ledro e Storo. Una goduria. Stavolta sono io davanti, conosco bene le strade, non ho visto in giro l'ombra di un poliziotto (probabilmente escono tutti il sabato), così qualche bella curva si fa, di quelle che puoi impostare bene perché la visuale è libera e puoi mettere la marcia giusta, così da gestire la piega con il gas, senza bisogno di freni. In queste condizioni guidare il cbr è veramente adrenalinico.
Arrivati a Storo, giriamo per Tione e poi sù verso Madonna di Campiglio. Mi viene l'idea di chiamare e salutare Walfrido (ElNonino), ma sono già lontano. Un'altra volta.
La strada è bella e l'aria comincia a farsi profumata. I paesetti sono pieni di turisti e si va piano. Incrociamo qualche moto olandese, ben distinguibile dalle targhe gialle. Diciamo che non sono il massimo dell'agilità questi olandesi. Mah, saranno stanchi dai troppi km. Saliamo verso Fondo e prendiamo per Merano e il passo Palade.. C'è un tratto di strada tra Fondo e il paesino di S. Felice che è una cosa indescrivibile. L'asfalto è perfetto, il traffico inesistente, so per esperienza che non ci sono laser o cose simile e così, lo ammetto, si corre e forse si esagera. Il gs mi segue un po' a distanza, ma non si perde, il cugino si sta certamente divertendo.
A S. Felice sosta per il pranzo, siamo in moto da 4 ore senza fermarci, se non per la benzina.
Porto Damiano in un luogo incantato in mezzo al bosco, un piccolissimo introvabile agriturismo gestito da una coppia di alcolizzzati, gentilissimi peraltro. Solo la donna parla un po' di italiano. Mi riconosce (ci passo ogni anno) e mi saluta calorosamente. C'è anche una vecchia, lucidissima, probabilmente astemia, che mi parla in un italiano corretto e quasi senza accento. Vuole sapere da dove veniamo. Il posto ha il fascino dele cose antiche e pare che tutto sia rimasto uguale negli ultimi 200 anni.
Ci danno quello che hanno, tutto di loro produzione, gnocchi di patate, canederli, speck, birra (Forst) , strudel...Le porzioni sono gigantesche e l'appetito se ne va in fretta. Chiamiamo il conto: 17 €. Ciascuno? chiede il cugino. No, tutti e due insieme, risponde la donna. Rido a vedere la faccia di Damiano. La vecchia ci saluta con un po’ di malinconia. Vorrei saperne di più. Con il viso bianco e curato, i capelli grigi tirati dietro la nuca, gli orecchini antichi, il vestito tipico tirolese, non quello della festa, quello di tutti i giorni, l’espressione altera, mi dà l’idea di una maestra in pensione. Come mia madre. Ricambio con un bel sorriso ed è contenta.
Raggiungiamo Lana e prendiamo la superstrada per Bolzano, una sorta di autostrada senza pedaggio. Qui guidano tutti come pazzi, gli automobilisti intendo. C’è il limite dei 100 e la maggioranza viaggia a oltre 150. Mi accodo ad una Golf sui 160 e mi faccio trainare. Damiano resta indietro. Le multe lo hanno scarnificato e adesso ha paura.. Gli hanno anche ritirato la patente due anni fa, ma ancora non gli è arrivata l’ingiunzione di consegnare il documento. Ogni giorno potrenne essere quello buono. Credo che questa cosa lo stia logorando. Mah, misteri della burocrazia.
Attraversiamo Bolzano e prendiamo per la Val Ega e il passo di Costalunga. Bellissimo percorso, costeggiamo il lago di Carezza (c’erano almeno 12.000 turisti) e arriviamo a Vigo di Fassa. Pieghiamo per Moena e lì prendiamo il passo Pellegrino, verso Falcade. Ci fermiamo per un caffé in cima al passo, seduti fuori. Il cugino mi racconta dei suoi guai familiari, io non ho granché da commentare. Così gli racconto dei miei guai fisici, delle mie malattie, così bilancio un po’ la cosa.
Passano una marea di gs, sia italiani che stranieri, il che non è una sospresa visti i volumi di vendita. Accenno che tutto si può dire del gs, meno che sia una moto d’elite. Lui tace. Una volta gli è sfuggito che si era preso il primo gs (questa è il terzo che ha!) spinto dagli amici e per fare star meglio la moglie come passeggera. Io gli ho detto che mi sembravano delle ottime ragioni.
Tira fuori il telefonino e manda un sms alla consosrte. E’ il terzo che manda oggi. Mi offre il suo cellulare perché anch’io possa chiamare la mia di consosrte. Gli rispondo che il cellulare ce l’ho, ma che non chiamo mai, se non nel caso di vere emergenze. Sono certo che mi giudica un po’...strano.
Risaliamo in moto e via per Falcade, Cencenighe, Agordo, dove prendiamo per il passo Cereda. Ci esibiamo entrambi in pieghe ardite e lavoriamo i fianchi delle gomme, pur tenendo una velocità non eccessiva. Mi sento bene. E’ uno di quei momenti dove uno si sento tutt’uno con la moto, un vero centauro. Non devo più pensare, calcolare, correggere, tutto succede con facilità e leggerezza, pare di volare. Sapete di cosa parlo, non succede spesso, ma accade qualche volta e quando arriva questa specie di estasi o trance, la riconosco e la saluto.
In cima al Cereda ci fermiamo per una birra all’aperto in un posto che conosco. L’aria è fresca e profumata, il panorama stupendo con la macchia nera del bosco di fronte e dietro le rocce delle dolomiti che si alzano grigie e nude. Il sole è basso ormai e i rumori dello scarso traffico sono come attutiti. La birra rossa è buona, le cameriere gentili e carine, le moto riposano. Non parliamo quasi e non vorremmo più andarcene.
Alla fine ripartiamo e ad andatura normale scendiamo a Fiera di Primiero, poi veloci verso la Valsugana, quindi Bassano, poi la strada Gasparona, Thiene, casa.
Sono le 19.30, abbiamo percorso esattamente 505 km e pagata la benzina 1,35 € il litro, uno schifo.
A proposito, il gs consuma ben poco se paragonato al mio cbr e questo mi pare un bel punto a favore. Io arrivo sì e no a fare 13 km/l, il gs fa comodamente 16 km/l se non più.
Comunque abbiamo passato una bella giornata. La prossima settimana si replica, si va alle Tre Cime di Lavaredo dove ci aspetterà l’arrosto di cervo.
Poi basta, la moglie di Damiano entrerà in ferie e il loro gruppo sta già organizzando una settimana in Austria. Se conosco bene il cugino, quando tornerà non vedrà l’ora di riprendere a lavorare.


(Ciao Barone. Prima che finisca la stagione spero faremo un giretto. Adesso che ho esperienza di viaggio assieme ad un gs, penso non ci saranno problemi. :-P)
Ho sentito il fruscio delle stelle del mattino.

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    Un cbr e un gs sulle dolomiti Barone 6/8/2009 20:52
       Un cbr e un gs sulle dolomiti rawson 6/8/2009 21:23
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                Re: Un cbr e un gs sulle dolomiti skiboy 7/8/2009 16:36
                   Re: Un cbr e un gs sulle dolomiti fispo 8/8/2009 6:44
    Re: Un cbr e un gs sulle dolomiti SNAIL62 8/8/2009 15:28
       Re: Un cbr e un gs sulle dolomiti http://www.bandit.it/public/userinfo.php?uid=4670 10/8/2009 19:19


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