Long test Stelvio
Eccoci ad un nuovo Long Test da parte del Bandit.it Test Team che, a dispetto delle dicerie, non testa solo Grappe.
L’oggetto della prova è la nuova enduro Guzzi Stelvio 1200.
Presentando la tessera di riconoscimento del Bandit.it Test Team, come al solito, ci viene messo a disposizione un modello rosso con circa 300 Km totali.
Una volta in sella si apprezza la posizione di guida buona anche per chi è alto 1.90 come me, il rapporto sella pedane è buono e permette di spingere bene sulle pedane e di alzarsi senza sforzi, il serbatoio è snello e la guida in piedi molto naturale.
Il manubrio per i miei gusti e per le mie braccia è un po’ troppo alto e vicino, magari regolandolo un po’ più avanti le cose migliorano.
Le ginocchia stanno bene negli incavi e non ci sono interferenze con i cilindri o gli iniettori.
Unico appunto al parabrezza che per uno della mia altezza butta l’aria sul casco con turbolenza e rumore, l’unica opzione è abbassarlo tutto e beccarsi l’aria, piloti di altezza normale non dovrebbero avere problemi.
Il peso da fermo non appare eccessivo e comunque molto piu leggera della 1200 Sport.
Messo in moto il motore 8V innestiamo la prima con un cambio morbidissimo e silenziosissimo da far dubitare che la marcia sia entrata e partiamo.
I primi Km sul lungolago non sono entusiasmanti, il motore vibra molto e sembra un po’ fiacco, scoprirò in seguito che questo motore non va usato come il 2 valvole montato sulla sportiva, ma basta tenerlo 1000 giri piu allegro e la musica cambia.
Per le vibrazioni credo che sia come tutte le Guzzi che necessitano di finire il rodaggio e fare il primo tagliando per iniziare a girare bene.
A Bellano puntiamo in alto verso la Valsassina e iniziano i primi tornanti, al primo entro con cautela e la moto lo fa quasi da sola, il secondo entro piu deciso la Stelvio scende in piega morbida e leggera, al terzo non mi prendo nemmeno la briga di scalare e mi sembra di guidare questa moto da anni.
Perplesso mi fermo e controllo: Ok ci sono i due cilindroni, c’è quella trave li dietro con dentro il cardano, l’Aquila… Si è una Moto Guzzi, non è un mono da enduro, è un motorone da 230 Kg.
Eppure nelle curve ha una leggerezza un agilità impressionanti, si guida con una facilità disarmante e invita ad aumentare il ritmo senza mai metterti in difficoltà se non guardando il tachimetro e scoprendo cifre da paura.
Sulla strada per il culmine S. Pietro – strada stretta, piena di curve e controcurve, asfalto rovinato e sporco di brecciolino – è uno spettacolo, si danza tra una curva e l’altra in estrema naturalezza il motore spinge sempre con un erogazione gustosa e libidinosa, ci si arrampica con un ritmo notevole e soprattutto divertentissimo.
Anche sulla Ballabio – Piani dei Resinelli - un trionfo di tornanti - la stessa sensazione, Fun, Fun, Fun e un ritmo notevolissimo, quasi da supermotard.
Il motore è un po’ fiacco fino ai 4000 giri, in questo range il 2V è piu prestante, ma dopo i 4000 inizia a spingere e passati i 5000 diventa entusiasmante e continua ad allungare fino a 8000.
Sulla statale della Valsassina possiamo provare meglio l’allungo, passati i 5000 il motore prende i giri molto rapidamente, spinge con una coppia da urlo e continua a chiamare marce, in poco tempo il tachimetro segna 180, 190 senza accorgersene, meglio mollare.
In ogni caso la stabilità è notevole la moto da sicurezza e invoglia a piegare.
Il difetto del motore è ai bassi giri dove strappa ed è poco fluido, questo, lo scopriremo dopo nel fuoristrada credo che nel traffico questo sia problematico.
Può essere comunque che dopo un po’ di Km e un buon tagliando le cose migliorino, anche la 1200 Sport aveva un simile comportamento sparito in seguito.
Ad un incrocio notiamo un cartello invitante che parla di una rocca o qualcosa di simile, lo seguiamo ed entriamo in paese, strada, stradina, straduzza, straduzzina, finisce l’asfalto e inizia un ciottolato che in pochi metri inizia a salire ripido, molto ripido, Il cartello indica un sentiero per Trekking…
Ma dove Czz vado? Con 230 Kg, e poi la moto non è mia, e se non riesce a salire? Qui non posso fare inversione…
Massì vado.
Azz la strada è veramente ripida, è un percorso piu da trial che da enduro, tutta una serie di tornanti stretti – max 2 metri – e verticali, il Guzzone però va su, tranquilla si fa portare, bisogna lavorare tanto di frizione il motore a questi regimi non è proprio di aiuto ma su un percorso simile anche con l’XR600R avrei dovuto lavorare un bel po’
Tutto sommato si è arrampicata bene senza mai mettermi in difficoltà, senza pattinamenti della ruota posteriore, il cardano non da problemi e si dimentica che ci sia, anche se una volta in cima la mano della frizione era un po’ stanchina.
La discesa molto easy con la forcella che lavora bene e sempre con il massimo controllo.
Unico appunto alla forcella che secondo me aveva qualche problema in quanto ho sentito piu di una volta il fondo corsa in estensione.
Non ho potuto provarla sul terreno sicuramente a lei piu congeniale, una bella strada bianca ma viste le qualità e il controllo che si ha della moto dovrebbe difendersi bene.
Alla fine della prova,è stato difficile scendere da questa moto, nonostante io sia un aperto detrattore delle maxienduro le mie certezze hanno vacillato e per un bel po’ ho pensato che con una moto così potrebbe essere molto divertente esplorare le stradine secondarie delle mie montagne.
Come riassumere questa moto? Facile da guidare, leggera, maneggevole, gustosa di motore, divertente, divertente!!
Anche in questo caso non fidatevi delle schede tecniche e dei numeri, non si sa come ma le nuove Guzzi riescono da una serie di numeri totalmente negativi ad estrarre un risultato globale altamente positivo.
Se ne avete occasione provatela, ma non in tangenziale…
Bandit.it Test Team.
Per alcune foto:
http://www.bandit.it/public/modules/newbb_plus/viewtopic.php?topic_id=41350&forumid=57
Ho 22 anni, ma da un sacco di tempo...
Ho una moto Sportiva, è scritto sopra!!!