Vi do qualche ulteriore indicazione sul giro previsto per sabato, al quale abbiamo apportato delle lievi modifiche.
Partendo dal villaggio, dopo pochi km. percorreremo la strada del Vallone, una statale che corre parallelamente al confine tra Italia e Slovenia, ben asfaltata e con curvoni ampi e scorrevoli (nel percorso linkato su Google Maps, da B a C).
Da qui dovremo percorrere 18 km. di strada piuttosto pallosa, sulla quale è sconsigliato aumentare troppo l’andatura a causa della consistente possibilità di incrociare delle pattuglie.
Ci inoltreremo nel Collio, zona rinomata in Friuli per la produzione di importanti vini, e sempre mantenendosi nelle immediate vicinanze del confine ci porteremo ai piedi del santuario di Castelmonte, al quale saliremo tramite pochi km. di strada stretta, immersa nel bosco, per scendere a Cividale dall’altro versante, su strada larga e dal buon fondo, lungo la quale, essendo sabato, ci sarà la possibilità di incrociare qualche pullman di pellegrini in visita al santuario.
Da Cividale proseguiremo tra le colline friulane, ove faremo una pausa per caffé/birra/taglio, pipì e cicca; ci spingeremo poi verso i primi monti, toccando il passo di Tanamea e scendendo, ancora una volta, verso il confine (punto L).
Da qui (da L a M) inizia il primo tratto “delicato” della giornata, la risalita della Val Resia, su strada stretta, dal fondo a volte sporco.
Non si tratta di nulla di particolare o tecnico, la strada non presenta forti pendenze o tornanti troppo stretti, ma date le condizioni sarà opportuno mantenere un’andatura moderata, frenare dolcemente e con anticipo, prestare attenzione a non mettere le ruote sul brecciolino e a non esibirsi in smodate aperture di gas, con curve da piede a terra e moto di traverso (
).
Ripeto, niente di che, sarà l’occasione buona per chiudere il gas e rivolgere il naso al paesaggio; tale tratta io e condilini l’abbiamo in tutta calma percorsa in circa mezz’ora, e tenete pure conto che aveva abbondantemente piovuto per tutta la settimana.
Da Moggio Udinese risaliremo la Val Aupa, altra strada dal buon fondo, attraverso la quale in circa mezz’ora toccando la Sella di Cereschiattis scenderemo a Pontebba, ove ci fermeremo per la pausa pranzo.
In considerazione dei molti km da percorrere e dell’opportunità di non abbioccarsi, io e condilini non abbiamo previsto luculliane mangiate, per quelle potrete attendere la sera e le cene e pranzi ufficiali del raduno.
Quindi, cari ciccioni che non siete altro, in piazza a Pontebba troveremo una pizzeria/birreria ed un paio di bar che fanno panini caldi; questo ci consente di non fare una prenotazione ma di improvvisare il pranzo a seconda dell’orario e della volontà della maggioranza.
Da Pontebba, salendo ancora per monti e strade poco frequentate, toccheremo il Passo del Cason di Lanza dal quale scenderemo a Pularo.
Questo tratto (da P a Q) è il secondo pezzo “delicato”, per il quale valgono le stesse cose dette prima. Un po’ di prudenza, ed in meno di mezz’ora siamo a Paularo, da dove scenderemo a Tolmezzo.
A Tolmezzo, se il Mucchio Selvaggio sarà riuscito a mantenere il proprio programma di viaggio e se questo avverrà ad un orario compatibile col nostro transitare per quelle zone, ci sarà l’incontro col dittatore di provincia, le sue mitologiche staffette ed il resto dei barboni provenienti dall’ovest.
Ci tengo soltanto a precisare che è molto difficile riuscire a conciliare le esigenze ed i tempi di percorrenza di due gruppi di moto numerosi, facenti itinerari così articolati e diversi tra loro, per questo motivo l'accennato incontro col Mucchio Selvaggio di MinaVagante mi riempirebbe di orgoglio, ma non é sicuro, se ne vaglierà la possibilità soltanto in giornata.
A seconda del meteo e dell’orario ci sarà poi la possibilità di fare ancora un po’ di curve o optare per un rientro più veloce e diretto al villaggio, eventualmente anche via autostrada.
Se sarà possibile scenderemo da Tolmezzo a Verzegnis per giungere, attraverso la Sella Chianzutan, a S.Daniele del Friuli.
Da qui avremo ancora circa 90 km. di strade statali dritte, certamente non interessanti (dalla pianura non possiamo pretendere miracoli) ma scorrevoli.
Riporto il link, dopo le debite variazioni, del percorso dell’andata, e del teorico percorso di rientro, suscettibile come detto di “snellimento”.
percorso andatapercorso ritornoDomande, dubbi, perplessità?