Titolo: The Box Data uscita 21-07-2010 Genere Thriller, Fantascienza
Regia: Richard Kelly
Cast: Cameron Diaz (Norma Lewis) - James Marsden (Arthur Lewis) Frank Langella (Arlington Steward)
Tratto dal racconto di Richard Matheson: Button, Button
Trama:1976. Norma Lewis insegna in un liceo privato e suo marito Arthur è un ingegnere che lavora alla NASA. La vita di Norma e Arthur Lewis viene completamente sconvolta quando ricevono una misteriosa scatola di legno che, nel giro di 24 ore, potrebbe farli diventare molto ricchi anche se a discapito della morte di un'altra persona, a loro sconosciuta e che potrebbe vivere in qualsiasi parte del mondo. Norma e Arthur, assaliti da dubbi, dovranno decidere se agire senza scrupoli morali o secondo coscienza...
Un pò di critica: << Piacerà agli ammiratori di Richard Matheson, uno dei più grandi scrittori di fanta-horror dell'ultimo mezzo secolo (suoi sono 'Io sono leggenda' e 'Gli invasati'). The box è tratto dal racconto Button, button, scritto per un episodio della pregiata serie tv “Ai confini della realtà”. Dell'originale il film di Richard Kelly conserva il clima d'incubo (la musica bombardante come nei classici di Hitchcock), la tensione (vietato alzarsi prima del centocinquantesimo minuto), il rifiuto dall'happy end. (…)Portato in cinema, il Button forse non ha trovato il regista giusto. Richard Kelly è quello di Donnie Darko(2001). Definito genio sei o sette anni fa per via di Darko, più recentemente scaduto a livello di peracottaro dopo il flop di 'Southlands'. Questo per dirvi che Richard ha molte pretese. Nelle poche pagine di Matheson ha inserito un'ipotesi marziana come quella di “Ultimatum alla terra”. (...) La domanda è: funziona “The box” come parabola biblica? Sì e no. Diciamo che può intrigare parecchio. (Giorgio Carborne, 'Libero', 23 luglio 2010)>> -
<< (…)Le caratterizzazioni fisiche dei suoi personaggi così come le ambigue frasi e apparizioni dei personaggi di contorno, servono a creare quelle giuste e criptiche atmosfere che tengono alto il livello della tensione. Allo stesso tempo però, proprio l’eccesso di questi elementi, finisce con il creare un po’ di confusione nella seconda parte della pellicola. Non si hanno punti di riferimento e il tanto non spiegato invece di rendere partecipe lo spettatore, rischia di respingerlo. E’ un peccato visto che il finale raccoglie nel migliore dei modi lo spunto iniziale, lasciando l’amaro in bocca per l’occasione mancata. Quel continuo gioco di scelte (un modo di fare che ci appartiene a tutti: chi non ha mai domandato ad un amico: "Per un miliardo, ti butteresti nel Tevere?" o cose del genere) seppur inserito in una cornice fantastica, è un dilemma che appartiene a tutti noi. Il coraggio di Kelly, sia nello sfarzo delle scenografie che nelle soluzioni narrative e nei movimenti di macchina, è degno di un regista che non vuole accontentarsi e già per questo va premiato. In quest’amalgama senza strutture portanti, fatta più di suggestioni che di razionalità, Cameron Diaz, Jason Marsden e soprattutto Frank Langella riescono a dare credibilità ai propri personaggi. Per loro, una bella prova da attori. (Andrea D’Addio) >>
[ Modificato da Urania 03.08.2010 - 10:38 ]
[b]TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI UNA VOLTA.
(Ma pochi di essi se ne ricordano.)[/b]
[i]Un grande errore: credersi di più di quel che si è e stimarsi di meno di quel che si vale. [Goethe][/i]