Titolo originale: Jin líng shí san chai
Regia: Yimou Zhang
Anno di produzione: 2011
Data di uscita: gennaio 2012 (USA), festival di Berlino 2012 (Europa)
Genere: Drammatico
Riconoscimenti:
- vincitore per migliore attore debuttante all'Asian Film Award 2012
- 5 nomination all'Asian Film Award 2012 (colonna sonora, costumi, regia, sceneggiatura, film)
- nomination come miglior film straniero al Golden Globe 2012
- vincitore del Golden Reel Award al Motion Picture Sound Editors USA 2012
Recensioni:
FilmUp,
IMDB,
Rotten Tomatoes,
New York TimesProbabilmente il piu' grande kolossal del cinema cinese, Flowers of war e' interamente ambientato nella Nanchino del 1937, all'epoca capitale della Cina, e teatro di uno dei piu' efferati e misconosciuti massacri del 20mo secolo, durante la seconda guerra sino-giapponese (vedi
QUI) durante i quali si stima persero la vita circa 200.000 persone in un'orgia di stupri ed uccisioni brutali, specialmente verso l'inerme popolazione civile.
E che questa in Cina sia ancora una ferita aperta, lo si capisce sin dalle prime scene, incentrate sulla impari battaglia tra le male armate truppe cinesi e la macchina da guerra nipponica, che di li a pochi anni avrebbe meglio interpretato il proprio ruolo nella guerra del Pacifico.
I clichè sono rispettati alla lettera, trattandosi di una produzione cinese, tra esplosioni e cariche eroiche dei bravi combattenti cinesi contro un invasore spietato e senza cuore.
Con buona tecnica e sapiente mix di coreografie degne del miglior John Woo, il regista abusa spesso di rallenty e primi piani, amalgamando comunque con sapienza la teatralita' delle scene di guerra corali con gli individualismi eroici.
Dopo questa introduzione a meta' tra Hollywood ed il cinema d'azione di Hong Kong, la storia si sposta all'interno di una chiesa cattolica dove si ritrovano un improbabile becchino (Christian Bale), dodici educande allieve della scuola cattolica ed un manipolo di spregiudicate prostitute del vicino bordello, messo a ferro e fuoco dalla guerra.
La caratterizzazione dei personaggi, volutamente assai disomogenei tra loro, e' tuttavia gradevole e condotta con maestria.
E se e' prevedibile il percorso di redenzione dell'inconsapevole Bale, se e' scontata l'innocenza delle educande, e' invece gradevolissima la caratterizzazione delle prostitute, in cui l'accentuato contrasto tra l'effimero dei rossetti ed una latente sensibilita' interiore conferma in pieno l'aurea di poesia che nell'ìmmaginario orientale spesso connota le "donne di vita", assai spesso ritratte come dispensatrici di piacere quasi filosofiche, mentre nella socialita' occidentale queste sono associate al buio sordido delle strade e dei vicoli.
La storia, mero pretesto per dipingere un affresco a tinte forti del periodo, arriva ben presto alla inevitabile conclusione con il doloroso sacrificio delle leggiadre fanciulle di vita per salvare la verginita' delle ragazzine, mentre il cinico avventuriero occidentale, piombato per caso in una guerra che non gli appartiene, non riesce a fare a meno di redimersi e prendere a cuore le sorti delle donne che lo circondano.
Nondimeno il film, pure a tratti molto di maniera, solletica sapientemente il cuore dello spettatore, in una sorta di Schindler's list al femminile e non mancano momenti molto gradevoli e trovate spettacolari.
Eccellente la prova di recitazione dell'esordiente (come gran parte del cast) Huang Tianyuan nella parte di George Chen.
Girato in cinese mandarino ed inglese, l'ho visto in lingua originale con sottotitoli inglesi.
Non mi risulta sia stato (ancora?) distribuito in Italia, ma e' molto facile reperirne una ottima copia in rete.
In conclusione un'ottima pellicola, per non dimenticare (o per imparare) che la brutalita' della guerra non ha confini.
Consigliatissimo.