# 2 ≡ Re: Progetto Elefantentreffen
Inizierò allora io con informazioni generali vissuta nelle mie esperienze con il mitico viaggio degli Elefanti.
La prima edizione in cui partecipai partimmo in 102moto .
A mia disposizione avevo la mia mitica honda transalp dell'88 equipaggiata con michelin radiali (ai tempi non potevo permettermi un treno di tassellate per un solo viaggio...).
Partimmo da Milano alle 04.00 del mattino da S.Donato con un freddo becco... -2 gradi
Il viaggio in ogni caso andò migliorando grazie ad un sole inaspettato che anche se non scaldava migliorava di certo il nostro morale. Ogni sosta autogrill mentre salivamo il brennero era una festa,la gente si scaldava attaccandosi ai caloriferi con il punch tremante in mano raccontandosi a vicenda la sofferenza del viaggio ma sempre con il sorriso.
In cima al brennero la temperatura scendeva a -22 gradi, a quelle temperature l'acqua formata dall'umidità creava sui nostri giubbotti e pantaloni delle sottili corazze di ghiaccio che si sbriciolavano ad ogni nostro movimento.
Man mano che percorrevamo l'autostrada tedesca il paesaggio incominciò a mutare con dei punti davvero mozzafiato. La velocità media che si teneva era dei 90 km/h a causa del numero massiccio dei partecipanti e in parte anche del freddo sempre pungente.
Arrivammo alle 20.00 infreddoliti, in un buio pesto e con gli ultimi 30km con neve e ghiaccio sotto le gomme.
Come prima esperienza non ce la sentivamo di affrontare anche la durissima prova tenda, così arrivammo all'hotel.
Non so gli altri,ma quella fu una nottata splendida, il bagno caldo fu una ricompensa che meritava tutta quella fatica.
Il mattino dopo eravamo pronti ad affrontare il viaggio nella Schwarzwald ma non con prima dei piccoli problemi... Il 40% delle batterie delle moto non avevano resistito al gelo della notte e le moto non ne volevano sapere di partire.
Per fortuna la maggior parte dei partecipanti lo aveva preventivato così alcuni ne avevano una di scorta e chi non l'aveva veniva attaccato alla batteria del furgone scopa.
La discesa verso la fossa era qualcosa di tragicomico,tenere la moto era tutt'altro che impresa facile (io mi ero portato delle corde che legavo a intervalli regolari su tutta la gomma posteriore) e le moto che andavano in terra erano più di quelle che passavano indenni
Una volta scesi in fossa ci imponemmo un'unica regola,ritrovo alle 15.30 tassativamente e non a caso, dopo le 16.00 si rimane totalmente imprigionati nella fossa a causa della velocità della formazione del ghiaccio tale da non consentire più la salita.
Essere li fu bellissimo,i tedeschi erano dei folli senza limiti, giravano a temperature glaciali in maglietta a maniche corte se non alcuni addirittura senza ovviamente ciuchi persi
Gente che entrava nuda in pentoloni da salsa riempite con acqua che veniva scaldata con il relativo bollitore, moto stratificate di ghiaccio insomma...uno spettacolo!
Purtroppo al momento di uscire dalla fossa fummo sorpresi da una tormenta di neve nella quale riuscimmo a spostarci solo dopo 2 ore!!eravamo coperti di neve e infreddoliti ma la voglia del caldo era più forte e decidemmo di tentare, per salire ci vollero 6persone che mi aiutavano a tenere la moto il più dritta possibile.
Una volta usciti dalla foresta nera ogni piccola salita era un ostacolo terribile e era norma che chi riusciva a salire mollava la moto e scendeva a spingere chi tentava la salita ma a metà perdeva il controllo e scivolava lungo la discesa.
I racconti sarebbero tantissimi ma questo fu il viaggio e il mio primo incontro con l'elefanten, il raduno più duro ma più affascinante di tutti!!
Ah,dimenticavo i dati furono questi :
-102 moto partecipanti e 92 caddero nel glorioso intento
-16 è il numero di cadute subite nell'arco di una sola giornata da parte di un solo partecipante
-12 cadute furono per il secondo posto di questa particolare categoria
-0 le mie cadute ma fu solo per culo
[ Modificato da haslam 01.12.2007 - 15:36 ]
L'omino dei corsi...il felino è un animale furbo e veloce...