Ore 11, sole incredibile, cielo azzurro, aria tersa. Fa freddino, ma insomma, ho visto di peggio.
Vado. Levo il telo dalla moto, che è pulita, ingrassata, pronta: è tutto uno scintillio sotto il sole. Ho messo l'imbottitura nella tuta nera di cordura, tirato fuori i guanti invernali medi, non quelli pesanti da sottozero, metto anche la cuffietta di seta e sono pronto. Parto e non so neanche dove andare. E' la prima volta che viaggio con la tuta imbottita e mi sento un po' impedito nei movimenti, specie delle gambe quando sporgo fuori le ginocchia. Fa abbastanza freddo, guido rigido, ma sono ben coperto e piano piano ritrovo scioltezza nei movimenti. Punto verso le colline. Le strade sono uno spettacolo, deserte, pulite, asfalto in ordine. Così vado sù allegro ma non troppo, non mi fido, l'asfalto nonostante il sole deve essere ben freddo. Su un tratto diritto provo ad aprire di colpo e sento la ruota dietro girare per un attimo a vuoto. Calma, le gomme restano freddine e non è il caso di fare lo spiritoso. Incontro quattro moto. tutte naked. Noto che i disgraziati alla guida sono tutti rattrappiti. Devono avere freddo, mentre io sto bene, punte delle dita a parte. Incontro anche un tizio vestito tutto di nero con un sidecar nero. E' solo e mi saluta con il piede. Mah, penso che ce ne sono più fuori che dentro.
Sono in giro da due ore e decido di rientrare. Prendo la Nuova Gasparona che da Marostica arriva a Thiene. C'è pochissimo traffico, le postazioni laser fisse le conosco, a quest'ora di sabato (sono le una) gli amici in divisa saranno a scroccare il pasto in qualche trattoria (scherzo, scherzo...
). Così sul bel stradone pressoché diritto apro e vedo i 204. Porc..., mi metto sui 160. Ci sono quattro rotonde sulla strada, belle, grandi, con visuale libera. Non c'è nessuno. spero che le gomme si siano riscaldate perché non mi sono mai fermato, mi fido a staccare allegro, giù, raddrizzo e giù dall'altra parte, raddrizzo ancora e apro rabbioso, scoprendo per l'ennesima volta il piacere di stare in moto. Arrivo a casa che sono le 1.30 (
un boto e meso). Tasto le gomme, sono solo tiepide, me lo devo ricordare.
E' pronto, mi cambio alla svelta e mi siedo a mangiare. Ho fame. Dopo il primo bicchiere di cabernet, neanche mi ricordo più del freddo.
Primo girettino novembrino, speriamo ce ne siano altri.
Ho sentito il fruscio delle stelle del mattino.