Bandito
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Da: pavia
# 1 ≡ alla scoperta di una sicilia diversa
Quest'estate ho deciso di passare l’intero mese di ferie in Sicilia, mia terra d’origine; naturalmente in sella alla mia fida b4 d in compagnia del mio amico guzzista “ilMilietto”….
Punto di inizio per ogni giro era Itala, ridente paesino di 1213 abitanti a 25 km da Messina, nonché luogo di nascita di me medesimo.
I itinerario Itala - Messina- Patti - Montalbano Elicona - Randazzo – Gole dell’Alcantara - Forza D’Agrò – Savoca – Itala ( 1 giorno)
Si parte da Messina, città affacciata per più di 20 km sullo stretto omonimo, soffocata sul mare dai Monti Peloritani, naturale continuazione dell’italico Appennino. La città si presenta ariosa, con edifici moderni di architettura fascista, con larghi viali disposti a reticolo. Dopo avere gustato la classica granita “messinese” (caffè o fragola con panna e brioche) si è pronti ad abbandonare le troppo trafficate vie cittadine, inerpicandosi sui “Colli San Rizzo”, il bosco dei messinesi, teatro di allegre scampagnate e poche camminate. Qualche tornante e ci si trova immediatamente a 500 metri sul livello del mare: strade ben disegnate contornate da fitti boschi e qualche casupola, poco traffico e qualche piazzale in cui fermarsi per ammirare il panorama dello stretto: la costa italiana che si allunga verso nord e più in là il Mar tirreno che si incontra con lo Ionio. Vi consiglio di effettuare una breve deviazione fino al Santuario di Dinnamare: 1124 metri sul livello del mare da dove si domina una porzione orientale dell’Isola, con una miscela di mare, monti e fuoco che molti hanno dimenticato: in lontananza si staglia la sagoma enorme dell’Etna.
Il lento ciondolare ci porta a valicare la sommità dei Colli fin e scendere giù fino ad arrivare sulla S.S. 113 con in fronte il Mar Tirreno e le isole Eolie. La statale collega Messina a Palermo, la percorriamo fino a all’altezza di Patti imbocchiamo la Strada Provinciale 122, una alternativa rispetto alla bella ma inflazionata S.S. 116 che sale su da Capo D’Orlando.
La Provinciale ci porta immediatamente in quota, passando da paesini caratteristici e molto ordinati come San Piero Patti e piccole frazioni come Verdò e Santa Maria, potremmo andare ancora su ma è nostra intenzione fare la prima tappa a Montalbano Elicona ; L'elemento storico architettonico più significativo di Montalbano Elicona è il castello che domina un tessuto urbano medioevale irregolare e tortuoso, che si snoda su e giù per i vicoli adattandosi alla conformazione del promontorio roccioso. Qui decidiamo anche di fermarci a mangiare non prima però di avere effettuato una breve ricognizione presso la vicina riserva naturale del “Bosco di Malabotta” dove possiamo godere di paesaggi fatti di foreste e felci con sullo sfondo le Isole Eolie e Capo Milazzo: davvero magnifico.
Decidiamo di mangiare presso il ristorante “la Sciarbonata”: madre cuoca, figli in vacanza con poca voglia che prendono le ordinazioni, e tanto buon cibo ad un prezzo molto economico ( circa 16 euro a testa).
Lasciamo Montalbano Elicona e ci inoltriamo nel Parco dei Nebrodi, è una sicilia diversa, pastorale, incontriamo solo qualche vecchia 127, e greggi di pecore; ad un tratto ci ricongiungiamo con la SS116, trafficata ma dall’asfalto molto ben tenuto, che ci porta fino a Randazzo, caratterizzata dalle sue costruzioni in pietra lavica e quindi a Fiumefreddo, attraverso la rigogliosa piana dell’Alcantara.
Nelle vicinanze meritano una tappa le “Gole dell’Alcantara” ed il caratteristico paese di Castiglione di Sicilia. Arrivati a mare proseguiamo per la S.S. 114, rinunciando aTaormina, del tutto senza fascino nelle congestionate giornate agostane e puntando invece in due paesini della costa ionica messinese: Forza D’Agrò e Savoca. Forza d’Agrò si caratterizza per le sue terrazze sulla costiera ionica ed i rinomati ristoranti di pesce, Savoca deve invece gran parte della sua notorietà al fatto di essere stato il set di alcune famose scene de “Il Padrino”, in particolare vi è il Famoso “Bar Vitiello”, ancora gestito dall’anziana “Signura D’Arrigo”. Sembra incredibile come un fatto così importante non sia stato quasi per nulla sfruttato dai paesani: vi è solo qualche foto nel bar a testimoniare l’arrivo della troupe ed un piccolo negozio di souvenir.
Una sera parlando con la proprietaria del bar, lei mi confidò di avere ricevuto un’offerta da Coppola per recitare nel film, offerta da lei declinata: “e Comu facia???...chi lassava apettu ‘u bar? in un periodo di veline e grande fratello un comportamento per molti incomprensibile.