Da http://www.bandit.it/public/userinfo.php?uid=266 il 6/6/2003 14:04:37 ( letture 1656 )
Dedicato a te.
Il primo giorno che ho imparato ad amare la moto - a concepirmi come “essere” motociclista - e non come “semplice possessore” di un mezzo è stato quando ancora piccolo, in bici, ruotavo la manopola immaginandomi cosa potesse regalarmi il cavalcare un mezzo a motore.
Mi sognavo migliaia di chilometri in solitario, in gruppo, bevute ed avventure sempre e rigorosamente con il fido cavallo al fianco, valente eroe, fido amico di tante avventure.
Ho ancora ben impresso nel cuore il primo giorno con la prima moto: 17 Aprile del 1991. Uscire dal concessionario per essere subito “battezzato” dalla pioggia poi divenuta neve! (ragazzi guidare sotto la pioggia è bellissimo).
Dopo tante sofferenze nel veder passare centauri davanti a me, finalmente, avevo anch’io una moto!
Non so quante centinaia di migliaia di chilometri ho poi fatto negli anni… ma vi posso assicurare che tutti quei chilometri li ho sempre percorsi, purtroppo, in solitudine.
Forse questo mi ha rafforzato nello “spirito” (motociclistico) ma dall’altro lato mi ha sempre lasciato quella punta di amarezza per non poter condividere il piacere di stare insieme a qualcuno che la pensava come me.
Il giorno che Fulvia (ti voglio bene) acquistò la sua moto (“Pistolino”) cercai in internet qualcosa che mi parlasse del GSF, dei suoi pregi e dei suoi difetti… ma mai mi sarei immaginato di imbattermi in un sito così… Ormai non avevo più la speranza di poter conoscere tante persone che avevano una moto ed era così unita e pronta ad un incontro, casomai piccolino e di zona o addirittura delle proprozioni così importanti come quelle che ho vissuto durante il motoraduno.
Sin dal primo giorno che ho scritto qui dentro, dalle prime mitiche litigate con i Banditi convinti, ho avuto il sentore che c’era, nasconto dietro un avatar, un motociclista sì… ma, specialmente, una brava persona…
Non mi ero sbagliato.
In questo “report” non farò nomi per “giustizia”. Non voglio nominare nessuno. Escuderò i nomi delle persone con cui ho parlato o di coloro ai quali non ho avuto nemmeno il piacere di stringere la mano; non voglio dare meriti agli organizzatori, alle zavorre, alle moto… a nessuno insomma… perché tutti, dal primo all’ultimo, da chi era uno “importante” o un semplice “partecipante”, per me siete stati solo e semplicemente fantastici e avete contribuito ad esaudite un sogno!
Come si può raccontare l’esperienza che ho vissuto? Bhò? Dalla partenza dalla corsia di emergenza appositamente creata sull’A1 fino a casa è stato un viaggio dove il sorriso dentro il casco toccava le orecchie… ogni minimo istante dei 3 giorni trascorsi, dalla pioggia che ci ha accompagnato (olè) alle bevute in albergo, al mitico torpedone di moto che passava tra paesini e genti stupite… ogni sensazione è difficile da raccontare senza che divenga banale e sminuisca un momento così bello. Credo sia meglio finire il mio “report” qui… ed aspettare i vari miniraduni organizzati vicino a casa per rivedere i “disgraziati”; credo sia meglio cominciare a guardare la cartina per proporre il raduno nazionale del 2004…
Grazie ancora a tutti.
Paolo.