EICMA giovedi 8 novembre
Mini report di una gita improvvisata.
Andato e tornato in giornata, complice un biglietto low cost comprato la notte prima, vi posto le mie impressioni.
Non troppa gente, probabilmente a causa della giornata feriale (e poi le donne pagavano...).
Presenti comunque i soliti ragazzini che spendono 18 euro solo per fare incetta di adesivi.
Gadget pochissimi, per fortuna, ma cataloghi abbastanza, con livello qualitativo equamente distribuito tra il depliant tutte foto ed la lista completa delle referenze.
Quasi impossibile avere colloqui di un certo spessore con personale qualificato. Gli stand delle grandi case erano presidiati solo da ragazzotte dispensatrici di depliant, quelli piu’ tecnici o specialistici variavano dall’abbandono totale (non c’era nessuno) alla presenza direttamente del titolare pronto a dare ampia soddisfazione al visitatore.
Nel complesso pero’ sono ritornato con pochi chiarimenti sulle cose che avevo in mente di approfondire.
Bene gli stand delle grandi case costruttrici, con tutta la gamma esposta in vari colori ed allestimenti, anche con parecchi accessori montati. Cosi’ finalmente si poteva vedere l’effetto che fanno tanti costosissimi opzional che in genere si comprano “a catalogo”.
Un vero signore Hayden, che senza mai perdere il sorriso si e’ dato stoicamente in pasto alla folla urlante, sottoponendosi a millemila strette di mano e foto con ragazzotti brufolosi.
Inquietanti gli stand dei produttori cinesi e pakistani alla ricerca di distributori italiani per prodotti sulla cui qualita’ e durata ci sarebbe tutto da discutere, ma che all’apparenza sono dei cloni perfetti.
Avvistati tra l’altro numerosi orientali che fotografavano attentamente particolari e dettagli di prodotti europei....
Bene la Frank Thomas che mi ha fatto provare di tutto e di piu’ con cortesia inusuale, convenendo con me che alcuni capi avevano da essere ricalibrati, ma essendo prototipi li avevano esposti per avere feedback del pubblico e per questo ringraziavano. Erano tutti inglesi e non parlavano una cippa di italiano....
Malissimo Axo che aveva uno stand grandissimo e in stile Dinasty ma....rigorosamente chiuso al pubblico che poteva solo passare e guardare attraverso i vetri alcuni pezzi della linea moto. Fuori sostavano alcuni top manager in doppiopetto grigio fumo che schifavano a pelle il povero barbone appassionato che osava avvicinarsi. Manco fossimo alla Maison Versace di Palce Vendome a Parigi....
Splendidi alla Arai, alla Shoei ed alla Shubert dove non solo potevi provare (quasi) tutta la gamma in (quasi) tutte le taglie, ma ti consigliavano e ti indirizzavano sul casco giusto per te, in alcuni casi sforzandosi di capire la tua lingua (i teutonici della Schubert, ma l’importatore italiano dov’era, dormiva?).
Pessimi alla Suomy, evidentemente infettati dall’Axo, dove non ti lasciavano portare via nemmeno il catalogo, neanche fosse il Codice da Vinci....”se vuole lo puo’ sfogliare qui” e di toccare un casco non se ne parlava proprio se non eri amico/figlio/amante del potente “gestore” dello stand.
Brutta la nuova Monster, ma a me Ducati non piace da sempre. Il fatto poi di mettere la moto in un recinto e di non poterla toccare, vedere, giudicare da vicino mi ha fatto girare i coglioni...
In ordine sparso:
BMW: non mi piace quindi ho tirato dritto, per quello chiedete a Toro.
KTM: la nuova stradale derivata dal modello per la Superbike sembra la moto di Mazinga, de gustibus...in compenso il nuovo Duke mi attizza parecchio...
GUZZI: non e’ il mio genere, ma la Norge (sara’ il nome...) e la Stelvio potrebbero inscimmiarmi non poco.
HONDA: la nuova 1000R, e’ un clone della Hornet ancora piu’ spigolosa. Piacera’ ancora tra qualche anno? DN1, la moto automatica: sembra che gli sia caduto sul frontale un peso da un quintale, schiacciando tutto. Non discuto dei contenuti tecnici, ma sembra una moto incidentata.
KAWASAKI: bellina la Versys verde mela con le borse in tinta ed il navigatore. La 1400 GTR la comprerei per andare a Capo Nord e la rivenderei al ritorno.
YAMAHA: Le maxi Tourer di casa mi piacciono da sempre. Se un giorno volessi cambiare marca la FJR e la XJR sarebbero le mie moto.
SUZUKI, capitolo a parte.
Presente tutta la gamma, ovviamente, con grande enfasi per le supersportive e la B-King.
A me la VanVan piace da morire. Punto. Il giorno che la faranno in una cilindrata decente la compro come seconda moto.
Un po’ in disparte la gamma Bandit 2008. Il 1250 non mi pare sia cambiato, nemmeno nelle colorazioni. Il 650 ha la scritta Bandit sulla fiancata un po’ diversa, piu’ simile a quello del 1250.
La versione S del 650 ha invece la lettera molto piu’ grande e di colore giallo, a connotare la natura SPORT....
era anche esposto in una nuova colorazione blu, meno acceso di quello 2007.
Vista la GSX-F 650 allestita in livrea monocolore nero, con e senza bande colorate sul serbatoio (optional). E’ praticamente una Bandit con nuova strumentazione digitale e frontale copiato dalla GSX-R.
Non e’ affatto male, ma e’ palese la cannibalizzazione con vari pezzi delle moto di casa Suzuki.
Vicino c’erano Bandit 1250 e 650 allestiti con la semicarena+puntale verniciati opzional. Devo dire che l’insieme e’ molto piu’ gradevole della GSX-F. Vedremo se il listino fara’ la differenza.
Alla fine sono tornato con i piedi in fiamme (il salone e’ veramente grande) e sensazioni contrastanti....
L’anno scorso ero stato all’Intermot di Colonia. Mi sembra che i teutonici ci sappiano fare meglio in queste cose: piu’ ordine, piu’ spazio, molta apparenza come a Milano, ma anche e, soprattutto, molta sostanza.