Bandit vs. fireblade
Argomento: Bandit Report Data: 27/2/2007
Mi sono deciso a raccontare la mia esperienza un po’ fuori dall’ordinario, sperando possa essere utile a qualche amico del sito.
Scrivo esclusivamente per i miei “simili”, motociclisti di lungo corso ultracinquantenni, quell’età cioè dove le gambe e le braccia non sono più forti come una volta e vista e riflessi cominciano a diminuire, o almeno si ritiene sia così. . Per gli amici più giovani quello che scrivo può servire a futura memoria.
Può dunque accadere alla nostra bella età che per una ragione o l’altra si debba o si voglia cambiare moto. L’esperienza accumulata con le molte motociclette che abbiamo avute ci porta a ritenere di essere perfettamente in grado di scegliere la moto che più fa per noi, sport-touring, naked o enduro che sia. Una cosa facciamo di certo: scartiamo a priori le supersport, perché...perché...perché insomma il tempo è passato.
A me è successo invece di scendere da un bandit 1200S del 2002 e di salire su un cbr 929 rr fireblade del 2001. Adesso, dopo 7500 km in sella al fireblade posso fare un bilancio di questa mia esperienza e provare a paragonare le due moto, non dal punto di vista tecnico, bensì da quello dell’uso quotidiano e dei sentimenti.
All’inizio dell’estate scorsa, di ritorno dal fenomenale Sardegna bandit tour, dove tra l’altro mi ero preso una bronchite tremenda, ero ormai convinto di dover cambiare moto. Il b12 era diventato troppo pesante per me e i postumi di recenti fratture al polso e tibia sinistri, uniti al ricorrente mal di schiena, mi inducevano a considerare altre alternative più...leggere, in tutti i sensi, potenza compresa! Così consultavo riviste, leggevo test, giravo i concessionari. Non c’era nessuna fretta, il mio bandit era sempre bellissimo e perfettamente funzionante, pensavo addirittura di attendere i saloni d’autunno per vedere le novità. Mi ero ben documentato su V Strom 650, Aprilia Tuono, Ktm Supermoto, moto che mi piacevano sulla carta, anche se le ultime due erano ...esagerate. Però, una volta viste da vicino, non era scattata nessuna scintilla. Stavo pericolosamente considerando persino Bmw r 1200 r, cosa che attribuivo ad attacchi di senilità incipiente. C’era tempo comunque, la decisione l’avrei presa nella primavera 2007 – pensavo.
Invece in un limpido pomeriggio di fine giugno 2006 sono rimasto fulminato. Lasciamo perdere le circostanze (ne ho già parlato in un altro post), fatto sta che in mezz’ora mi sono ritrovato proprietario di una Honda cbr 929 rr fireblade del 2001, rossa-bianca-blu, perfetta sotto tutti i punti di vista.
Conoscevo questa moto. Nel 2001, quando ero indeciso tra l’hornet 900 e il bandit 1200, l’avevo vista in concessionaria honda e ci ero anche salito sopra da ferma, senza guidarla. Mi era sembrata stupenda, lo stato dell’arte, la sintesi perfetta di bellezza, potenza, leggerezza, agilità. E con tutto questo l’avevo trovata troppo..., troppo tutto, non mi ero ritenuto all’altezza di una tale...cosa, perché l’età, il passeggero, il turismo, la velocità, la scomodità, l’esagerata potenza, ecc.ecc..
Adesso invece me la stavo portando a casa, emozionato e angosciato dalla mia quieta follia.
Cosa farò, come farò – mi chiedevo. Non avevo mai preso prima una moto usata e mille dubbi mi prendevano. Tutto invece è andato per il meglio, al di là delle mie stesse aspettative ed ecco le mie impressioni.
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Il fireblade è bello da guardare. Una moto mi deve prima emozionare al solo vederla, solo dopo passo a considerare la parte tecnica. Trovo il 929 nella colorazione bianca/rossa/blu il più riuscito tra i vari fireblade. Il 954 ha il cupolino troppo appuntito e il telaio finito in un nero opaco semplicemente blasfemo. Sul cbr 1000 poi, hanno finito in nero opaco anche il forcellone, oltre ad avere piazzato gli scarichi sotto sella, cose improponibili per il mio gusto estetico. Quindi mi sono portato a casa quella che per me è la moto più bella del mondo, uccidendo in un colpo solo tutte le mie scimmie motocicliste. Così, se non ci sono sopra, passo a volte il tempo alla ricerca di invisibili macchioline da eliminare (come fate tutti voi), gustandomi nel contempo la brillantezza delle vernici, la finitura perfetta dei carter, il titanio azzurrognolo degli scarichi, la perfezione delle saldature a vista del telaio, l’oro delle pinze freni. Queste sono moto top di gamma con materiali, componentistica, finiture di primordine, nobili cavalli di razza che emozionano anche da fermi.
Naturalmente, visto che siamo tra di noi, non ha senso parlare di feticismo maniacale.
Bene, passiamo alle cose pratiche
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Il fireblade è corto, piccolo e leggero. Pesa esattamente 51 kg meno del mio vecchio b12S e si sentono tutti. Le manovre da fermo sono facili, sia in garage che per strada. Ha poco sterzo, quindi un’inversione su una strada stretta richiede qualche manovra, facilitata però dal peso limitato. Con il bandit ho dovuto a volte chiedere aiuto perché anche una leggera contropendenza (un parcheggio in leggera discesa ad esempio) era in grado di bloccarmi (il peso eccessivo è uno dei tre difetti che ho riscontrato nel bandit).
Il fireblade non ha cavalletto centrale, il che mi evita il mal di schiena (secondo difetto del bandit, l’eccessivo sforzo necessario per sollevare la moto sul cavalletto centrale), però richiede l’acquisto di un cavalletto posteriore per la lubrificazione della catena e altro. Da notare che serve aiuto per sollevare il fireblade sul cavalletto posteriore, mentre si può tirarlo giù da soli. Questa cosa della lubrificazione catena in assenza di cavalletto centrale è un fastidio quando si viaggia per giorni lontani da casa. Bisogna armarsi di pazienza e muovere la moto avanti o indietro. Se si è in due è più facile.
Sotto il sellino del passeggero ci sta di tutto, documenti, tuta antipioggia, ferri, kit forature, mappe, guanti, telefonino, ecc..
Non sono quasi mai uscito con il bandit senza la borsa da serbatoio, adesso con il fireblade nei giri di un giorno esco nudo e crudo. Non vi dico la soddisfazione, io che odio ogni tipo di bagaglio!
Il fireblade è comodo! E’ pazzesco da dire, ma è così. Quando l’ho preso pensavo di rimanere come un baccalà e di avere un’autonomia di 50 km prima che mi prendessero i crampi. Invece mi faccio anche 650 km al giorno senza troppi problemi, il che, considerando l’età e i postumi di malattie e fratture varie, è sorprendente. Devo dire che, causa la mia particolare conformazione fisica, le moto con la seduta a schiena verticale (tipo enduro stradali) mi hanno sempre dato il mal di schiena dopo qualche centinaio di km. Sul bandit stavo benino, però qualcosa non mi andava nel triangolo manubrio/sella/pedane, tanto che in genere dopo 300 km avvertivo un certo indolenzimento alle coscie e ai reni, il che mi costringeva ad arretrare in sella e a sedermi per un po’ sulla parte riservata al passeggero. Sul fireblade invece sto con la schiena piegata in avanti ed è una meraviglia di comfort. I polsi sono un pochino caricati, ma neanche tanto, le ginocchia sono più angolate causa pedane arretrate, ma, nonostante le mie vecchie fratture, non avverto disagio. Mi sono chiesto come diavolo è che sto così comodo su questa supersport, sono alto 183 cm e la moto sembra essermi stata disegnata addosso. Honda è certamente famosa per l’ergonomia, però così è persino...troppo.
I primi km avvertivo comunque un qualche dolorino al collo, perché dovevo tenere la testa un po’ rialzata a differenza di prima sul bandit e non c’ero abituato. Poi è passato tutto e non ho più avvertito alcun fastidio. Col tempo il fireblade è diventato un guanto e lo uso tranquillamente per qualsiasi spostamento, breve o lungo.
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Il fireblade frena, frena per davvero. Passavo questa estate per Sappada sulle Dolomiti, tranquillo. Una signora con una fiat tipo che veniva in senso opposto al mio, forse abbagliata dal sole, ha deciso di girare improvvisamente alla sua sinistra, senza alcuna segnalazione, tagliandomi brutalmente la strada. Frenata da panico, mi sono fermato a qualche cm dal suo parafango.con il cuore tra le tonsille. Con il bandit l’avrei presa, magari di poco, ma l’avrei presa di sicuro causa il peso del bandit e quindi la maggiore inerzia.
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Finalmente ci vedo di notte, i fari fanno il loro dovere sul fireblade. Con il bandit non vedevo un emerito ...cavolo di notte (terzo difetto del bandit, almeno del mio, il faro anteriore della versione S), perché ho scoperto che dopo qualche anno la parabola interna al cupolino del faro anabbagliante si copriva di una specie di patina e non rifletteva più la luce. Con infinita pazienza levavo la lampadina e cercavo di pulire entrando con uno scolino da pipa, ma i risultati erano modesti. Mi sono trovato una notte nera sù per il passo di montagna che da Trento porta a Carbonare attraversando fitti boschi oscuri e vi assicuro che ancora non so come ho fatto a stare in strada. Mi sento di suggerire a chi volesse prendersi un bandit usato di scartare a priori la versione semicarenata e di prefrire la versione naked con il suo bel faro rotondo.
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Per quanto riguarda la guida e il comportamento su strada, non ho consigli da dare, perché, dopo tanti anni di moto, ognuno di noi vecchietti ha il suo stile di guida ed è tardi per cambiare. <span style="mso-spacerun: yes"> </span>
Posso solo dire che appena salito sul fireblade non sapevo bene cosa fare. La moto era fin troppo reattiva, ma andava dove voleva lei. Arrivavo sempre lungo e allargavo la traiettoria. A forza di dai, ho capito. Si tratta in pratica di tenere i piedi premuti sulle pedane e di appoggiarsi ai semi-manubri senza aggrapparsi, pronti a spingere, dolcemente o con fermezza, con piedi e mani. Hai scoperto l’acqua calda – diranno i giovani pistatioli. Già, fatto sta che il fireblade diventa così docile e obbediente, sia che si passeggi, sia che si spinga forte. Non occorre fare troppi movimenti sulla sella nella guida su strada, il fireblade fa tutta da solo con l’opportuna pressione sulle pedane e sui semi-manubri, al massimo si sporge un po’ il ginocchio. Guida pulita quindi, in pista sarà diverso immagino.
Le pedane del fireblade sono alte e non toccano con facilità. Sul bandit mi capitava a volte di raschiare la pedana e/o lo stivale, cosa che mi ha sempre dato fastidio perché in quei casi tendo a risollevare la moto di colpo. Problema eliminato adesso.
Dimenticavo. Sul bandit nella guida d’attacco guidavo tutto sull’anteriore e mi capitava a volte di schiacciarmi violentemente i gioielli di famiglia contro il serbatoio. Sul fireblade non succede perché si guida con la pancia appoggiata al serbatoio e questa ammortizza le staccate violente, salvando il patrimonio. Se ne deduce che le supersportive non sono adatte ai magri, ma richiedono una bella pancetta come accessorio indispensabile.<span style="mso-spacerun: yes"> </span>NatZan ha il fisico perfetto per le supersport.
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Sulle sportive le sospensioni sono in genere di qualità e pluriregolabili. Sappiamo bene come aggiustare il precarico secondo il nostro peso e stile di guida. Quanto all’idraulica, dipende dai gusti, le regolazioni standard vanno comunque benissimo su strada. Il fatto è che delle buone sospensioni ti cambiano letteralmente la vita in moto. La differenza che ho trovato tra il fireblade e il bandit quanto a sospensioni è abissale, per tenuta, comodità e sicurezza. So adesso che spendere 600 euro per cambiare molle e mono del bandit è del tutto raccomandabile.
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Le supersport sono fatte per la pista, visto che tutta quella potenza che hanno è del tutto inutile su strada, a parte la soddisfazione di sapere che hai 150 cv sotto il culo. Non ci sono stato ancora, la scusa è che non ho la tuta, ma forse ho paura. La voglia di tirare una terza al limite senza la paura di incrociare qualcuno in senso opposto c’è tutta e forse mi deciderò. Su strada serve la coppia e il fireblade ne ha in abbondanza e non fa rimpiangere il b12. Certo con il b12 fuori da un tornante potevo aprire da 2000 giri senza esitazioni, con il fireblade, causa una valvola parzializzatrice allo scarico, è bene tenersi sopra i 3000 giri per venir fiondati via, altrimenti c’è una piccolo vuoto.
Che altro dire? Sono motori diversi, sopprattutto agli alti regimi. Sugli 8000 giri il bandit comincia a calare, il fireblade entra in un’altra dimesione, si trasforma e si incattivisce brutale fino agli 11500 giri dove interviene il limitatore. Fa accapponare la pelle l’urlo isterico del motore a quei regimi e non c’è certo bisogno di scarichi after market.
Un’altra cosa. Con il fireblade vado in media più piano che con il bandit. Con il bandit ero sempre a manetta senza quasi che me ne accorgessi, con il fireblade sono in certo senso placato, come non avessi più niente da dimostrare. Così spesso vado tranquillo e sereno, senza sentirmi insultato da chi mi sorpassa. Spesso, non sempre.
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Passeggero. Mah, se si dispone di una zavorra piccolina, una cosiddetta venere tascabile (tipo Visnù), non dovrebbero esserci problemi. Se la zavorra è media o grande, te la ritrovi sulla schiena ogni volta che tocchi il freno, visto che non c’è un maniglione posteriore cui si possa aggrappare.
Direi quindi che sulle supersport è meglio andarci da soli. Non è detto che questo sia uno svantaggio. Alla nostra età può essere comodo avere una valida<span style="mso-spacerun: yes"> </span>scusa per muoversi da soli, visto che quanto a zavorre, zavorrine, zavorrette, abbiamo già dato.
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Turismo. Da soli non c’è problema. Niente porcherie tipo bauletti, borse laterali, paramotori, telaietti, piastre ecc., cose che mi fanno schifo sulle sport touring, figuriamoci sulle sportive. Odio tutte queste sovrastrutture portabagagli che umiliano la natura vera della motocicletta che è agilità e leggerezza. Una volta avevo montato una piastra Givi e relativo baulettone su un cb 750 F2. Comodo certamente, però mi sono ritrovato a vergognarmi quando tornavo a riprendere la moto al parcheggio e a temere di essere riconosciuto come il proprietario di tale barcone. <span style="mso-spacerun: yes"> </span>Quando ero più giovane ho girato l’Europa dalla Spagna alla Finlandia, alla Turchia ecc. sempre e solo con una borsa da serbatoio e uno zaino legato sul sellino passeggero e non mi è mai mancato niente. Da solo certo, cioè senza passeggero. Con il fireblade quindi, vistane anche la comodità, si può fare benissimo del turismo a lungo raggio con borsa da serbatoio e zaino, anche se l’autonomia concessa dai 18 litri del serbatoio non<span style="mso-spacerun: yes"> </span>è da sport-touring.
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Consumo. Il fireblade beve, le prestazioni si pagano. La media è 13 km/l, che scendono subito a 10 km/l se ci si fa prendere...dall’entusiasmo.
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Costi. Il bollo si calcola sulla potenza, quindi sono 182 € (la mia è euro 1). Per l’assicurazione bisogna avere l’avvertenza di cercare un’assicurazione che si basi sulla cilindrata e non sulla potenza (ce ne sono), altrimenti sono dolori.
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Manutenzione. Quella ordinaria si può benissimo fare da soli, anzi, la sostituzione del filtro dell’aria è molto più facile che sul bandit.
I tagliandi sono costosi, anche se, oltre a quello dei 1.000 km, il vero tagliando si fa ai 24.000 e 48.000 km. La manutenzione è prevista ogni 12.000 km (olio e filtro sostanzialmente) e non 6.000 km come per il bandit. Quindi, fatte le debite proporzioni, le spese si equivalgono per le due moto.
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Gomme. Diciamo pure che si spende il doppio che con il bandit e tanto basta.
Una cosa. Quando facevo qualche curvone veloce, diciamo sui 150 km/h, sentivo il bandit lavorare, il telaio, le sospensioni vibravano e la moto pareva viva. Una bella sensazione.
Con il fireblade niente di niente, tutto fermo, semplice, facile. Immagino che bisognerà andare a 250 km/h per avere le stesse soddisfazioni e in pista naturalmente.
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Appeal. Ho notato che qundo passo con la visiera scura abbassata, le ragazzette girano la testa e mi seguono con lo sguardo. Questo non succedeva con il bandit. Ne deduco che i giovani firebladeisti cuccano come pazzi. Noi vecchietti, come dicevo pocanzi, abbiamo già dato in questo campo.
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Conclusioni. Ho amato moltissimo il mio b12 nonostante i suoi tre difetti e ancora adesso lo considero una delle migliori moto in circolazione, una moto da comperare, anche usata e da tenere con cura perché lo merita.
Con il fireblade sono felice e...appagato. Ho detto tutto.
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Ultimissima considerazione per gli...sportivi smanettoni. Dalla mia esperienza penso che sul misto collinare un b12 in mani esperte non abbia rivali. Io stesso una volta sul famoso Muraglione non mi sono fatto staccare da un gsx-r 1000 e un’altra volta ho seguito con onore un cbrxx con il doppio di cavalli guidato da un bandito assatanato Quindi se sarò sverniciato da un b12 un giorno o l’altro, sorriderò con comprensione e mi lancerò...all’inseguimento.
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