Slovenia Tour 2007 - Report Napoletano
Argomento: Bandit Report Data: 7/8/2007
Ed eccomi di ritorno anch'io, catapultato in un ufficio che non riconosco piu'.
Dove sono i pedoci? Datemi ancora un po' di prosecco! Cerco ancora i cevapcici (si scrivera' cosi'?) tra scrivanie e computer....
2114 Km in tre giorni, ma ne farei dieci volte di piu’ per ritrovare un'atmosfera come quella di questi tre giorni.
Sono ancora un po' stanco e stravolto, quindi scrivero' pensieri sparsi, chissa' che non ne esca un report...
Viaggio di andata tutto di un fiato. Sveglia presto. Sosta "tecnica" al miglior forno di Napoli per la presa in carico delle sfogliatelle. Un postaccio, io con abbigliamento da motociclistachevafinoacaponordtornaindietroeripartedinuovo. Commessa gentilissima che con curiosita' tutta partenopea non si fa i fatti suoi e praticamente vuole sapere tutto di me, di voi, del viaggio. In cambio pero' mi prepara dei cartocci (a suo dire...ed aveva ragione) a prova di bomba. Si parte...finalmente...davvero. Millemila rettilinei di autostrada tutti uguali. Fino a Firenze sole, poco traffico, tanti velox e mente sveglia. Poi d'improvviso viene giu' che Dio la manda, 80km di inferno, tra pioggia, grandine, fulmini che cadono, macchine ferme sul ciglio della strada, mentre l'eroico napoletano si fonde con i liquidi circostanti, monta la vela e naviga verso gli appennini.... Sole, finalmente e si arriva a Bologna. 500km gia' fatti, ok, andiamo avanti... Pipi', sigaretta, caffe' (orribile, ma sara' una maledizione che mi accompagnera' appena lasciata Napoli) e via di nuovo. LA BOLOGNA-PADOVA. Che l'ingegnere che l'ha progettata possa morire tra atroci tormenti per i prossimi diecimila anni e poi di nuovo. Praticamente un rettilineo nel nulla. Approccio un po' sconfortato, dopo 50km gia' parlavo con il navigatore, pensando che fosse poco educato non avere finora risposto alla sua voce suadente. A Padova ero convinto di essere un crociato diretto in Terra Santa, la moto era diventata un cavallo bianco....praticamente ero in coma vigile, ma motociclistico. Sono stato salvato appena in tempo dal gran traffico attorno a Venezia ed il mitico passante di Mestre, degno della Tangenziale di Napoli nei giorni di festa (e chi e' delle mie parti sa cosa vuol dire). Di li' una volata sino al casello di Monfalcone dove chiamo Miki per il passaggio di mano delle sfogliatelle, che nel frattempo (come scopriro' poi) avevano "aromatizzato" tutto il contenuto delle borse. Sosta tecnica al Bed&Breakfast prenotato per una doccia, dove trovo (e ti pareva...) un personaggio improponibile: tenutaria di nazionalita' serbo-croato-sloveno che parla poco l'italiano e dall'eta' indefinibile. Ma il posto e' bello, io ho fatto troppi km in solitaria e quindi parte una lunga conversazione (?) con la Zia Fester, primo essere vivente con cui potevo parlare dopo tutte quelle ore. Riacquisto lucidita' e vado da Miki, dove mi sento subito a casa mia. E poi dicono che solo noi meridionali siamo caldi ed ospitali... Incontro bella gente, poi subito amici, si griglia, si chiacchiera, si bevacchia, insomma "si fa famiglia". Bello. E' tardi. Tutti a nanna, ciao a domani. Torno nel castello di Zia Fester un po' stranito per la stanchezza, ma soprattutto per la sensazione di calore che mi viene dentro. Mattina. Pantalone, casco, colazione con Zia Fester con cui ormai comunico a gesti, e via per lo Slovenia Tour... Conosco nuovi banditi, tutta bella gente, benzina, sigaretta e via per le strade seguendo il mitico trio Miki-Dina-Banditrossadel99quellacoltelaiocurvochetantohocercato. Strade mitiche, andatura a misura della mia fermonaggine, pause tattiche per farsi due risate. Meeting point con la Brigante-famiglia. I Meridionali cominciano ad essere in numero significativo. Vabbe'...siamo solo quattro, ma mi do' coraggio.... Giro, curve, rido, moscerini attaccati sui denti, ancora giro, ancora curve, ancora rido, ancora moscerini (alla fine ci fai l'abitudine, dopotutto sei un motociclista felice, varra' la pena di mangiare un po' di insetti, sono anche nutrienti...). Sosta tecnica lungo il fiume Isonzo. SI MANGIA!!!! L'apoteosi della carne, della birra, delle risate. Io non conoscevo nessuno prima, ma sento tutti fratelli (no, non avevo ancora toccato alcool...). Ormai siamo un gruppo. Si torna, ma non finisce. I PEDOCI (O PEOCI, FATE VOBIS, PER ME SEMPLICEMENTE...COZZE) Randez-vouz alla Miki-casa, dove perviene alla spicciolata tutto il gruppone dei Banditi, piu' alcuni simpaticissimi autoctoni (se siete tutti cosi mi trasferisco dalle parti vostre, giuro..). Si puliscono i mitili con salomonica partecipazione dei convenuti, mentre cala la sera sulla Bandit-casa in un tramonto che non dimentichero' facilmente. Le cozze imperversano, e sono anche buone (specie quelle fritte, mai mangiate prima). La birra scende che e' un piacere, quando spuntano e rapidamente si esauriscono (nell'ordine): - prosecco. Grazie Gabriele-Sara - prosecco 2, ancora migliore. Grazie Gabriele-Sara - Reisling. Ero gia' andato quindi non so a chi dire grazie... - Tokai. A questo punto sentivo gli angeli con lo zufolo che mi suonavano in un orecchio l’Inno di Mameli, quindi scusate, non ringrazio. In un sussulto di lucidita’ Miki si ricorda che il paese ospita anche altri abitanti, quindi propone di spostarci in altro luogo dove diamo meno fastidio. Detto fatto arriviamo vicino al porto, facendo una strada che, vogliate scusarmi, proprio non mi ricordo, ma so per certo che avevo una busta con dentro del tokai (presto finito) e dell’acqua (educatamente riportata indietro intonsa). Spunta dal nulla una chitarra tra le mani di Miki, che dimostra di essere anche un musicista oltre che un motociclista. Sara’ stata l’ora (forse). Sara’ stato l’odore del mare (forse) Sara’ stata la magia del posto (forse) Sara’ stata la miscela alcolica su cui gallegiavano i pedoci (sicuramente). Ci siamo ritrovati a cantare a squarciagola canzoni che nemmeno al Festival di Sanremo.... Dalla zona occupata dal mitico BanditVenice-Alessandro (scusa vedevo poco, capivo ancor meno...) giungono notizie frammentarie circa una bevanda dall’improbabile nome di...VIAGRA.. Io sono da solo, ma mi dico che forse vuole solo esprimere il vigore del liquido, quindi assaggio (come tutti, compreso BanditVenice-Alessandro).
E’ stata la mazzata finale.
A cementare per la vita la nostra amicizia una salutare pipi’ comunitaria nelle acque del porto, badando bene di evitare le barche ormeggiate...
Ritorniamo felici alla Miki-casa, facendo una strada che non mi ricordo (sara’ stata la stessa di prima), baci, saluti, abbracci, promesse di eterna fedelta’ e il bandito napoletano ritorna (non so ancora adesso come...) al B&B di Zia Fester.
Dormo praticamente vestito, mi sveglio, doccia gelata, preparo tutto e riparto di buon ora, con la morte nel cuore. Ho ancora in circolo una discreta quantita’ di alcool misto quindi vado pianin pianino. Riesco a bloccarmi al Telepass a Venezia, dove per forza voglio raccontare la mia vita ad una voce in un’altoparlante che invece gli frega solo del mio numero di targa. Riconnetto i (pochi) neuroni e via verso il caldo Sud.
VORREI CONOSCERE QUELLA TESTA DI CA**ZO CHE HA CONIATO IL TERMINE “CALDO SUD” .
Temperatura esterna +80 gradi.
Praticamente sono diventato un’emulsione con il vestiario motociclistico. Quando ho visto San Sebastiano decollato cavalcare affianco a me sull’autostrada ho pensato che fosse giunta la mia ora...
La Bologna-Padova, anzi la Padova-Bologna. DI NUOVO !?! Questa volta e’ stato come camminare sui carboni. Non finiva mai, poi non so come...un miraggio....GLI APPENNINI. Mi trascino fino a Roncobilaccio, dove, complice una temperatura piu’ umana, tre bottiglie d’acqua e, soprattutto, tre panini divorati alla velocita’ della luce, mi sdraio su un praticello e sonnecchio.
Mi sono svegliato diverso (no, non in quel senso....). Riparto e motocicleggio verso casa, pensando e ripensando a tanti bei momenti. Chiamo Miki, lo saluto.
Che dire? LO RIFAREI. LO RIFARO’.
Un grazie a tutti. Non vi nomino uno ad uno perche’ non voglio dimenticare nessuno, siete stati tutti super.
Miki, a te invece lo dico: sei un grande, mi hai aperto le porte della tua casa senza nemmeno conoscermi.
Ora hai casa anche a Napoli, te e la tua splendida famiglia.
A presto.
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