Poesia bandita
Argomento: www.bandit.it Data: 26/1/2008
Non è vero che siamo solo dei motociclisti brutti, rombanti e cattivi! Nei nostri cuori albergano animi romantici e poetici, che vibrano leggendo le gesta dei nostri eroi...
Fango e tecnologia
Un giorno un gran collione d‘alto rango Sguazzava sul tratToro, in mezzo al fango. Sul prato, un po’ spostati, ma basiti Guardavan che accadeva, tre banditi.
Tentavan di capire, quali tresche Riguardassero le moto, ma tedesche Discutevano se proprio poi servisse Montare sul tratToro l’abiesse.
Su un Guzzi parcheggiato, tale Mina Pensava, meglio un bocs; o un’officina? Che burla, che sollazzo sopraffino montare quel congegno, ma al Bovino.
Ridevano frattanto gli altri utenti, del fare lo scherzone ormai convinti. Ridevano, tenendo basso l’audio Guardando l’operato di zio Klaudio.
Il meccanico bandito tra le serre Montava l’abiesse sul di erre. Uscendo tentennando via dal fango Il Toro procedeva borbottando.
Possibile, sia solo una idea mia Di non volere la tecnologia? Montando sulla moto – ma da enduro – Sgommava, sfrizionando, a muso duro.
Ragazzi, casomai che stiate in pena… Pinzando sul davanti, il Toro frena. Sculetta il posteriore, fuori asse Ma non entra in funzione, l’abiesse.
Scivola per terra, e senza danni pronto poi esclama, tra gli affanni: Chi mi ha sabotato la frenata, montando lì davanti sta cagata?
E il Mina, sorridendo un po’ sornione Apostrofa, beffardo, il sior collione: Vai, non ti fermar, ma guarda e passa Che tanto è sempre colpa del Ganassa!
Miki
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