Il MIO raduno
Argomento: Bandit Raduni Data: 1/10/2002
Quello che state per leggere è il report del MIO raduno sul Garda, perciò non mi assumo alcuna responsabilità per il suo contenuto… si sa che non sono molto affidabile e che il mio unico neurone, a volte, ha difficoltà a capire da che parte sta girato!
E’ sabato 14 Settembre, sono le ore 9:35, mi trovo all’area di servizio Le Cascine, subito dopo l’ingresso di Busalla. Qui ho appuntamento con Blackbandit, ex RobertoSB6 e la sua zavorrina per le 9:30. Sono qui da 10 minuti e la mia precisione parasvizzera mi crea le più improbabili paranoie per la mancanza di Roby: avrò sbagliato piazzola? Avrò sbagliato autostrada? Avrò sbagliato giorno?…. ODDIO! Non se lo saranno mica rapito gli alieni?!?! Ma mentre mi trastullo con le mie elucubrazioni mentali ecco che dalla curva sbuca una moto… è una naked… è nera… è una suzuki… è una Bandit… e mette pure la freccia… E’ LUI!!!! Meno male, E.T. ha mancato il colpo!!!! Via i caschi e via con le presentazioni ‘Piacere Silvia-Vanaxel’ e uno ‘Piacere Silvia-Vanaxel’ e due… brava, Silvia! Presa dall’idea di presentarti col doppio nome non hai ascoltato i loro di nomi!!! OK, lui è Roberto, ma LEI chi è??? Intanto è tutto fuorché zavorrINA: è alta 180cm!!! È una delle poche ragazze che io conosca ed essere più alta di me (io mi fermo a 178cm n.d.s.) e per una genovese è un record nel record (altezza femminile genovese media: 140cm!). Vabbè, facciamo finta di niente, facciamo benzina e ripartiamo. Come da accordi in prossimità di Milano ci fermiamo a prendere un caffè e a soddisfare i bisogni fisiologici della zavorrina (forse si chiama Deborah, ma non sono poi tanto sicura)…. Ma se i b.f. sono quelli di lei com’è che Roberto sparisce al volo dentro le toilette lasciando noi due donnine fuori come due pampini??? Beata virilità maschile! Ripartiamo tra risate e chiacchiere varie (sì, si chiama proprio Deborah ed abbiamo pure il dentista –gran bel dentista!- in comune) e realizziamo che siamo ‘leggermente’ in ritardo: via di manetta, di immissioni da ritiro patente, di sorpassi a dx, a sx, sopra, sotto, un po’ dove c’è posto ed ecco che a 100mt dall’area di sosta di Brianza Sud, luogo dell’appuntamento dei banditi del nord-ovest, per un rallentamento che imbottiglia Roby, passo davanti io, metto la freccia ed entro, ginocchio a terra come ha detto Mina, nell’area di sosta. Sono talmente lanciata che manco mi accorgo degli altri banditi fermi ad aspettarci e per poco non imbocco l’uscita senza manco fermarmi, faccio 8 manovre, taglio la strada a 4 macchine ma alla fine eccomi qui, davanti a tanti emeriti sconosciuti a chiedermi ‘e mò????’… ma quel trottolino amoroso dudu dadadà lo riconosco dalle foto del sito, E’ GUNNY!!!!! Il mio rompiba**e preferito!!! Sfilo il casco, scendo dalla motina, mi accerto che la gentil consorte sia momentaneamente fuori vista e gli zompo addosso: SBACIUK! SBACIUK! Ah, ci sono anche gli altri? Si, scusate che mi ricompongo un po’ e mi rimetto dall’emozione di aver conosciuto questa persona straordinaria, quest’anfitrione della lista, questo pozzo di cultura, questo genio indiscusso… sì, vabbè è solo Gunny, cercavo di tirargli un po’ su il morale… sapete, è il pensionato della lista… un po’ di rispetto per gli anziani… e poi con l’arteriosclerosi non si scherza… Vabbè, saluto Minascassata, al secolo Minavagante, al millennio Bruno e il suo braccino bionico: grande Mina, anche senza bandito lui c’è! Poi è il turno di Hurricane e non ho parole: mi aspettavo (chissà perché) un ragazzo moro, alto e sminchio, con i capelli ricci e gli occhi scuri; mi trovo davanti un castano chiaro con un paio di occhi azzurro cielo e la tipica faccina da sudtirolese… è uno schok! Gli stringo la mano come se fosse un UFO e farfuglio qualcosa un po’ confusa. Per fortuna arriva Klaudio a salvarmi dalla figura di cacca: e sto colosso da dove sbuca????? Due metri di armadio a due ante che sembra un Hurricane formato maxi… mmmmm… assomiglia un po’ al mio professore di Termofisica ed impianti dell’università… che faccio glielo dico??? Maglio di no! E per finire arriva Dony, la dolce metà di Gunny: bella signora formato mini ma con una pazienza maxi se è vero che sopporta Gunny da un bel po’! Facciamo l’appello: non manca più nessuno. Non c’è Ely, ma le ultime notizie di Mina ci dicono che ci raggiungerà sul Garda nel pomeriggio. OK, si parte, chi va avanti? ‘vai avanti tu, Vanaxel, sei tu che SAI la strada e SAI dov’è piazza della Vittoria a Salò… hai deciso tu di trovarci là…’ ‘io??? Mah, a dire il vero io manco l’ho mai fatta sta autostrada…. Salò??? Centra D’Annunzio forse? Piazza Vittoria? Prima del Duomo! Ma il Duomo?? Ciò lo ignoro!!!!’ Faccio finta di niente e con un’ostentata sicurezza che non ho, parto alla volta di Salò, Piazza Vittoria. Sull’autostrada già facciamo la nostra bella figura: vedere dallo specchietto questi 5 fari accesi (4! La quinta sono io! Come faccio a vedermi???) mi emoziona non poco e poi questo Suzukista che fa??? Si accoda pure lui??? Ma non ha un Bandit!!! Vabbè, per un po’ gli concediamo di godere della nostra compagnia, ma poco prima di Brescia capisce di essere fuori luogo e se ne va. Nell’ultimo pezzo di strada dietro di me c’è Hurricane che ha la moto gemella alla mia, la guardo nello specchietto e più la guardo e più mi meraviglio di che bella moto io mi sia comprata. Naturalmente la mia è ancora più bella perché è mia e non si discute! Arriviamo a Salò. E fin qua ci siamo. Piazza della Vittoria… mmmm… cerco la cartina nel porta documenti da serbatoio, semino monetine che per poco non colpiscono il musetto ‘intonso’ della moto di Hurricane, e mi fermo sul ciglio della strada sconsolata: ‘Ragazzi? Non ho la più pallida idea di dove siamo!’ meno male che sono cominciate le scuole e una fiumana di studenti occupa i marciapiedi: ‘Mi scusi fanciullo: mi sa mica indicare Piazza della Vittoria?’ che cu*o! Ci siamo fermati proprio sull’incrocio per la suddetta piazza! Inversione di marcia da ritiro patente (l’ennesimo e non ultimo!) e ci infiliamo sotto l’arco che delimita la parte vecchia della città. Arroto una decina di studenti appiedati e infine, con solo mezz’oretta di ritardo sulla tabella di marcia, davanti a me si apre la piazza e una splendida vista sul lago di Garda. Faccio il pelo ad un’ammasso di ricci neri con un paio d’occhiali e una pizzetta tra i denti che si dirige tranqui tranqui verso un Bandit, è Pulpazz che, convinto di essere quello più in ritardo di tutti, dall’uscita di Desenzano (ritrovo per l’Italia Nord-orientale) è già andato in albergo a depositare i bagagli, ha trovato autonomamente la piazza e si sta già rinfocillando. Degli altri nessuna traccia… Parcheggiamo le nostre belle motine in bell’ordine rigorosamente sparso e tra un ‘che si fa?’ ‘che non si fa?’ ci accomodiamo ad un bar della piazzetta per mangiare e bere qualcosa mentre cerchiamo di contattare gli altri. Non abbiamo ancora riordinato le idee che ecco arrivare tutti gli altri: uno, due, tre… ma quanti sono? Parcheggiano in ordine ancora più sparso del nostro monopolizzando tutta l’area carrabile della piazza. Mi alzo e vado a fare gli onori di casa: vedo un Bandit 1200 grigio targato TS, non può essere che Silver, la moto di Biker e quello che ne è appena sceso, se la logica funziona, non può essere che Biker in persona, organizzatore del raduno e persona col quale ho avuto… come potrei definirlo… un battibecco multimediale??? Sì dai, mettiamola così, ma la giornata è stupenda e ha tutte le prerogative per migliorare ancora, perché tenere ‘il muso’? Gli tendo la mano, mi guarda un po’ perplesso, mi tende la sua di mano e mi dice ‘piano, per piacere!’. Pace fatta! La telenovela che non vi ha fatto dormire per una settimana si è risolta in una stretta di mano senza fratture ossee! E chi incitava ‘sangue! Sangue!’ è rimasto a bocca asciutta! Ci sediamo tutti al bar a prendere qualcosa da bere (ed io, Hurricane e Roby pure da mangiare). Non solo abbiamo monopolizzato la piazza, ma anche il bar! Sembriamo un’orda di barbari scesi dalle Alpi! Mi guardo un po’ in giro e cerco di fare mente locale: impresa ardua! Già fatico a ricordare i nomi di quelli conosciuti a Milano, ma questi nuovi sono davvero troppi. OK, riesco a identificare e fissare abbastanza facilmente Sfinge (per forza! Per il momento è l’unica Bandita oltre a me!); Corraconti che mi siede vicino (e che secondo le malelingue di certi –leggi Mina - si allontanerà solo per il GP!) e qualcun altro… ma quanti cavolo siamo??? Io avevo previsto 18 persone… Bo! Siamo peggio dei funghi! Sbuchiamo un po’ dappertutto!!! Ci alziamo per andare in albergo ed ho occasione di ‘identificare’ anche Carlo che paga da bere a tutti (dopo questo ‘eroico’ gesto credo che tutti lo abbiano inquadrato e riconosciuto!!!). Ed a questo punto ci viene in mente la migliore (e la più crudele!) delle idee: mettere tutte le nostre belle motine sulla zona pedonale della piazza per una bella foto ricordo per noi e soprattutto, per far morire d’invidia chi non c’è! (DIOMIO! Come siamo bastardi dentro!!!!) Ci mettiamo tutti in posa e con lo sfondo coloratissimo della Piazza Vittoria cominciano gli scatti… ma che fa il vecchietto??? E quella signora??? Incredibile! Siamo l’attrazione principale della giornata! Mezzo paese ci sta fotografando e noi naturalmente ci pavoneggiamo in bella mostra! Goduto dei nostri 5 minuti di gloria ci avviamo verso l’albergo di Toscolano Maderno, Pulpazz ci fa strada e ci porta dritti e filati all’Hotel Vienna (ma avete fatto caso a quanto siamo belli in questo lungo serpentone di fari accesi? Siamo proprio bellini coi nostri banditini!). Un attimo di panico da parte della Receptionist dell’albergo, una bella signora bionda di origini iberiche, che non immaginava una simile invasione di barbari, ma subito si riprende, organizza l’assegnazione delle camere, la distribuzione delle chiavi, il ritiro dei documenti. Ci inquadra come in caserma, ci da le disposizioni e ci fa le raccomandazioni come a scuola. Ci smista ai vari piani meglio di un vigile urbano ed è gentile e disponibile come Madre Teresa di Calcutta. Praticamente un mito di donna! Prendiamo ‘possesso’ delle nostre camere, depositiamo i bagagli e ci ritroviamo nella hall dell’albergo per partire per il giro (ah! Dimenticavo: l’albergo, oltre ad essere caruccio e pulito è pure dotato di parcheggio recintato in ghiaino con pile di piastrelle 8x8 a disposizione per non far piantare i cavalletti… FULL OPTIONAL!) Partiamo per il giretto turistico, apre il corteo Corraconti, noto bazzicatore della zona, chiude Carlo, indigeno del posto che fa servizio scopa. Un po’ di statale sul lungolago per farci un po’ gli occhi su questo paesaggio stupendo e poi su, a sx, verso il lago di Valvestino. Curve, curvette e curvettine. Un po’ di qua, un po’ di là, giù a dx e giù a sx. La strada è spettacolare con la roccia a picco e la scarpata che …. Mmmm… non ispira molta fiducia e poi queste curvette cieche a dx non mettono molto a proprio agio… ma si va su, belli fluidi, belli tranquilli. Arrivati in vista della diga di Valvestino pausa cicca nella piazzola panoramica: bestemmioni dai fermoni incazzati di essere rimasti indietro, bestemmioni dai runner che lamentano il passo da tartarughe ma tutti d’accordo sulla bellezza del paesaggio. Si riparte dandoci appuntamento al distributore di Capovalle, ci si perde, un po’ ci si ritrova e ci si riperde ancora. Si arriva a Capovalle ma del distributore manco l’ombra. Il più vicino è a Idro… riusciremo a ritrovarci tutti? Io e Sfinge scendiamo in folle per fare economia di carburante. Con i vapori di benzina entriamo in planata nel piazzale del distributore dove troviamo i ‘runner’ svaccati su una panchina e ormai stanchi di aspettare. Facciamo rifornimento e chiediamo notizie dei ritardatari… nessuna notizia… cerchiamo di telefonare a dx e a manca ma ancora nessuna notizia… dopo un lasso di tempo ‘preoccupante’ anche i rimanenti impavidi banditi fanno capolino nel piazzale del distributore. Tutto è bene quel che finisce bene. Ci siamo tutti? Abbiamo perso qualcuno? No, sembriamo tutti presenti, allora si può ripartire alla volta del Lago di Ledro, dopo aver costeggiato tutto il Lago di Idro. Allo svincolo di Storo per la statale 240 della Val di Ledro aspetto i ritardatari mentre i runner vanno avanti. Indirizzati tutti i fermoni sulla retta via per un po’ li seguo facendo da chiudipista, ma presto il mio istinto corsaiolo prende il sopravvento e mi lancio all’inseguimento dei fuggitivi: tornanti e tornantini, salite e curvette e via lungo tutto il fondovalle che conduce a Ledro. Raggiungo i runner e un po’ mi dispiace… me la stavo proprio godendo! Ma avete visto che gioiellino è il Lago di Ledro? A me è piaciuto più degli altri tre ‘fratelli maggiori’ (Garda, Idro e Valvestino n.d.s.) peccato che subito dopo si arrivi sulla statale intasata dal traffico… All’incrocio con la Gardesana aspettiamo i fermoni e di comune accordo decidiamo di concederci una meritata pausa aperitivo-cicca-bagno-panino-gelato-tricchetracche! A Riva del Garda prendiamo d’assedio un bar con vista sul lago e vista moto: ma quanti siamo?!?! Però i visi che solo poche ore fa non mi dicevano niente ora cominciano ad essermi famigliari e riesco pure a ricordare qualche nome oltre il mio, UN MIRACOLO! Si chiacchiera, si ride, si scherza, di moto, di giri, di tecnica… tutto va bene e tutto è concesso. Siamo una ventina di persone che hanno in comune una grande passione e alle quali piace condividerla con altri ‘malati’ della stessa inguaribile malattia! Ma il tempo stringe, stiamo facendo tardi, Mina mi telefona e chiede notizie. Apprendo che Ely ce l’ha fatta a riesumarsi dal letto, a vincere il campo gravitazionale del materasso e a raggiungerci. Leviamo le ancore, pardon, il cavalletto e ci avviamo alla volta di Toscolano Maderno. Arriviamo in albergo un po’ sconvolti ed esauriti, facciamo una doccia veloce ed andiamo ‘da Pablo’, pizzeria e ristorante ad uno sputo dall’albergo e che si fa apprezzare per la cucina di tutto rispetto (forse il servizio è un po’ lento, ma servire un’orda di una trentina di affamati non deve essere cosa facile!). La cena procede benissimo, tra chiacchiere, boccali di birra (bicchieri d’acqua per la sottoscritta!) e tanta voglia di raccontarci e di conoscerci. Siamo talmente tanti che una conversazione unica è impossibile. Gli argomenti di discussione sono tanti e vari, ma se mi chiedete di cosa ho parlato io… BOOOOO!!! Ecchennesò??? So che mi sono divertita e che la serata è volata, che la compagnia di Carlo e sua moglie Alessandra, di Dony e Gunny, di Corraconti e di tutti gli altri mi ha fatto dimenticare il tempo. Sul finir della cena Corraconti, che mi è seduto a fianco (come sempre, malignerebbe qualcuno!) mi propone un giro all’alba, prima del giro ‘ufficiale’ da fare con gli altri alle 10:00 del mattino seguente. Anche Edo si fa solleticare dall’idea… si potrebbe fare la strada che porta a Vesio e che nel giro del pomeriggio abbiamo tagliato per mancanza di tempo. Ok. A che ora? Alle 7:30. COSI’ PRESTO!!!!! Va bè, ci sto, per amor della moto questo e altro. Caffè, ammazza caffè, digestivo, conto. Ely e i suoi amici di Pordenone si involano verso una notte brava, io e i mattinieri andiamo verso l’albergo, gli altri procedono la serata per i fatti loro. Da quello che mi è stato raccontato sono finiti a fare ‘i ragazzi del muretto’ in riva al lago perché Toscolano Maderno pur essendo un bel posto, in fatto di vita notturna è un po’…. Scarso? Lacunoso? Carente di infrastrutture? Sì, insomma, MORTO! Sono sul mio lettino, mi rigiro sotto le coperte, sento le risa e le chiacchiere di quelli che stanno ancora ciattellando davanti a Pablo… quasi quasi li raggiungo…. Mi trattengo al pensiero che la mattina dopo alle 7 devo essere in piedi. Mi addormento. Mi sveglia Ely che rientra e che dorme in camera con me. Apro un attimo gli occhi… C’E’ LA LUCE DEL GIORNO! SONO LE 6!!!! Sta ragazza è pazza! Mi rigiro sul letto e mi assaporo l’ultima ora di sonno che mi rimane. Ore 7, sento già lo scalpiccio di Corraconti sul ghiaino, mi preparo al volo facendo più piano possibile per non svegliare Ely, ma tutto il mio equipaggiamento è un velcro unico!!! Pazienza, le chiederò scusa. Scendo in piazzale, saluto il mio compagno di ventura e finisco di vestirmi. Spingiamo fuori le moto per non svegliare gli altri col rombo dei nostri bolidi (dai ragazzi, passatemela! Erano le 7 di mattina!) ed ecco che dalla porta fa capolino Edo. Eh! Eh! Eh! Mi ero completamente scordata di lui! Per poco non lo lasciamo indietro! Fa un freddo boia e sono senza colazione. E’ notorio che il mio unico neurone superstite fino all’inserimento del gettone-colazione non comincia a girare. ‘Al primo bar ci fermiamo’ sono le parole beffarde e truffaldine di Corraconti che ignora l’esistenza della parola colazione e non comprende la necessità di soddisfare certe barbare abitudini. Naturalmente di bar aperti la domenica mattina sul Garda manco l’ombra! Visto che a svegliarmi non ci pensa il caffè, provvede l’aria fresca (ghiacciata forse è più appropriato) del mattino e lo spettacolo che questo inizio di giornata ci riserva: mentre procediamo a bordo delle nostre nobili cavalcature il lago e le montagne sono una sola sagoma di foschia azzurra stagliata contro l’azzurro dorato dell’alba oltre il costone. I raggi del sole disegnano una corona intorno alle teste delle montagne e quando saliamo di quota verso Vesio il sole ci inonda e acceca con la sua luce e i suoi tiepidi tepori. E’ una sensazione stupenda, la strada è un nastro di asfalto nuovo che serpeggia nel verde curato della riviera e tra gli alberi della boscaglia. E’ un paesaggio da favola… tant’è che svoltiamo l’angolo e ci troviamo il cacciatore di Cappuccetto Rosso! Non ci guarda in modo molto affabile… forse il rumore delle nostre moto non è di suo gradimento… e con quella carabina che fa?…. Andiamo via! Lo giuriamo! E non sgasiamo neppure, promesso! Se vuole scendiamo a motore spento… Solo allora realizziamo che è la prima domenica di caccia….ragazzi, attenti a non farci impallinare! IAAAA! Peccato che oltre ai cacciatori, pure gli indigeni del luogo siano poco avvezzi al passaggio di moto sulle loro strade e rischiamo più frontali con delle eleganti Panda 4x4 che procedono in centro strada e a manetta. Alla fine riusciamo a tornare indenni sulla Gardesana, ma la colazione urge! Corraconti si piega ai nostri meschini bisogni umani e si lascia portare a Riva del Garda, al bar a lato di quello dell’aperitivo-cicca-bagno-panino-gelato-tricchetracche di ieri. Facciamo una colazione da gran signori seduti alla luce del sole nascente sulla riva del lago che pian piano si sta svegliando. C’è chi da mangiare ai cigni del porto… mi sento una pascià! (si scriverà così? Mah!) Proseguiamo per il Ledro? No? Diventa troppo lunga? OK, si fa ritorno in albergo. Ma sta gente in costume da bagno alle 9 del mattino con massimo 5° centigradi che fa?????? Ah, sono i surfisti che si stanno preparando a scendere in acqua dove dei loro colleghi già sfrecciano come palle da schioppo spinti da questo vento gelido di lago: mi consolo, c’è chi è più pazzo di me! Torniamo in albergo dove la hall già si sta rianimando. Io e Edo ne approfittiamo per concederci ancora due di quei barbari riti chiamati colazione. Salgo in camera a rinfrescarmi (leggisi: lavarmi i denti e fare la pipì) e scopro con profondo stupore che Ely si è già rottamata e da segni di vita: 'sta ragazza è un pozzo inesauribile di energie! Torno alla hall, chiacchiero, scherzo e racconto l’esperienza mattutina. Sembra che ci si conosca da una vita, sono attorniata da Amici, non da quasi sconosciuti. Quei nickname, quelle battute scambiate sul filo di tastiera si sono concretizzate nel miglior modo possibile. Come ho avuto modo di sentire dire da qualcuno: ‘mai viste così tante persone simpatiche insieme’. Ok, siamo di nuovo pronti per partire, e si va ancora su a Valvestino e giù a Idro. Mi rendo conto solo alla fine che Ely non c’è. Mi riferiscono che salita già sulla moto ha gettato la spugna e è andata in cerca di un posto per dormire: Sìììììììì!!!! E’ umana!!!!! L’andazzo è molto più blando e tranquillo del giorno prima, la manopola del gas non prude più, la voglia di stare tra amici è maggiore della voglia di strafare. Salendo a Valvestino faccio un incontro ravvicinato dell’ottavo tipo con un Mitsubyshi Payero: io agente di Polizia, lei lavora per un’assicurazione, Carlo è il suo commercialista… la cosa si risolve in maniera civilissima e in una spontanea coalizione per ritrovare il suo cucciolo di razza rubato da dei manigoldi senza scrupoli! (sembra quasi un fumetto!). Lo so che la cosa ha poco filo logico, ma ci siamo visti??? Lasciamo perdere! Riprendiamo con la canonica mezz’ora di ritardo e arriviamo a Idro. Aspettiamo i ritardatari che però sono più che giustificati: stanno prestando soccorso a un motociclista che per un calo di pressione (o per un elevato tasso alcolico??? Mah!) ha perso il controllo del suo Transalp in una galleria. Rottamato pure il Transalpista i nostri eroi della domenica si fermano ad aiutare anche dei motociclisti ungheresi che hanno rotto il cavo della frizione (uno aveva uno smonter se non sbaglio, lo ‘smarrimento’ pezzi è giustificato!). Intanto noi aspettiamo sotto il sole, vicini ai famosi cassonetti della spazzatura immortalati da Gunny e manteniamo contatti telefonici con gli improvvisati meccanici. Spunta Hurricane all’orizzonte con il Transalpista (cosa volete, da bravo Crocerossino non poteva esentarsi da scortare il malcapitato) e di comune accordo procediamo il nostro iter con l’appuntamento generale al ristorante dove i ‘domenicali’ già hanno preso contatti con Minavagante-Minascassata. Corraconti ci saluta a malincuore, il richiamo del GP a quanto pare ha vinto anche sull’incredibile fascino di Vanaxel (beata modestia!). Ci saluta anche un amico di Claudio (del quale non ricordo in nome, chiedo venia) che prima di andarsene ci spiega che strada fare. Arriviamo calmi calmi, mogi, mogi all’albergo dove ci aspetta Mina in versione pensionato e i nuovi ‘arrivi’ (aiuto! Ancora nomi da imparare! Basta, vi prego!!!): allora… vediamo se mi riesce… Black e zavorrina, Capitano Nemo e Barbara, el Ganassa in solitaria, Igiulin in solitaria . Dovremmo esserci tutti, no? Ok, mancano i ‘meccanici’ e i due outsider che sono partiti per un viaggio no-limits in solitaria Pulpazz e Maklel. E’ sparita pure Ely… Mah! Siamo sicuri di averla vista davvero?? Boh! ‘Pablo’ Ci aspetta per il secondo atto dell’abbuffata: ci mette fuori sotto la pergola con il sole che ci cuoce i pidocchi e le poche idee chiare residue. Si mangia si beve si ride si scherza. Ci si conosce davvero da una vita o è solo un gioco della fantasia? Ecco che arrivano anche i ‘meccanici’ (Biker, Sfinge, Carlo, Lab…..) con gli amici ungheresi a rimorchio (ormai sono amici anche loro no?) e Fabbandit recuperato al casello di Desenzano. Dicono che Sfinge sia stata un’ottima meccanica e che sia riuscita a destreggiarsi egregiamente con i pochi attrezzi a disposizione. Dalla tavolata si levano le nostre chiacchiere, le nostre risate, le nostre prese in giro. L’atmosfera è familiare, goliardica: il ‘beveraggio’ scorre a fiumi, abbiamo tanto da raccontarci e le nostre gole reclamano ‘carburante’! Anche i nuovi arrivi domenicali sono stati ormai ‘fagocitati’ dalla massa e non c’è più distinzione: siamo un’unica, compatta e variopinta marmaglia di amici sinceri. Per fare un atto di cavalleria e ricambiare la gentilezza dimostrata decidiamo di offrire il pranzo a Claudio, ma combiniamo un piccolo disastro con la divisione delle quote. Risultato? Io, cassiera spintanea mi ritrovo con 57€ in tasca dopo aver saldato il conto… Ragazzi… qui c’è qualcosa che non va… non che la cosa mi dispiaccia, ma… Ok, qualcuno propone che io mi tenga i soldi per rifarmi il fianchetto sverniciato contro il Jeppone, ma visto che ora ho la conferma che tutto si è risolto in un ‘non luogo a procedere’ sappiate che al prossimo raduno l’aperitivo lo offro io col fondo cassa! Ci alziamo, ci stiamo per salutare e decidere sul da farsi quando compaiono all’orizzonte i NO LIMITS MEN. Quasi neppure li saluto mentre cerco il sistema per cambiare i soldi e dare il resto a tutti (non mi piace avere soldi altrui in tasca, ma lì, alla fine, mi rimangono). Il pomeriggio è ormai avviato verso la fine, ma non abbiamo voglia di salutarci, stiamo troppo bene assieme… si potrebbe fare ancora un giretto… Ma qualcuno ha altri impegni: Biker stasera suona col suo gruppo e a malincuore se ne va; altri preferiscono non fare troppo tardi e prendono la via di casa; Mina, per forza di cose, non ci può seguire e lo salutiamo tutti assieme mentre si allontana con la sua sardomobile. Buon viaggio Mina, è stato un piacere. E noi che facciamo? Dai, ancora un giretto dietro il Vittoriale e poi davvero tutti a casa. Stiamo per partire quando il nostro caro Mina ci chiama per avvisarci che un km a valle c’è un autovelox con posto di blocco: grande Mina! Ti dobbiamo un bel po’ di patenti e multe risparmiate!!! A ‘passo campagna’ seguiamo la Gardesana da bravi motociclisti modello (e poi con questo traffico dove diavolo vai???), saliamo a dx sopra il Vittoriale e ci assaporiamo le ultime curvette prima dei saluti finali. Invadiamo una piazzola di sosta con vista lago che una coppietta aveva scelto per una pausa romantica. Vengono sfrattati con molta non-chalance da una decina di scalmanati. Deborah deve finire il rullino: tutti sulla staccionata e occhio a non finir di sotto! Stringi di qua, spingi di là: CHEESE!!!! Ok… e ora che si fa? E’ proprio ora di salutarci? Ma dai, il sole è ancora alto… Hurricane propone a ‘quelli del nord-ovest’ di non tornare a Milano via autostrada, ma con un percorso ‘alternativo’: Blackbandit e Deborah devono essere a Genova per le 20:30, Gunny e Dony ‘fiutano’ la fregatura e scelgono la via più veloce. Rimaniamo io, Hurricane, Ganassa e Klaudio per il… percorso ‘alternativo’. Salutiamo tutti, baci, abbracci, cascate tra chi è già vestito… il raduno sta proprio volgendo al termine… ma sarà l’aria ancora calda, l’atmosfera ancora di festa… proprio non me ne voglio rendere conto. Alla prossima ragazzi, è stato bellissimo… Sì, ma la prossima quando??? Uffa! Basta con i sentimentalismi che se mi prende il magone assisterete alle cascate del Niagara in diretta e non mi sembra il caso! Dai! Via! Via! Scendiamo dal Vittoriale, torniamo sulla Gardesana: un ultimo colpo di clacson a quelli che scendono verso le autostrade mentre noi ‘alternativi’ giriamo a nord per un’altra avventura…. Ma questa è un’altra storia…
Questo è stato il mio raduno (più l’appendice finale che potete leggere nel forum di Ganassa ‘quelli del Croce Dominii’). Vi ho annoiato abbastanza? Sono stata troppo prolissa? Ho dimenticato qualcosa di importante e vitale? Ho dimenticato qualcuno? Mi spiace, ma NON ME NE FREGA NIENTE! Questo è il MIO raduno, vi avevo avvisati! Questa è la cronologia dei fatti così come la ricordo io!
Ma le emozioni… le sensazioni stupende… il senso di amicizia e di serenità provato… le simpatie… le strane, stranissime emozioni… i piccoli dettagli… le grandi vedute…. La pelle d’oca… il naso che cola… i brividi lungo la schiena… Quelli non ve li posso descrivere. Non ho parole, non le so trovare, non credo neppure esistano… Chi c’era sa di cosa parlo, chi non c’era può solo immaginarlo e mi dispiace per coloro che non l’hanno vissuto.
GRAZIE RAGAZZI!
Biker Black & Zavorrina Blackbandit & Deborah Capitano Nemo & Barbara Carlo & Alessandra Corraconti Eagleone (ex Pdani74) Edobandit & Luana Ely Fabbandit Ganassa Gunny & Dony Hurricane Igiulin Klaudio Lab Maklel Minavagante Pulpazz Rangerbandito Sfinge Vanaxel
GRAZIE ANCORA!
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