the smart side of the road


Un\'ora da teppista (Prova Harley Davidson XR1200)
Argomento: Prove su strada Data: 3/4/2010

Sabato mattina sto bevendo il caffè quando sento suonare il campanello di casa.
Vado ad aprire, è Lupin il marito di un amica di Sandra che deve ritirare dei pannelli pubblicitari per la concessionaria Harley Davidson di Trento.
Lupin, il suo nome da battaglia all'interno del Dolomiti Chapter, il club Harley trentino di cui è presidente, è un omone di quasi 2 metri per 120 chili,
collo alla Taison e viso ovale con dei basettoni lunghi lunghi; sembra proprio la copia sputata del famoso cartone animato.
Soliti convenevoli, poi a bruciapelo mi fa: "Guarda che oggi c'è il porte aperte in concessionaria, fanno provare la XR1200".
Mezzo assonnato, io rispondo con un grugnito, poi, forse complice il caffè che entra in circolazione, gli rispondo:
"Aspetta un attimo, non è mica quella che reclamizzano come connubio perfetto tra tradizione racing americana ed eleganza europea?" (in parole povere
vorrebbe dire è una Harley un po sprint).
Lui: "Si quella".

Ore 14, mi vesto al volo con la roba dell'ufficio, la prima che mi capita a tiro, butto dentro la Punto il giubbotto, il casco e i guanti e mi presento alla concessionaria.
Entro, Lupin non c'è, allora cerco il proprietario che trovo chino pensieroso al computer e gli chiedo:
"Buongiorno, Lupin mi ha riferito che fate provare la 1200, si può?"
Il tipo alza la testa dal monitor, al posto dell'occhio destro ha un occhio finto con una specie di lente a contatto di colore verde scuro sulla quale è dipinta l'iride stretta e lunga in verticale di un gatto, mi squadra (si fa per dire) e mi domanda se sono mai andato in moto.
Io gli rispondo che qualche volta è capitato, mi risquadra nuovamemte e mi suggerisce: "La prima è in giù e le altre 4 in su".
Ok, :roll: me lo ricordo.

Salgo in groppa, lui infila la chiave, preme il bottoncino di avviamento e sono scosso da un improvviso terremoto.
Il bicilindrico non vuole saperne di stare fermo, tum tum tum, mi sembra di essere quel comico di Zelig che fa il verso ai discotecari di oggi...
Manubrio a corna di bue, comodissimo, non sono tanto alto quindi per aggrapparmici devo piegare leggermente la schiena in avanti.
Perfetto, penso tra me e me, la posizione di guida preferita da me e soprattutto dalla mia schiena.
Cambio ruvudino ma preciso.
Mi guardo intorno, sulle montagne c'è ancora parecchia neve ma la temperatura è mite, è la mia prima uscita del 2010 ma si capisce dalle frotte di moto che incrocio che la stagione è ormai finalmente iniziata.
Divoro la tangenziale in un baleno, il rumore dello scarico si sente, è piacevole così pure l'aria che senza alcuna protezione investe il busto per intero.
Dopo l'abitato di Lavis decido di svoltare a destra in direzione Val di Cembra; ma si dai, chi se ne frega, raggiungerò il primo paese un po' in quota.
Strada curvosa, qualche tornante stretto, brevi rettilinei in costante salita, insomma l'ideale per un test.

Sono fermo ad un semaforo, da lì in poi incomincerà il divertimento, accanto a me una delle gelaterie più "in" della zona dove le coppiette vanno a mangiare il gelatino la domenica pomeriggio.
Mi giro e noto che sono al centro dell'attenzione, accelero, tu-tum, tu-tum, tu-tum, occhio al semaforo, mi rigiro verso il locale, guardo e accelero, guardo e accelero come una sfida,
insomma un teppista in libera uscita.
Semaforo verde, inizia la giorstra!!! Prima, seconda, terza in zona rossa.
Con questa moto si arriva facilmente a 7000 giri, la spinta è poderosa e la cosa soprendente che lo è da 2500 con regolarità.
Forse chiamerebbe di avere altri 2000 giri da tirargli il collo, anche il Bandit finisce a 7000 ma la progressione è molto molto più forte anche dopo i 5500.
La moto è comoda, divertente e facile, molto facile.
Complice il baricentro basso (che non pregiudica in nessuna maniera le pieghe perchè la luce a terra è comunque buona) e il manubrio largo si ha la sensazione di controllare in ogni condizione la traiettoria di curva, fattore che infonde molta sicurezza e che, non occorre sottolinearlo, fa osare sempre più.
La frenata mi è sembrata simile a quella del Bandit, compreso il freno dietro un po' spugnoso.
La prova del motore mi è servita finalmente per capire quella sensazione di fionda che dura per una ventina di metri tipica del bicilindrico, ma non riscontrabile su tutti, almeno quelli sfigati che ho potuto provare io.
Quando apri, 2 o 3 pistonate e ti trovi catapultato in avanti in una frazione di secondo, ho pensato che se in un giorno continui a spipolare con questa caratteristica, la sera sparpagli ricciolini di gomma dappertutto...
La trazione a ginghia, prima sostituzione prevista a 60000 Km ma occhio di gatto mi ha detto di averne cambiate anche ai 140000, è stata una bella scoperta.
Niente da dire, nessun scompenso in staccata, almeno non superiore al trittico con catena.
Con il passare dei Km, aumenta la confidenza, la moto lo concede molto generosamente.
Provo la staccata al tornante a destra, piede a terra in stile enduro e via, divertimento assoluto, oltretutto con questa tocco terra veramente bene.
Nel tornare non voglio lasciare nulla di intentato e quindi la lancio senza ritegno in tangenziale, apro tutto in quinta, farò i 160 perchè l'aria mi sta staccando le braccia dal corpo,
invece quardo il tachimetro ( che consiste in un contagiri circolare centrale e una contakm grande come un orologino digitale) e leggo sconcertato che faccio solo i 130.
Lo so da tempo che il cupolino fa la differenza, ma erano anni che non viaggiavo senza, non tornerei mai indietro, anche se quel manubrio a corna di bue mi è piaciuto assai...

Riconsegno la moto, senza tacco Harley d'ordinanza ci metto 5 minuti a far venire giù il cavalletto laterale, ma alla fine riesco a posteggiarla.
"11700 euro in livrea nera chiavi in mano, firmiamo il contrattino?", mi suggerisce subdolo occhio di gatto vedendo i miei occhi che dalla velocità erano diventai sottili come quelli di un cinese.
Ci penserò, rispondo io...

Già, ci penserò,
ma adesso che ci sto pensando sabato prossimo, vigilia di Pasqua è l'ultimo giono di apertura degli impianti da sci e poi ho ancora il B1250 sotto la copertina da richiamare in servizio...

non avrà le corna di bue ma...

in folle non mi viene la tarantola.


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